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"Non credo che tu sia più adatta a questo compito Cleo" alle parole della cancelliera il mio cuore perse un battito. Come poteva escludermi dalla prima prova? "Ma dottoressa Paige, ho lavorato alla prova labirinto  più di tutti! Quella cosa è in piedi grazie a me e sappiamo entrambe che se non avessi sedici anni ci starei io al suo posto!" Mi alzai puntandole un dito contro, ma la sua unica reazione fu scuotere la testa esasperata. "Stai perdendo il controllo, guardati. Stai minacciando un tuo superiore" dare quell'idea non era certo mia intenzione, così mi sedetti di nuovo sulla poltrona bianca. "Ti abbiamo sempre repuatata la migliore, Cleo" mi massaggiai le tempie, non amavo quando me lo ricordavano. "Hai evidentemente subito troppa pressione in questi anni. Abbiamo sempre pensato che tu fossi la più forte e determinata, ma è tutta una maschera, perchè non lo accetti?"
In preda ad un attacco di rabbia mi alzai nuovamente in piedi e mi allungai sulla scrivania afferrandole il colletto di quello stupido camice bianco.
Scherzavo.
Minacciare era proprio mia intenzione.
"Non provi a darmi ancora della debole"
La lasciai andare con uno strattone e mi diressi verso l'uscita dell'ufficio.
"Sei più fragile di quello che pensi Cleo"

Quella mattina mi svegliai con la testa che faceva talmente male che pensai potesse esplodere da un momento all'altro. In primo momento non mi ero nemmeno accorta di non essere più sdraiata sul tronco, ma sopra qualcosa di molto più comodo. Nel momento esatto in cui aprii gli  occhi realizzai di essere comodamente sdraiata sull'erba della radura, con una gamba piegata sull'addome di un raduraio di cui non riuscivo a vedere la faccia perchè era girata dall'altra parte. Inizialmente pensai si trattasse di Minho, visto che era l'unica persona con cui ricordavo di aver parlato, ma quelli non erano affatto i capelli  di Minho.

Si mosse sotto il mio peso, così da girare la testa verso di me. Thomas era lì, con gli occhi chiusi ed un sorrido stampato sulle labbra. Forse stava sognando o magari si era solo addormantato così. Stavo cercando in qualche modo di ricordare l'ultima cosa che avevo fatto prima di addormentarmi, ma la mia amnesia post-sbornia, non mi aiutava per niente. Vediamo, ho parlato con Newt, ho parlato con Minho e poi...
Per quanto mi sforzassi la mia memoria era ufficialmente andata. Avevo la nausea e mi sentivo lo stomaco pesante come non mi era mai capitato.

Per quanto il mio cervello mi dicesse di alzarmi e di cercare di capire se ero ancora viva o se mi trovavo in un universo parallelo, c'era qualcosa che mi faceva stare bene in quella posizione. Rifiutavo costantemente di pensare che fosse la presenza di Thomas, perchè una piccolissima parte di me lo sapeva, ma l'altra continuava a negare ogni minima cosa che io provassi per lui.

Appoggiai una mano sulla sua spalla e lo scossi leggermente. "Thomas?" Lo chiamai, ma non ricevetti risposta. Mi avvolse un braccio intorno alla vita e mi strinse ancora più forte a sè. "Thomas sarà quasi mezzogiorno-" mi mise un dito sulle labbra per dirmi di stare zitta, ma io scivolai dalla sua presa e mi alzai in piedi pulendomi i vestiti con le mani.

La radura sembrava una città fantasma. Probabilmente molti radurai dormivano ancora nel casolare, ma allo stesso tempo ne vedevo alcuni addormentati intorno al falò spento. Altri invece erano svegli e stavano iniziando a ripulire lo spazio buttando le bottiglie vuote in sacchi di plastica.

"Thomas svegliati" solo il pronunciare di quelle parole mi fece salire i conati di vomito. Spostai il viso dalla parte opposta a quella in cui era sdraiato il mio amico e tutto quello che avevo bevuto la sera prima si riversò sull'erba verde. "Bleah! Cleo fai schifo" Thomas si era finalmente svegliato e appoggiato sui gomiti mentre mi guardava disgustato. "Sei tu che hai deciso di svegliarti ora"

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora