"No, no, no" sbattei le mani sulla parete sempre più forte, come se in qualche modo avessi potuto buttarla giù con la forza del pensiero. "Thomas!" Continuavo a chiamare il suo nome, pensando che se fosse morto, non me lo sarei mai perdonato.
"Cleo" la voce di Chuck non mi distolse dalla mia missione impossibile e continuai a dimenarmi e a chiamarlo, pur sapendo che le mie grida non sarebbero mai arrivate al di là delle mura fin troppo alte. Si era alzato un mormorio alle mie spalle. Qualcuno era disperato quanto me. Forse si sentiva in colpa per non aver fatto la stessa cosa del mio amico, o forse era un vecchio amico di Alby e Minho.
"Pive!" Un urlo di rimprovero fece piombare il silenzio nella radura.
Newt mi prese il polso fermandolo prima ancora che la mia mano potesse colpire nuovamente la pietra.Piangere. Non dovevo assolutamente piangere. Ero l'unica ragazza fra tutti quegli ammassi di muscoli e dovevo dimostrare di potermela cavare. Non mi sarei mai mostrata debole. Quando mi voltai vidi che il biondo aveva gli occhi lucidi. Non appena sentii le mie ciglia bagnarsi, mi liberai dalla sua presa e mi portai entrambe le mani sugli occhi. In un secondo il mio momento di debolezza finì e mi ricomposi.
Thomas era andato, esattamente come Alby e Minho. Non potevo farci niente. Nessuno era mai sopravvissuto ad una notte nel labirinto, sperare non serviva a niente. "Andiamo al casolare" Newt mi mise una mano sulla spalla. La spostai con un gesto brusco e cominciai a camminare fino al mio posto "segreto". Mi sedetti di fianco al solito albero davanti alla tomba di George.
Di solito mi mettevo in quel punto per guardare il tramonto, ma quel giorno era stato sempre nuvoloso. Il cielo era ancora leggermente chiaro, anzi, era ancora grigio e pieno di nuvole.Chiusi gli occhi cercando di liberare la mente dai pensieri negativi e sospirai. Sentii uno scricchiolio provenire da sopra la mia testa. Confusa alzai lo sguardo con gli occhi che mi bruciavano e le lacrime che chiedevano di esser lasciate uscire. Un scacertola si muoveva lentamente sopra uno dei rami più bassi, sul dorso aveva sempre la solita scritta CATTIVO che con la luce si illuminò. Ogni volta che si muoveva, produceva un rumore metallico, come un automa. Era ovvio che quelle cose non erano veri animali.
Mi alzai in piedi e mi guardai intorno alla ricerca di qualcosa che potevo usare per catturarla. Lei girò su se stessa e puntò i piccoli occhi neri e immobili su di me. "Che hai da guardare?" ero arrabbiata con qualsiasi persona ci avesse chiuso in quel posto. Lo stesso dove era nata una famiglia allargata che a poco a poco stava diminuendo di numero.
Un altro rumore metallico."Vi state divertendo eh? Al sicuro, la fuori da qualche parte?"
Raccolsi un sasso da terra e lo scagliai con più energia possibile verso la strana creatura. Era veloce, troppo veloce. Riuscì ad evitare il mio lancio e a nascondersi dietro le foglie.
Lanciai un urlo frustrata e diedi un calcio al vuoto mettendomi le mani in tasca.Pensai a come se la stavano cavando in quel momento Thomas, Minho e Alby. Ero sicurissima che il terzo fosse già morto, nessuno aveva capito veramente se lo era qualche minuto fa.
Non sapevo se reputare Minho stupido o coraggioso. Aveva cercato in tutti i modi di riportare l'amico alla radura, ma avrebbe allo stesso tempo, potuto lasciarlo lì e correre alle porte prima che si chiedessero. Per non parlare di Thomas che si era fondato di istinto in uno spiraglio fra le due mura. Eppure anche io lo stavo per fare, stavo per fare una cosa stupida. O coraggiosa?Non so di preciso quanto tempo passai alle faccemorte leggendo le iscrizioni sulle lapidi, ma il sole tramontò del tutto, e in un secondo mi ritrovai immersa nel buio. Avevo preso una decisione. Avevo il diritto di farlo.
Salii le scale del casolare un gradino alla volta, abbastanza piano da evitare scricchiolii indesiderati.
Il solito lungo corridoio. Decisi che avrei aperto tutte le porte e avrei scoperto qual'era il loro grande segreto.
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𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮
Fanfiction[Thomas] Non serve a nulla piangere. Sembri solo una bambina indifesa e tu non lo sei, giusto?