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"Ecco a lei" porsi il piatto a Thomas, che era l'ultimo della fila di ragazzi affamati e stanchi. Alcuni erano appena usciti dalle docce, altri puzzavano come dei maiali. "Tom dovresti fare una doccia" gli dissi tappandomi il naso e muovendo la mano davanti alla faccia come per scacciare una mosca.

"Senti, ho corso fino ad ora" rispose lui prendendo lo stufato che avevo preparato. Frypan aveva finito per addormentarsi sulla sedia del bancone per gli impasti. Era stanco morto, ma era ovvio che c'era qualcosa che lo turbava.

"Se vuoi puoi fare la doccia con me"
"Thomas!" Gli diedi uno schiaffo dietro la nuca e lui quasi inciampò con il vassoio in mano. "Oh Caspio stavo scherzando!" Mi misi a ridere per la sua reazione quasi offesa.
Ci sedemmo al tavolo con Minho, Newt e Chuck.

"Novità?" Chiese il più piccolo agli unici due velocisti rimasti. Dopo Alby nessuno -apparte Thomas e Minho- aveva più voluto correre all'interno del labirinto. "Non possiamo parlarne" rispose il ragazzo dai lineamenti orientali. "Ma io lo farò" mi sussurrò all'orecchio Thomas e mi feci sfuggire una risata.

"Lo stufato di Frypan non ha mai fatto così schifo" disse Newt ridendo, sapendo perfettamente che lo avevo cucinato io. "Simpatico" risposi facendo una risata sarcastica. "Fry era stanco morto" gli feci notare.
"È stressato per la storia della scatola, le provviste prima o poi finiranno" Teresa si sedette al nostro tavolo. "Dal nostro arrivo la scatola non è più scesa ne salita" disse rivolgendosi a me.

"Con una buona organizzazione dovremmo durare circa altri tre anni, ammesso che la scatola non si muova. Abbiamo ancora gli orti, le provviste di cibo e gli animali" tutti guardammo Newt preoccupati. Era vero, avevo paura di quello che avrei trovato una volta fuori dalla radura, ma non sarei mai morta di fame là dentro.
Avrei quasi preferito essere infilzata da un dolente.

Chuck si alzò dal tavolo con in vassoio vuoto per riportarlo al bancone. "Vi devo parlare" Teresa appoggiò le mani sul tavolo. "Forse so come aiutare Alby"

_______

Avevo visto ben poco della mutazione di Ben. Non avevo realmente idea di che aspetto potesse avere un ragazzo punto da un dolente a giorni di distanza. Alby era pallido e le vene delle sue braccia si erano fatte di un colore simile al nero, della schiuma gli usciva dalla bocca e non smetteva di dimenarsi tirando le cinghie che lo tenevano legato al letto.

"Presi" Thomas entrò nella stanza, dove erano già presenti Newt, Minho e Teresa, con in mano le due fiale contenenti quel linquido blu che avevo trovato il giorno in cui scoprii dell'esistenza della ragazza. "Sei sicura che non lo uccideranno?" Chiese il moro a Teresa. "Se non lo fanno quelli, lo farà in ogni caso la mutazione." Risposi prendendo una fiala tra le mani.

"Ragazzi" Minho attirò l'attenzione su di lui ed indicò le cinghie che tenevano Alby legato al lettino. Si stavano strappando. "Ora!" Gridò Newt. Alzai il braccio pronta a conficcare l'ago nel petto del capo dei radurai, quando sentii una mano afferrarmi il polso. Alby strinse la presa talmente forte che pensai addirittura che potesse rompermi un osso da un momento all'altro.

La siringa mi cadde dalla mano e finì sul pavimento. "Alby" Newt lo chiamò, ma lui non aveva la minima intenzione di lasciarmi andare. Anzi, si alzò in piedi ed iniziò a camminare verso di me. "Sei stata tu" continuava a sussurrare sempre le stesse parole, come un mantra. "Alby, mi stai facendo male" sentivo la pelle bruciare sotto la sua presa.

"Sei stata tu!" Mi lasciò andare il polso per afferrami la gola con entrambe le mani. Caddi a terra sbattendo la schiena mentre il respiro mi mancava. Mi dimenai con le gambe e le braccia, ma la sua forza sembrava quasi innaturale. In più, il mio fisico gracile non mi aiutava.
I miei occhi iniziarono a lacrimare e la testa mi stava letteralmente scoppiando.
"Alby!" Newt e Minho lo afferrarono  per le spalle, mentre sentivo Teresa che supplicava il ragazzo di lasciarmi andare.

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora