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Due mesi dopo...

"Sei pronta hermana?"
Caricai la pistola e la infilai nella cintura, nascosi il coltellino svizzero nella manica della giacca, e mi caricai il lanciagranate sulla spalla. "Sono nata pronta hermano"
Gli battei il cinque e lui sorrise fiero della mia risposta.

"Ok campioni io vado dormire, il turno di guardia notturna mi ha distrutta. Vedete di portare a casa roba da mangiare, perché potrei finire per mangiarmi voi!"
Brenda entrò dalla porta, si liberò delle armi ed uscì nuovamente dalla stanza senza aspettare risposta.

"Non credo che saresti un pasto molto sostanzioso hermana, se non ci sbrighiamo sarò di sicuro il primo"
Ridacchiai e mi legai la bandana dietro la testa, che serviva a coprirmi il viso dal sole cocente. Passai le dita fra i capelli, che legai in una coda alta e sospirai.

Uscii dalla sala che usavamo per conservare i nostri equipaggiamenti e Jorge mi seguì a ruota. Scendemmo le scale rovinate e in bilico del palazzo ancora mezzo vuoto, fino a trovarci nel grande atrio. Jack e Will stavano aspettando già pronti, come ogni mattina, anche se sapevamo tutti che usavano Il mattino presto per amoreggiare e dare sfogo ai loro ormoni.

"Buongiorno falliti!"
Al mio saluto dolce e gentile, entrambi sobbalzarono e si separarono da quello sembrava un bacio abbastanza intenso.
"Capo!" Esclamarono nello stesso momento rivolgendosi all'uomo alla mia sinistra. Deglutii e strinsi forte le mani in due pugni.

"Cavolo Thomas, se ci beccano siamo morti"
Dissi giocando con le ciocche di capelli dietro la sua nuca. "Almeno saremo morti insieme"
Appoggiò le mani sui miei fianchi e mi attirò a facendo combaciare i nostri corpi alla perfezione. Avvicinò il viso al mio e i nostri respiri si mescolarono l'uno con l'altro.

"Io e Will andiamo verso le favelas"
Era così che chiamavamo le abitazioni vecchie e abbandonate nella, ormai distrutta, periferia della città.
Afferrai il ragazzo per una manica e lo trascinai verso le vecchie scale mobili.
Un tempo quel posto doveva esser stato un supermercato o qualcosa del genere.

"Giornata no?" Chiese lui quando ci trovammo davanti alla vetrata mezza distrutta del magazzino. Avevamo salvato Jacob e William da un branco di spaccati circa una settimana prima, insieme a molte altre persone che avevano chiesto di unirsi a noi. Eravamo una piccola grande comunità. "È da circa tre mesi che è una giornata no"
Risposi uscendo al sole del mattino presto, che ancora non era alto nel cielo, ma ardeva comunque come avrebbe fatto il fuoco a pochi centimetri dal mio viso.

"Ok Giacomo Leopardi, ci dividiamo davanti alla casa blu come al solito"
C'era un' abitazione che era stata dipinta di blu ed era come un faro, la usavamo per orientarci come il resto degli oggetti distinguibili. Annuii e continuai a camminare mentre il ragazzo mi stava dietro con passo felpato e leggero, per non attirare da noi ospiti indesiderati.

Quando giungemmo al punto concordato, ci salutammo con un cenno del capo ed impugnammo i nostri fucili carichi e pronti all'uso. Mi feci strada fra le case ammassate e vuote. Mi sentivo quasi come un velocista nel labirinto, Sempre in allerta e con i minuti contati.

Osservai da fuori una piccola villetta semidistrutta. Appoggiai un orecchio al muro giallastro e sporco, senza sentire nessun movimento o suono al suo interno. Spesso spaccati, o anche persone non infette si spostavano di città in città. Piantavano le tende per qualche giorno e poi erano costretti ad andarsene perché non era mai prudente restare per troppo tempo nello stesso punto se si viaggiava in solitudine.

La maniglia della porta si abbassava perfettamente e quella si apriva, ma solo fino ad un certo punto, perché veniva bloccata da qualcosa sul pavimento. Decisi di non andare oltre e di scegliere un'altra casa, quando sentii una voce.
Era di una ragazza ed era terribilmente familiare.

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora