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Quando avevano descritto la scarpata, non pensavo sarebbe stata esattamente come me l'ero immaginata.
Due minuti prima eravamo circondati da mille mura ed ora invece, in nulla più totale. Per qualche minuto i radurai osservarono quello spazio infinito come se fosse la cosa più bella che avessero mai visto, e in un certo senso era così.
Sembrava di essere ai confini del mondo e per la prima volta non ci sentivamo rinchiusi come degli animali.

Guardare quel cielo infinito era come riprendere aria dopo anni e anni di apnea. Teresa mi affiancò e incrociò le braccia al petto. "È possibile che un'illusione possa essere così bella?"
Chiese pensierosa. Mi fece tornare nel mondo reale, dove probabilmente quello era tutto un ologramma che si estendeva per pochi metri.

"Ragazzi, ascoltatemi!"
Quella volta Minho sembrava vagamente serio. Stavo già guardando la scarpata come se fosse la fine di tutto. Non solo dei nostri anni di prigionia, ma anche di altro. Io sapevo quello che dovevo fare.
Era il mio piano dall'inizio, ma se dovevo pensare a quello che prevedeva dire agli altri come uscire da lì, mi venivano i brividi.

"Cleo starà davanti, lei sa come uscire"
Tutti si girarono verso di me, e nonostante trovassi persino io quella procedura ingiusta, nessuno replicò.
"So che fa paura, ma l'unica cosa che dobbiamo fare è correre"

Guardai ancora per poco quello che per noi era andare incontro a morte certa, più o meno al 90%. Tutti dubbi possibili immaginabili mi passarono per la mente:
Se avessimo sbagliato? Se quella di Thomas, nel mio sogno, fosse stata solo una proposta? Magari più avanti il codice era stato cambiato.

"Andiamo"
Persino la voce di Minho sembrava insicura e impaurita. Sospirai e presi fiato. Non sapevamo cosa ci aspettava.
Magari non saremmo caduti nel vuoto, ma chi ci diceva che non ci fossero stati mille dolenti ad aspettare solo il nostro arrivo?

"Tieni la mia lancia"
La porsi a Chuck. Il mio piano era restare viva almeno fino all'uscita. Non sapevo cosa sarebbe successo una volta rivelato il codice. Loro credevano che io sapessi perfettamente quello che dovevo fare, ma il  era solo un salvagente a cui aggrapparsi, non un piano studiato nei minimi dettagli.

In realtà io avevo progettato tutto, per salvare loro, solo che le cose sarebbero potute andare in qualsiasi modo. Magari i dolenti avrebbero avuto la stessa reazione del primo e sarebbero scappati, ma non potevo essere certa di niente.
Magari non ci stavamo buttando da un burrone, ma la sensazione era quella.

Senza aspettare altro, corsi in mezzo alle decine di radurai e alcuni mi guardarono male. "Thomas!" Quando gli fui davanti, lui mi guardò preoccupato. "Che succede?"
Se sapevo anche solo dell' esistenza della piccola probabilità, di non poter più vedere nessuno di loro... perchè no?

Non mi importava di niente. né del posto in cui ci trovavamo, né della situazione. Quando ci si ubriaca non si riesce a mentire, peggio ancora quando si è in punto di morte. Al diavolo l'indecisione, l'età, il pericolo; non potevo aspettare ancora o me ne sarei pentita.

"Io ti amo"
Calò il silenzio. Tutti i radurai si voltarono verso di noi, come quando qualcuno fa una proposta di matrimonio in pubblico. Qualcuno fischiò e non ci volle un genio per capire di chi si trattasse.

Thomas mi guardava a bocca aperta, con gli occhi sgranati e la mano ancora stretta intorno alla sua lancia. "Pive che caspio stai aspettando?!"
Newt gli diede una pacca sulla spalle, talmente forte da farlo piegare in due.
Lui sembrò uscire dal suo stato di trance e un enorme sorriso comparve sul suo volto.

Si lanciò su di me, buttando letteralmente in mano la lancia al biondo. Mi strinse a sé come se fossi la cosa più importante, quella che non può essere sostituita, l'unica a cui poteva aggrapparsi. Mi sentii in colpa.
In quell'ambiente tutti potevamo rimetterci la pelle, in qualsiasi momento e l'unica persone su cui dovevamo contare eravamo noi stessi. Eppure ogni volta che ci sfioravamo, che lo vedevo sorridere, sentivo una morsa allo stomaco che quasi mi faceva mancare l'aria. Come se non avessi bisogno dell' ossigeno finché ci fosse stato lui. 

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora