"Non capisci!" Thomas mi afferrò il polso stringendolo forse troppo. "O si che capisco fidati, siamo nella stessa identica situazione" lui mi guardò furente. "Ma l'unica cosa che hai sempre voluto è trovare la cura, nient'altro." Il suo sguardo mi distruggeva, era come se mi reputasse un insensibile. " Che cosa ti ho fatto?" Gli chiesi sospirando mentre la gola cominciava a bruciarmi.
"Almeno sembra che Teresa abbia avuto una reazione dopo la cosa di George, tu non hai fatto niente nè hai detto qualcosa"
"Che dovevo fare me lo spieghi?!"
"Niente! Solo che a volte potresti dimostrare a qualcuno di noi che c'è qualcosa qui!" Con un dito mi toccò il petto nella posizione del cuore e proprio in quel momento lo sentii spezzarsi in due.
Alzai la testa cercando di fare l'indifferente, ma le lacrime che inziarono a scendere sul mio viso fecero saltare la mia copertura. La sua espressione cambiò da arrabbiata come non l'avevo mai vista, a sconvolta.
"Cleo, tu stai-"
Non gli feci nemmeno finire la frase che, presa dalla rabbia gli tirai uno schiaffo sulla guancia destra e mi girai iniziando a singhiozzare liberandomi di quell' enorme peso.
Buio.
Buio totale.
Questo seguì i minuti, o forse le ore, dopo il ricordo più triste e pieno di rabbia che avessi mai sognato.Questo si prova a morire?
Niente?Speravo in qualcosa di più... originale?
Non ricordavo più l'ultima cosa che avevo fatto prima di cadere a terra. Sentivo le palpebre talmente pesanti che non ero riuscita a restare sveglia.
Non volevo restare sveglia, non avrei mai più voluto svegliarmi.
Ma le cose non vanno mai come vogliamo. O almeno questo vale per me."Polso?" Chiese una voce ovattata nella mia testa, almeno credo.
"È stabile, se la caverà"
No no noSentii un rumore secco come quello di una porta che si chiude. Mi sentivo come se fossi tornata alla realtà, ma solo a metà. Udivo tutto quanto, ma non riuscivo nè a muovermi nè a parlare.
Non sentii più niente, più nessuna voce.
Se non dei rumori spezzati, anzi strozzati. Qualcuno stava piangendo."Perchè?" Non riuscii a riconoscere la voce, la sentivo lontana.
"È stata colpa mia" rispose una voce leggermente più acuta, ero sicurissima fosse di Teresa.
"No, andava tutto bene prima che io provassi a baciarla" Thomas, o Newt?
Mi sforzai con tutta me stessa, ma non riuscii a muovere un muscolo, mi sentivo quasi un fantasma. Sentii qualcuno prendermi la mano cogliendomi di sorpresa. Le altre mani erano grandi e accoglienti, mi lasciai andare a quel calore, e -se si può dire così- fui trasportata in un altro di quei ricordi strazianti.
Ero in una stanza buia, sembrava quasi un monolocale abbandonato. C'erano solo due finestre e una sola lampadine illuminava l'appartamento. Ero seduta davanti ad un tavolo di legno marcio con in mano dei pastelli a cera, stavo disegnando su un foglio, ma le mie mani Erano molto più piccole del normale. Non mi era mai capitato di ricordare un episodio così lontano.
Avevo raffigurato una strana creatura di un verde smorto dal cui corpo uscivano lunghi bracci meccanici. Era un dolente."Che cosa disegni?" Una donna con dei bellissimi occhi verdi, mi si avvicinò sorridente. Era un sorriso strano, sembrava forzato, oppure era pazza?
"Lui è un dolente" risposi con voce infantile sollevando il foglio.
"Beh, è ... bellissimo" disse lei imbarazzata prendendo il disegno fra le mani.
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𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Fanfiction[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?