"Guardate" Brenda indicò un punto verso l'orizzonte, ma la sua voce non era poi così entusiasta. "È una città." Si riscivano a scorgere delle enormi ombre, che potevano benissimo essere degli edifici caduti o ancora in piedi per metà.
"Era una città." La corresse Minho, iniziando a rallentare il passo, un po' come tutti. "Sì, me la ricordo. Non è stato molto difficile attraversarla, da lì si iniziano a vedere le montagne." Disse Teresa lasciando cadere lo zaino a terra.
"Sarà meglio riposare, il sole è tramontato già da molto." Annunciò Jorge, che non esitò nemmeno un istante prima di buttarsi sul terreno arido in una posizione paragonabile a quella di una stella marina spiaggiata. Da quel momento nessuno osò più disturbarlo, anche se non eravamo del tutto convinti che fosse ancora vivo. Si era addormentato in nemmeno un secondo e tutti lo guardavamo scioccati. Probabilmente il suo segreto per l'autocontrollo e la resistenza era un'insonnia inesistente. Al contrario di me, ovviamente.
Com'era possibile che nonostante la stanchezza e il dolore in ogni parte del corpo, ci mettevo comunque le ore per riuscire a sprofondare nel mondo dei sogni? Frypan aveva recuperato due grandi sassi e aveva accesso il fuoco per fare un po' di luce, visto che da lì a poco il cielo sarebbe diventato talmente scuro, e l'area circostante talmente buia, da non riuscire a vedere niente di niente.
Posizionammo i sacchi a pelo al suolo e ci sdraiammo in religioso silenzio. Sonya e Harriet si guardarono per qualche istante negli occhi e si sorrisero prima sistemarsi sulla stessa coperta di lana. Brenda aveva pensato a coprire Jorge, ormai paragonabile ad un cadavere, se non fosse stato per il leggero russare che usciva dalla sua bocca.
Magari nessuno parlava perché non volevamo sprecare fiato e allo stesso tempo acqua, ma forse la verità era che non c'era nulla da dire. Tutti là avevamo i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni, i nostri problemi e i nostri segreti.
Appoggiai la testa sullo zaino e mi girai di spalle al fuoco per non avere la luce in faccia. Chiusi gli occhi e per qualche istante mi sembrò anche di essermi addormentata. Vedevo ancora gli occhi folli degli spaccati, le pupille ristrette, quasi inesistenti al centro di quelle iridi verde chiaro. Mi sembrava di sognare, ma quando sentii i rumori all'esterno fin troppo chiaramente capii che quelli non erano incubi, ma flashback veloci e da delirio.
Raggiunsi la pistola che avevo appoggiato lì di fianco, solo per sicurezza, nel caso si trattasse di qualcuno di pericoloso. "Newt? Sei sveglio?" Era la voce di Thomas. Mollai la presa dalla sicura e lasciai perdere l'arma che comunque tenni a portata di mano.
"Cosa vuoi?" Iniziai subito a sentirmi in colpa. Era ovvio che pensassero di essere gli unici svegli, ma dopo tutto io cosa potevo farci? Stavo provando ad addormentarmi ed ero a meno di quattro metri da loro, come facevo a non sentire? Potevo tapparmi le orecchie è vero, ma avrei sentito in ogni caso. E poi la curiosità aveva preso il sopravvento.
"Dobbiamo parlare." Sentii qualche strano rumore, magari Newt si era alzato. "Ma non possiamo dormire e basta? Sono stanco e-"
"Devi dirle la verità." Il mio cuore sembrò fermarsi. Stavano parlando di me? O magari di Sonya. Iniziai a sentire l'ansia che potessero accorgersi che ero sveglia e cercai di rendere i respiri più regolari e meno sospetti. "Di chi stai parlando?"
"Lo sai di chi sto parlando Newt. È arrabbiata con te e per un motivo valido, ma non sa. È ovvio che se fossi stato in te non l'avresti aggredita in quel modo. Dopotutto forse le stai nascondendo una cosa molto più pericolosa della tua parentela con Sonya. Non so nemmeno perché tu me lo abbia detto, ma prima o poi inizierà ad essere evidente. Ci sto passando di mezzo, perché anche se hai cercato di farle del male, io ti ho difeso e ora è arrabbiata con tutti e due. Sono felice che tu ti sia confidato con me, ma credo che non dovresti farti odiare così da Cleo."
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𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Hayran Kurgu[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?