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"Aspetta tu sei morta" indietreggiai fino ad andare a sbattere contro il petto di Newt. " Beh no" fece spallucce poi si girò a guardare di nuovo fuori dalla finestra. "Il tuo cuore non batteva" constatai mentre il biondo mi cingeva le spalle con le mani.
"Probabilmente nemmeno il tuo, prima che ti svegliassi"

"Ma non è possibile"

Girò la testa verso di me frustrata. "Quante delle cose che hai visto da quando sei quì ti sembrano vagamente possibili?"
In effetti aveva ragione. La scatola, le mura fin troppo imponenti, i dolenti...
Niente di tutto questo era veramente reale.

"Hey Newt" la mora cominciò a camminare verso il mio amico. "Dove sono gli altri?" Chiese sporgendosi verso la porta. "Teresa forse è meglio se ci sediamo"
"Non voglio sedermi. Dov'è Tom?"
Tom. Era per questo che Thomas si era arrabbiato quando lo avevo chiamato in quel modo?

"Sono rimasti bloccati nel labirinto"
Risposi incrociando le braccia al petto cercando di sembrare sicura di me.
Teresa spalancò letteralmente la bocca e si sedette su una delle brande con la testa fra le mani.

Assunse un espressione confusa e corrugò le sopracciglia. "Non sarebbe dovuto succedere"
"Cosa intendi?"
Spostò lo sguardo su di me e sbarrò gli enormi occhi Blu, come se avesse detto qualcosa di troppo. Eppure, solo io ci feci caso. Newt sembrava quasi indifferente alla situazione.

"Cosa? Io? Niente. Non avrei mai voluto succedesse, intendevo questo" decisi di terminare lì la conversazione, ma quella ragazza aveva qualcosa che non mi convinceva.

"Perchè l'avete tenuta nascosta?" chiesi rigirandomi verso il biondo. "Io sono la ragazza morta. Immagina la reazione dei radurai, Cleo"

"Come sai il mio nome?"

"Ti ho sognata" lo disse in modo così innaturale che non ci credetti nemmeno per un secondo. Era come se si fosse preparata quella risposta ripetendola mille volte, come un copione.

Ne avevo abbastanza di quella situazione. Thomas era scomparso e quella ragazza aveva di sicuro qualcosa che non andava. In più lui  era davvero così in confidenza da farsi chiamare Tom?
Ma che mi succede? Mi sto davvero facendo paranoie per un semplice soprannome? Poi Thomas era sparito. Di sicuro era già morto in quel momento.

L'immagine del corpo immobile del mio migliore amico, sovrastato da un dolente, mi fece girare la testa. Era stato lui ad accogliermi neanche due minuti dopo il mio arrivo, e quello stesso giorno mi aveva salvato. Gli dovevo la vita.

Uscii dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle. Attraversai la radura correndo e sentendo lo sguardo dei due ragazzi su di me. Di sicuro Teresa era tornata a guardare fuori dalla finestra. Raggiunsi il muro dei nomi.

Toccai il nome di Thomas con l'indice. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse importante per me fino a quel momento. Sentii qualcosa scivolarmi sulla guancia, una lacrima arrivò fino alle mie labbra facendomi sentire il suo sapore salato. Avevo iniziato a piangere per la prima volta da quando mi trovavo nella radura, e non ero sicura che sarei riuscita a smettere. Le ginocchia non riuscirono più a reggere il mio peso e caddi sulla grande distesa di erba verde. Mi sdraiai a pancia in su, con la testa rivolta verso il cielo grigio. Continuai a piangere, forse cercando di buttare fuori tutto quello che fino a quel momento mi ero tenuta dentro.
Faceva freddo e i fili d'erba umida mi solleticavano la pelle, ma me ne fregai altamente e continuai a sfogarmi sul grande prato della radura.

Thomas mi prese la mano e cominciò a correre per i lunghi corridoi deserti. Quella sarebbe stata l'ultima notte prima della selezione e nessuno poteva sapere chi sarebbe andato nel labirinto per primo. Ci intrufolammo nel solito sgabuzzino semivuoto. "Li abbiamo seminati" mi sussurrò il moro all'orecchio. La mia schiena era premuta sul suo petto e sentivo il suo respiro caldo sul collo. "Beh quanto dovremmo stare in queste condizioni?" Chiesi facendo finta che tutto quello mi dispiacesse.
"Tutto il tempo che vorrai"
Mi prese per i fianchi e mi fece girare verso di lui. I nostri nasi si toccavano ed i nostri occhi erano incollati li uni agli altri. "Thomas cosa-"
"Shh" mi mise un dito sulle labbra per zittirmi.
Finalmente successe. Le nostre labbra si toccarono ed io sentii una sensazione mai provata prima. Avvolsi le braccia intorno al suo collo mentre lui faceva scivolare le sue dita affusolate, sulle mie braccia, provocandomi un brivido lungo la schiena. La situazione stava iniziando a scaldarsi quando la porta si aprì di colpo. "Cleo?" Teresa mi guardò con le lacrime agli occhi e pochi secondi dopo fu raggiunta da Newt che aveva assunto un'espressione confusa e... offesa?

