Le corde stringevano attorno al mio polso sinistro, mentre il braccio fasciato era perfettamente dritto lungo il fianco e faceva davvero male, contando che il sangue si stava fermando e la punta delle dita stava già diventando fredda come il ghiaccio. "Ehi, non è che me le allenti?" Feci un sorrisetto innocente e l'uomo mi guardò davvero male. Sembrava si stesse preparando a mangiarmi.
Alla fine io e Thomas eravamo finiti in un'altra stanza molto diversa dalla prima.
Era spaziosa e l'assenza di mobili o qualsiasi oggetto la faceva sembrare quasi infinita sotto i nostri occhi. L'uomo che ci aveva legati schiena schiena, su due sedie di legno cigolanti e i polsi e le caviglie bloccati, aveva una crespa barba grigia e una strana cicatrice sul naso storto."Almeno potreste portarmi dell'acqua? Sto morendo di sete." Thomas mi bisbigliò qualcosa di simile ad un:"smettila di provocarli." Ma non ero mai stata brava a obbedire agli ordini.
L'uomo si appoggiò con entrambe le mani allo schienale della mia sedia e puntò quei suoi vuoti occhi grigi nei miei. "Credi essere in un hotel a cinque stelle?" Il suo fiato caldo e puzzolente mi finì direttamente in faccia. "Non ne sono sicura," mi guardai intorno con fare indagatore "ma il servizio è di sicuro scadente."
"Se non chiudi quella bocca-"
"Che cosa farai? Mi ucciderai?"
Sapevo benissimo che loro ci avevano legati solo nell'attesa di un contatto con la CATTIVO. Avevano trovato dei soggetti e di sicuro doveva esserci una ricompensa per chi li riportava nel loro stupido laboratorio e dai fottuti scienziati pazzi. Gli servivamo vivi."Non è scritto da nessuna parte che io non possa farti altro." Sorrise. Una brutta smorfia dotata di denti finti e gialli. Che schifo, davvero. Thomas si agitò dietro di me, ma io raggiunsi con la punta dell'indice la sua mano destra chiusa in un pugno. Era tutto ciò che potevo fare.
Inutile dire che gli sputai accidentalmente in un occhio.
Quello grugnì come un maiale e trovai davvero offensivo paragonare quei poveri animali al mostro in piedi davanti a me.
"Brice!" Una voce più acuta, femminile, risuonò fra le pareti vuote. Brice si voltò. Con un broncio orribile e disgustato. Si pulì la faccia con la manica della camicia sgualcita."Non osare toccarli nemmeno con un dito." Una donna bassina con i capelli scuri lunghi fino alle spalle e un fisico leggermente a pera, si avvicinò con passo sicuro. Non sembrava arrabbiata, come se fosse abituata ai barbari modi di fare del suo cagnolino da compagnia.
"Dobbiamo solo farvi delle domande e-" la donna si interrompe "mio Dio Brice! Quante volte ti ho detto che non li devi mai legare in questo modo? Ti costa tanto metterli in modo decente?"
"Ah gliel'ho detto anche io." Sospirai facendo buon viso a cattivo gioco. "Nella radura non sapevano nemmeno dividere i miei vestiti dai loro. Sa' quanti reggiseni avevo? Uno! E uno di loro me lo ha rubato! Questi uomini..."
"È stato Minho vero?" chiese Thomas alle mie spalle. "Ovviamente."
Calò il silenzio e nonostante la sua espressione triste, la bruna aveva un angolo della bocca alzato in una piccola nota di divertimento. Non sembrava cattiva, non lo sembrava per niente. In realtà non credevo nemmeno che avesse brutte intenzioni.
"Dovevate per forza drogarlo?" Chiesi, questa volta più seria. Continuai a tirare le corde per cercare un contatto con le mani di Thomas, che era silenzioso in modo preoccupante. Sembrava ragionare nello stanzino, ma qualcosa mi diceva che era sempre più andato. "La cosa strana è che in realtà abbiamo dato anche a te una dose bella abbondante di Nirvana." Mi guardava come se volesse studiarmi.
"Alla fine magari è stata solo la botta in testa a farlo impazzire. Quel tossico del caspio gliele ha proprio date." Cercai deviare il discorso "a quanto pare sono immune ad una droga chiamata come una band degli anni ottanta/novanta." E da lì iniziai a chiedermi come facessi a ricordare tutta quella roba. Non sapevo cosa fossero gli autogrill e conoscevo i nirvana.
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𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Fanfiction[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?