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"Lei merita di diventare velocista quanto me!" Cominciò a replicare Thomas correndo dietro a Newt, mentre uscivano tutti dal casolare. "Tommy, tu hai passato una notte intera nel labirinto e hai affrontato un dolente, vale più di mille allenamenti. Cleo non ci è realmente entrata, ha bisogno di passare delle selezioni" Newt aveva ragione non so perchè Thomas ci tenesse così tanto.

"Thomas" lo afferrai per un braccio una volta che lo ebbi raggiunto. "Ha ragione" dissi guardando il biondo che mi sorrise debolmente. Era ancora leggermente offeso per quello che era successo poche ore prima, ne ero sicura. Sotto la mia presa il moro si calmò e fece un passo indietro. "Questa sera è il tuo turno per la gattabuia" ci ricordò Newt guardando Thomas.

Lui annuì e si diresse verso il casolare ancora leggermente arrabbiato, eppure io non capivo veramente perchè se la stesse prendendo così tanto. "Cleo?"
"Si?" Newt aveva una faccia strana, si sentiva ancora in colpa. "Mi dispiace"
"Lo so Newt, to sei già scusato mille volte" risposi sorridendo.
"Tu stavi male e io mi sono approfittato di te, ho pensato solo a me stesso, è una cosa da egoisti"

"Magari hai ragione, ma non è niente di grave. Perchè credi che l'abbia presa così male?" Chiesi facendo l'indifferente. Intanto continuavo a guardare il taglio che non si era ancora completamente rimarginato, sulla mia mano. Aveva ragione Thomas, avrei dovuto farmelo medicare. "Tommy ce l'ha con me"

"Perchè dovrebbe?" Chiesi massaggiandomi il polso nervosa.
"Dovresti essertene accorta da come ti guarda"detto questo si incamminò nella direzione opposta, con le mani in tasca e zoppicando leggermente.

In quel momento mi chiesi veramente, che avrei dovuto fare? Sarei potuta andare a parlare con Newt, o magari a tranquillizzare Thomas. Se c'è qualcosa che ho imparato sul mio carattere, è che odio prendere le decisioni.
Mi guardai nuovamente le mani e alla fine decisi che sarei andata da Jeff e Clint.

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"Ecco fatto" Jeff finì in poco tempo di fasciarmi la mano. "Grazie Jeff" risposi dandogli una pacca sulla spalla. " Ciao Cleo" quando uscii dall'infermeria la prima cosa che sentii furono delle urla strazianti di dolore. Sapevo benissimo a chi appartenevano e provenivano dalla porta accanto alla mia. La piccola stanza dove avevo scoperto che Teresa era viva, quella dove venivano legati i ragazzi che venivano punti.

Quella volta la ignorai, ma ero sicura che la volta successiva non sarei riuscita a fermare la mia curiosità.

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"Te lo prometto" quelle sono le uniche parole che riuscii a sentire della conversazione tra Chuck e Thomas.
Anche se non era difficile capire che cosa volesse promettere un ragazzo appena diventato velocista, ad un altro il cui unico obbiettivo è uscire dal labirinto. Chuck si allontanò dalla piccola apertura della gatta buia con qualcosa tra le mani e pulendosi il naso con la manica.

"Hey Chuckie tutto bene?" Gli chiesi quando i nostri percorsi si incontrarono. "Si Cleo" detto questo non mi rivolse più la parola e se ne andò a dormire alle amache.
Mi sedetti con la schiena appoggiata alla porta della capanna.
"Non dovresti fare troppe promesse"
Dall' altra parte non ricevetti risposta, se non un piccolo tonfo contro la porta, che stava a significare che Thomas si era seduto nella mia stessa posizione.

"La speranza è l'unica cosa di cui hanno bisogno" disse alla fine.
"Lo so, ma se tutte queste non saranno altro che false speranze, come faremo?" Lui sbuffò e il rumore rimbombò facendomi vibrare la schiena. "Magari non lo saranno"
"O magari si"

"Vorrei tanto abbracciarti" credevo di averlo solo pensato fin quando non mi accorsi del mio madornale errore.
"Anche io piccola Cleo" appoggiai la tempia sinistra alla porta come se in qualche modo avessi potuto buttarla giù col pensiero.

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora