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"Perché siamo qui?" Chiesi non appena entrammo nella piccola tenda di Aris. Non capivo per quale motivo avesse insistito tanto per nasconderci quando potevamo stare all'aperto. "Devo dirti delle cose e fuori è pericoloso."

Pericoloso. Come poteva quel posto essere pericoloso? Sembravano tutti così felici e spensierati. "In che senso?" Aris sospirò e si sedette a gambe incrociate aspettando che io facessi lo stesso. "Ci stanno osservando Cleo, la storia si ripete. Nascoste fra gli alberi e fra i fili d'erba potrebbero esserci delle scacertole."

Prima che potesse dire altro mi portai una mano alla bocca per la sorpresa. Mi sentivo nello stesso modo il mio primo giorno nella radura. Non poteva essere. Eravamo di nuovo in trappola. Teresa ci aveva portati lì apposta, voleva raggrupparci tutti e aspettare l'arrivo di una berga che ci avrebbe portati incontro a morte certa.

Era stata lei, era sempre stata lei.

"Teresa, lei ha-" Non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto senza sentire la bocca asciutta e il respiro spezzato. "Lo so, lascia che ti racconti tutto dall'inizio." Aris mise una mano sulla mia spalla nel tentativo di calmarmi. Era stato tutto inutile. La morte dei miei compagni, la fuga, tutti quei mesi di sopravvivenza nella zona bruciata.

"No, noi dobbiamo andarcene il prima possibile. Come fai a restare calmo? Potrebbero arrivare da un momento all'altro-"

"Non succederà. Aspetteranno una settimana dal vostro arrivo, non amano fare le cose di fretta, il loro scopo è sempre manipolarci." Tirai un sospiro di sollievo, per quanto non fosse per niente appropriato a quella situazione. "Va bene, ti ascolto." Normalmente non mi sarei fidata, ma Ava nel flashback sembrava davvero sincera e poi quel posto non convinceva nemmeno me.

"Prima che venissimo portati nel labirinto, Janson chiamò me e Teresa per parlarci. Ci disse che noi non avremmo mai perso la memoria e che il nostro scopo era praticamente quello di fare da supervisori. O meglio, spie. Non hanno chiesto anche a te perchè avevi iniziato a ribellarti da quando Thomas era stato portato nella radura."

Ciò significava che Teresa ricordava tutto. Quando era nella radura sapeva che il mondo non era come ce lo immaginavamo, sapeva come uscire, sapeva le mappe del labirinto, sapeva che Newt non era immune e sicuramente quando era stata rapita dalla CATTIVO era solo andata a riferire loro tutto quello di cui era a conoscenza.

Gli altri avevano detto di avermi trovata grazie al codice morse usato dai fari di una berga che gli aveva detto di andare a nord. Pensavano fossi io, ma l'unica persona oltre a Thomas ad essere a conoscenza del nostro linguaggio con le torce era lei.

Ci aveva attirati tutti nello stesso punto.

Per quanto dovessi odiarla, pensai che fosse geniale.

"La Paige mi aveva parlato prima, sapeva che io non ero veramente dalla loro parte, così mi ha spiegato che non avrei dovuto dare nell'occhio e fare finta di niente finché non ti avessi incotrata. Ci siamo messi in contatto con il braccio destro-"

"Come avete fatto? Ho sentito dire che è quasi impossibile."

Aris fece una faccia strana, che non riuscii sul serio ad interpretare. "Abbiamo delle conoscenze in quella cerchia, più o meno."

Decisi di non fare ulteriori domande e concentrarmi sul suo racconto. I suoi occhi erano pieni di speranza, come se stesse pregando con tutto se stesso che gli credessi. Era come se quella conversazione fosse il punto fondamentale della vita che avevo vissuto fino a quel momento. Era la svolta che stavo aspettando.

"Verranno qui lo stesso giorno in cui lo farà Ava e lì colpiremo la berga. Dobbiamo muoverci con cautela e discrezione, spiegheremo al resto del gruppo il minimo indispensabile appena si sveglieranno. Non parlare mai troppo all'aperto, cerca sempre di sfruttare le tende e, cosa più importante, non dire niente a Teresa."

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora