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Era passata una settimana dal mio ultimo attacco di panico. Brenda mi aveva imposto di fare meno turni di ricerca, ma io volevo lavorare. Sarei stata tutto il giorno, ventiquattro ore su ventiquattro, ad esplorare la città. Con il rischio di essere uccisa da qualche spaccato o prendermi un'insolazione.
Magari li avrei incontrati, anche se erano passati già sette giorni lunghissimi.

Harriet e Sonya si erano in un certo senso unite a noi, anche se non mi fidavo ancora troppo di loro. Probabilmente erano solo di passaggio, ma finché non ideavano un piano sensato era più utile per le due ragazze restare lì. Ovviamente ci aiutavano, visto che usufruivano del nostro cibo e dei nostri letti.

"Vi siete innamorati una seconda volta vero?" La domanda di Brenda mi fece quasi sputare quel terribile tonno in scatola che stavo innocentemente masticando.

Stavo portando le cartelle alla Paige, visto che praticamente mi richiamava nel suo ufficio ogni ora, ne approfittava per chiedermi di aiutarla. Non mi dispiaceva alla fine, quella donna mi stava simpatica. In realtà era l'unica che sembrava avere un'anima lì dentro.
Una figura veloce, che stava correndo verso la mia direzione, mi diede una spallata facendo cadere tutti quei documenti importanti. "Ehi guarda dove vai!" Esclamai arrabbiata abbassandomi per riprendere la mia roba.

"Credo che l'amnesia non riesca a cancellare le sensazioni" Risposi sistemando meglio la schiena sullo schienale del letto. Io e lei avevamo la solita abitudine di cenare nella nostra stanza, in modo da poter avere conversazioni private una volta ogni tanto.

"Scusalo, è uno stronzo"
Disse Thomas abbassandosi alla mia altezza indicando Minho che correva per i corridoi ridendo. Newt ci oltrepassò e gli saltò addosso facendoli cadere entrambi con la faccia per terra. Quando mi resi conto di star sorridendo, scossi la testa e mi concentrai sul ragazzo che aveva recuperato tutte le cartelle e me le stava porgendo. Me le ripresi e continuai a camminare a testa alta senza nemmeno ringraziare.

"Nella radura siamo andati subito d'accordo e non riuscivo a stargli lontano"
Spiegai alla ragazza che mi stava guardando come se le stessi raccontando la storia della buonanotte.

Mi sedetti al tavolo vuoto in fondo alla mensa, presi la forchetta e cominciai a giocare con le carote bollite, che odiavo alla follia. "Ehi vuoi scambiare le tue carote con le mie patate?"
Thomas si sedette di fronte e me. Io non risposi e feci strisciare il mio vassoio verso di lui, che fece lo stesso con il suo.
"Come ti stai trovando?" Chiese portandosi alla bocca il suo succo alla pera. "Di merda" Risposi sinceramente masticando il mio pranzo illegale.
"Mh anche io. In realtà sono tutti molto simpatici, ma preferiscono inseguirsi come dei pazzi e fare classifiche sulle ragazze più belle. Io vorrei solo trovare qualcuno che riesca a seguire i miei discorsi"

"Eri davvero insopportabile alla CATTIVO, mi chiedevo sempre come facesse passare così tanto tempo con te" Disse Brenda ed io le risposi con una risata sarcastica. "Sento una strana sensazione, qualcosa che mi blocca. Ma non mi ricordo qual è la causa. Forse è per questo che sono diversa, perché non ricordo."

Brenda sembrò essere colpita dalle mie parole e abbassò lo sguardo sulla sua cena. "Tu lo sai vero?" Le chiesi lasciando perdere il cibo. "Tu sai cosa mi turbava"

"Quando io ti ho raccontato di George, tu mi hai detto tutto per consolarmi"

"Dovevate impedirlo!"
Brenda mi spinse contro il muro. Era tesa, con le lacrime che le bagnavano tutto il viso. Era vero, era tutta colpa mia. Suo fratello era morto solo a causa della mia stupida idea egoista. Era una vendetta personale e avevo messo in mezzo persone innocenti. "Hai ragione"
La ragazza lasciò la presa sulle mie spalle e, con mia enorme sorpresa, mi abbracciò. "Perché non avete mandato me nel labirinto me? Perché avete mandato lui?"
Scossi la testa per farle capire che io sapevo poco quanto lei. "Scusami tanto Brenda"
Ricambiai la stretta e lasciai che le lacrime uscissero.

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora