Sangue.
Sangue ovunque. Non c'era nessun corpo disteso sull'erba della radura, per fortuna oserei dire. Ma quel liquido rosso che disturbava l'intero paesaggio, mi dava la nausea, ma non come quel giorno al macello, la sensazione era diversa. Mi sentivo triste, arrabbiata, felice che i miei amici stessero bene, ma allo stesso tempo mi sentivo in colpa per questo, come se qualcuno là fuori avesse già deciso che io non potessi essere felice.
Era questo che faceva la radura, mandava la tua mente a pensare ad una serie di controsensi capaci di metterti in crisi talmente tanto da indurti alla pazzia."Cleo" non alzai lo sguardo, non lo facevo da almeno un'ora ormai. Il casolare era distrutto e così anche la minima speranza di poter sopravvivere ancora a lungo là dentro. Eravamo riusciti a recuperare qualche provvista e questa volta mi ero sentita in obbligo di mangiare, visto che stavo iniziando a vedere tutto nero e l'unica cosa che mi mancava era un calo di zuccheri in piena regola.
"Cleo mi vuoi guardare?" Thomas non aveva intenzione di arrendersi, ma non smisi mai di guardare costantemente le mie scarpe da ginnastica rovinate senza mai guardarlo negli occhi. Il senso di colpa per quello che era successo ad Alby era troppo. Scossi la testa mi strinsi ancora di più le ginocchia al petto, come una bambina spaventata. Ma in fondo non eravamo altro che questo: bambini.
"Cleo è finita ora, è tutto ok"
Niente era ok. Avevo lasciato morire il capo del radurai. "I dolenti hanno portato via tutti i corpi" si aggiunse la voce di Minho che cercava di informare Thomas dell'accaduto, ma quando di accorse della mia presenza si zittì di colpo.
Di sicuro mi reputava responsabile della morte di uno dei suoi amici più cari."Senti Cleo non è colpa tua, Alby ha fatto quello che riteneva giusto" detto questo Minho mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi da terra ed io la afferrai.
"Dobbiamo andarcene" sbottai sicura di me e delle idee dei miei amici. "Useremo la scarpata, tana dei dolenti o meno" i due mi guardarono a bocca aperta, ma io non ascoltai repliche. "Domani" aggiunsi prima di correre verso il casolare. Se così si poteva ancora chiamare.Ormai non era altro che un ammasso di legna bruciata e pezzi di ferro arrugginito. Ero decisa a fare una cosa, qualcosa di terribilmente stupido, ma non potevo continuare a vivere nell'ignoto per il resto della mia vita.
"Newt, abbiamo ancora il dolosiero?"
Il biondo annuì guardandomi di traverso.
"Si ma nessun sopravvissuto sta passando la mutazione"
Gli sorrisi rassicurandolo. "Sì, era solo per essere sicuri"Corsi dietro ai resti delle cucine, dove avevo nascosto uno degli aghi che durante il combattimento era stato strappato dal corpo di qualche dolente.
Pensai per qualche minuto a quale parte del corpo colpire, possibilmente nessuna che mi avrebbe provocato la morte o qualche organo fondamentale danneggiato. Avevo il coraggio di farlo? Se ero stata capace di usare un pezzo di ferro arrugginito per tagliarmi vene, potevo anche trafiggermi la coscia con un ago più grande della mia faccia.Quella volta mi ero fermata davvero a pensare. Erano passate settimane dal mio ultimo attacco di panico, stavo bene finalmente. Io e Thomas avevamo una relazione, i miei amici mi erano stati accanto e le cose con Teresa si erano completamente risolte. Andava tutto bene prima di quella sera.
Un peso però è sempre un peso.
Un peso che tutti lì dentro avevamo: la nostra amnesia. Avevo solo causato problemi fino a quel momento, era arrivato il momento di fare la mia parte ed aiutare quei ragazzi ad uscire da quel posto. Con i miei ricordi avrei potuto scoprire cose importanti che avrebbero potuto aiutarci ad uscire dal labirinto.
Perchè nel profondo sapevo benissimo che io ero a conoscenza di cose fondamentali."Cleo?" Chuck stava venendo verso di me. Era la mia occasione, almeno ero sicura che qualcuno mi avrebbe trovata. Ora o mai più, mi dissi. Piantai con un forte colpo l'ago nella mia coscia, faceva male, anzi malissimo, ma lo stavo facendo per loro ed era per loro che avrei fatto l'impossibile.
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𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Fanfiction[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?