Mi svegliai di colpo alzandomi a sedere. Ero ancora seduta sull'erba della radura. Nessun rumore. Nessun movimento. Questo voleva dire che stavano tutti dormendo, le porte erano ancora chiuse. Ripensai al sogno che avevo appena fatto.
Se quelli erano ricordi, tutto quello era successo realmente. Questo voleva dire che io Thomas...
Non so come, ma quel sogno aveva cambiato completamente il mio modo di vedere le cose.

Sentii delle voci, e in pochi secondi molti dei radurai si erano svegliati e stavano camminando verso le porte. Era come se tutti in qualche modo si aspetrassero di vedere i tre ragazzi tornare, ma io avevo imparato a non illudermi. Restai lì con la schiena appoggiata al muro dei nomi. Ora anche Chuck aveva raggiunto gli altri e continuava a mangiarsi le unghie nervoso. Sapevo che lui e Thomas erano come fratelli, e forse fino a qualche ora prima anche io lo avrei definito così. Un fratello.
Ma ora non sapevo più cosa pensare.

Mi avvicinai alla folla. Alcuni radurai mi guardarono storti, forse per la reazione che avevo avuto la sera prima, dopo la chiusura della porte.
Dopo qualche minuto di silenzio vidi arrivare l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere. Teresa si fece largo tra la folla di ragazzi, mentre loro la guardavano come se avessero appena visto un fantasma. Newt la seguiva a ruota. Aveva uno sguardo preoccupato e teneva con una mano il polso della ragazza. Una serie di mormorii si levò da parte dei radurai.

Sentimmo un boato e le porte cominciarono ad aprirsi mentre il mio cuore batteva all'impazzata.
Dopo ben due minuti senza la vista di nessuno all'orizzonte, molti radurai tornarono a svolgere i propri lavori. Chi con indifferenza, chi con più malinconia. Alla fine restammo solo io, Teresa, Newt, Chuck e Zart. Si, anche io rimasi sorpresa del fatto che Zart fosse rimasto con noi. Thomas mi aveva sempre parlato bene di lui ma non erano propriamente amici.
Forse era semplicemente altruista.

"Dai Thomas aiutami caspio" i miei pensieri furono interrotti da quelle parole. Era la voce di Minho. Erano vivi. I due ragazzi stavano letteralmente trascinando Alby, ma io non volevo aspettare che arrivassero alle porte. Corsi il più velocemente possibile verso di loro, fregandomene del braccio di Chuck che aveva cercato di fermarmi. Non appena il moro mi vide arrivare, si fermò sul posto e lasciò Alby a Minho.
Gli saltai letterlamente addosso e lo strinsi a me più che potei. Lui mi sollevò da terra mettendomi le mani sotto le ginocchia permettendo alle mie gambe di avvolgergli la vita.

Mi ricomposi il prima possibile e ritornai con i piedi per terra.
"Prova a fare ancora una cosa così e giuro, che se non lo fanno i dolenti, ti uccido con le mie mani"
"Anche io sono felice di vederti piccola Cleo"
Alzai gli occhi al cielo e tornai a stringerlo tra le mie braccia.

Il momento fu rovinato da un colpo di tosse proveniente dalla bocca di Minho. "Mi dispiace interrompervi, ma, mi si sta spezzando la schiena"
Solo dopo aver riso di lui e della sua resistenza sopravvalutata, lo aiutammo a riportare Alby nella radura.

Sdraiammo il ragazzo a terra, mentre i radurai erano tornati a raggrupparsi
Intorno a noi. Molti di loro mi guardavano male, forse perchè ero  inaspettatamente entrata nel labirinto. Ma la verità era che non me ne ero quasi accorta. Avevo attraversato quel corridoio con la sensazione di averlo fatto altre mille volte, ero sicura di me stessa mentre lo facevo.

Alby era stato ferito alla testa da Minho, ma per aver passato una notte nel labirinto da incosciente, era in buone condizioni.

"Portatelo in infermeria!" Urlò Newt raggiungendo il capo dei radurai steso sull'erba.  In un secondo fummo raggiunti da Jeff e Clint che se ne andarono portando con loro Alby.

Teresa corse da Thomas e lo abbracciò dandogli un bacio sulla guancia. Lo schiocco delle sue labbra sulla pelle pallida del ragazzo mi fece inaspettatamente, provare una strana sensazione, una morsa allo stomaco.

"Possibile che sono sempre il terzo incomodo?" Chiese Minho con il solito tono scherzoso, facendomi distrarre. Alla fine io, Thomas e il ragazzo asiatico ci mettemmo a ridere, eppure Teresa e Newt ci guardarono in modo strano. 

Teresa. Lei sembrava quasi furiosa con me per qualche motivo.
Avevo capito perfettamente che le piaceva Thomas, ma io cosa centravo?
Ripensai al sogno dell'altra notte e ai suoi occhi pieni di lacrime. Ammesso che quello fosse un ricordo reale, lei dovrebbe aver  dimenticato tutto.
O almeno credo.

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora