Lei era lì, davanti a me, tutti la guardavano come se volessero ucciderla. "Voglio spararle con il mio lanciagranate." Mormorò Brenda, osservando la mora a braccia incrociate. "Ci stanno ascoltando, stai zitta e fai finta di niente." Dissi velocemente avvicinandomi alle sue orecchie il più possibile. Dovevo far sembrare ogni singolo movimento il più naturale possibile. Non doveva mostrare alla CATTIVO quanto fossimo tesi in quel momento.
"Dobbiamo solo fare finta di niente, per una settimana." Non sapevo quanto potesse essere fattibile, visto che capivo l'odio che provavano per lei. Minho alzò gli occhi al cielo e si allontanò, seguito da Brenda che cercò di stargli dietro. Ogni volta che si arrabbiava sceglieva l'arma del'indifferenza e, strano ma vero, smetteva del tutto di parlare. Nonostante si conoscessero da poco, Brenda lo aveva già capito.
Se prima Newt si faceva problemi per quanto riguardava la malattia e il contagiare tutti, ora non gliene fregava davvero niente. Quella gente lavorava per la CATTIVO, avrebbe sputato in tutti i piatti se solo avesse potuto. Lo trovavo bene. Stava riprendendo colore e peso, non tossiva più come se stesse per soffocare ed era stranamente calmo. Ero davvero felice di aver trovato una soluzione, anche se sarebbe durata poco più di un mese.
La mia spalla stava decisamente meglio grazie alle pastiglie che mi aveva dato Michelle. Chissà se l'avrei più rivista.
Frypan era abbastanza tranquillo e stava parlando con Jorge. Forse avrei dovuto assicurarmi che non stessero usando un tono troppo alto, ma la mano di Thomas mi teneva stretta al suo fianco. Era preoccupato per me? Strinse più forte guardando Teresa completamente impassibile. Mi stava praticamente usando come salvagente.
Lo presi per un braccio e mi allontanai dagli alberi il più possibile. Era lì che si arrampicavano le scacertole ed ero sicura che non potessero avvicinarsi troppo all'acqua. Così, lo trascinai vicino al torrente. "Come fai a mantenere la calma?" Chiese stringendo i pugni e dando un calcio ad un sasso lì vicino. "Anni di allenamento." Scherzai. Mi accovacciai e bagnai le mani con l'acqua fresca del mattino.
Gli accarezzai le guance e la fronte, cercando di farlo calmare e lui sorrise.
"Dici che anche loro fanno parte di questa cosa?" Thomas indicò tre bambini che giocavano a rincorrersi. Erano una femmina e due maschi: lei aveva i capelli rossi, la ricordo benissimo perché era raro incontrare persone con quei tratti particolari, come lo erano gli occhi verdi, infondo rimaneva solo il 30% dei 7 miliardi di una volta; gli altri due avevano la pelle più scura, forse erano fratelli, si somigliavano molto. Trovavo davvero difficile che tre piccoli esseri umani come loro sapessero davvero dove erano stati mandati. Di sicuro la gente presente era stata pagata, o ricattata, e loro erano gli sfortunati figli, probabilmente nemmeno immuni. "Spero di no."
"Sono così piccoli." Gli occhi di Thomas erano lucidi, come se stesse cercando di ricordare l'infanzia che non aveva mai avuto. Gli presi la mano e appoggiai la testa sulla sua spalla guardando il bambino più alto che cadeva a terra ridendo. I suoi denti erano rovinati a causa della scarsa igiene e della mancanza di cibo, erano tutti troppo magri. "Mi hanno preso quando ero molto piccolo, ricordo pochissimo dei miei primi anni di vita." Di sicuro non potevo dire lo stesso. Io ero stata prelevata dalla cancelliera Paige quando avevo già tredici anni.
Non potevo nemmeno dire di rimpiangere gli anni alla CATTIVO perché ero traumatizzata e per questo manipolata. Gli altri erano cresciuti insieme, io ero solo di troppo. Pensai che infondo fosse stata un bene la perdita di memoria. Tutti si erano dimenticati di quanto facessi pena prima del labirinto.
La bambina dai capelli rossi andò a sbattere contro le mie gambe. Non stava guardando dove andava e tenne la testa bassa scusandosi sottovoce. "Tranquilla non lo hai fatto apposta." A quel punto alzò lo sguardo ed io rimasi senza fiato. Il suo viso dai dolci lineamenti era cosparso di lentiggini, ma una cosa in particolare attirò la mia attenzione: era cieca da un occhio e una sottile cicatrice, forse provocata da una lama, le attraversava la parte superiore della palpebra. Per quanto potesse essere strano, la trovai ancora più bella per questo. La sua era una grazia innocente, martoriata da quello che aveva vissuto.
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𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Fanfiction[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?