T H O M A S
"E tu chi saresti?"
Chiese Teresa, mentre per la prima volta Cleopatra si sedeva al nostro tavolo. "Io dico che non te ne frega"
Rispose portandosi alla bocca una mela verde.Nei suoi occhi sembrava essere passata una scintilla di lucidità, come se trovarsi così vicino alla morte lo avesse portato a sfruttare la sua unica possibilità di salvarsi.
"Si chiama Cleo"
Rispose al suo posto Newt alzando gli occhi al cielo. "Ti ho già detto che non voglio che mi chiami così" Disse lei fissandolo arrabbiata. Non sembrava la ragazza con cui mi avevano fatto parlare in quella sottospecie di stanza degli interrogatori.
Prima era più... triste, sembrava quasi sconvolta. "E come dovremmo chiamarti?" Chiese Minho incrociando le braccia sul tavolo della mensa. "Non chiamatemi e basta.""Stai indietro!"
Ordinai a Newt che mi stava raggiungendo di corsa urlando il mio nome.Portò i suoi grandi occhi marroni sui miei. Quel momento durò un secondo, ma sembrarono anni. Contrasse la mascella e abbassò lo sguardo continuando a concentrarsi sul suo pranzo.
Afferrai la pistola con entrambe le mani e senza pensare premetti il grilletto. Sentii il rumore dello sparo, seguito da quello della carne lacerata e del sangue che schizzava sul pavimento rovente.
Mi finì sui vestiti, sulle mani, sul viso.
Rimisi l'arma nella cintura sentendola scivolare sulla mia pelle sudata."Tommy"
Newt mi guardava come se stesse parlando con l'uomo ratto. Gli tremavano e palpebre e il suo sguardo scattava dai miei occhi vuoti a quelli dello spaccato a terra. "Non mi guardare così, ti ho salvato il culo"Persino Minho sembrava sconvolto.
A me non importava più di niente.
In più quello non era più un essere umano, stava delirando e aveva attaccato il mio migliore amico. Frypan mi porse la borraccia e mi bagnai le mani, le strofinai sulla faccia e cercai di pulirmi dal liquido scarlatto. Mi avvicinai al cadavere dell'uomo infilando le dita nelle tasche dei suoi pantaloni.Non possedeva niente di vagamente prezioso, né del cibo, così lo lasciai perdere girando sui tacchi. Tornai a sedermi di fianco al falò e alimentai il fuoco con l'aiuto di un bastone.
Stavamo dormendo tranquilli finché quel folle non era venuto a disturbare la quiete della zona bruciata notturna.Minho e Frypan erano stranamente silenziosi, mentre Newt sembrava alla ricerca di qualcosa da dire. Il cuoco e il velocista si sdraiarono ancora a terra, con la testa sugli zaini, ma gli occhi ancora sbarrati.
Il biondo prese posto al mio fianco e rimase zitto finché non sentimmo in lieve russare alle nostre spalle.
"Dovresti dormire, faccio io la guardia"
Gli dissi, ma lui non sembrava un minimo interessato ad ascoltarmi.
"Non riuscirò mai a dormire dopo quello che ho visto, e poi è ancora lì"Con una mano indicò il corpo steso a terra dello spaccato a pochi metri da noi.
"Vuoi spostarlo?"
Gli chiesi, ma lui scosse subito la testa evidentemente deciso a non volersi più nemmeno avvicinare.
"Ma non ti senti impaurito o in colpa?"
"Dovrei?"
Abbassò il capo e deglutì facendo alzare e abbassare il pomo d'Adamo. Non si aspettava una risposta del genere da parte mia, era evidente."Senti Newt, ti devo forse ricordare che fine ha fatto Winston? Non siamo tutti immuni. Quello ci voleva fare del male ed io non permetterò che qualcun altro muoia davanti ai miei occhi senza che io faccia niente. Sono stufo di restare a guardare"
Annuì piano e finalmente riuscì a guardarmi negli occhi."Non rischiare mai più la vita per me, lo hanno già fatto in troppi"
Mormorò le ultime parole come se se ne vergognasse. Lo capivo. Avevo ancora impressa la sua immagine stremata che cadeva nel vuoto. Era per quello che non dormivo. I suoi occhi spaventati mi perseguitavano insieme a quelli di tutti gli altri.
STAI LEGGENDO
𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Fanfiction[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?