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"Non mi serve un babysitter"
Feci notare a Thomas, che quella sera sembrava ancora più apprensivo del solito. "Non ti voglio fare da babysitter, ti sto solo tenendo la mano" precisò avvolgendomi la vita con un braccio.
"No, è da tutta la sera che non mi lasci nemmeno per andare a fare la doccia. A proposito, puzzi."

Lui si fermò mentre io continuai a camminare accorgendomi solo dopo della sua assenza di fianco a me. "Avanti non fare l'offeso ora" dissi sbuffando, mentre lui mi guardò con espressione a dir poco teatrale. " Mi hai spezzato il cuoricino Cleo" rispose incrociando le braccia al petto.

"Ti ho solo detto che puzzi" lui mi guardò con espressione minacciosa prima di appoggiare le braccia sui miei fianchi e lasciarmi un bacio sulla tempia. "Se vuoi puoi farla con me la doccia" mi sussurrò all'orecchio con voce roca.
"Devo aiutare Fry in cucina" risposi girandomi verso di lui e gli diedi un bacio a stampo sulle labbra. "È quasi ora di cena, vai a lavarti"
Thomas mi lasciò andare e si avviò alle docce sbuffando.

"Ragazzi siete disgustosi!" Urlò Minho uscendo dal casolare. Feci una risata sarcastica e corsi verso di lui. "Che avete scoperto?" Minho era diventato il mio informatore visto che Thomas ci teneva a non dirmi le cose per paura di darmi false speranze.

"Quel pive del tuo ragazzo sa che mi fai domande ogni sera?" Mi lanciò uno sguardo inquisitore ed io gli feci gli occhi dolci implorandolo. "La scarpata, è l'unica uscita rimasta. Abbiamo guardato ovunque, ogni angolo, ma l'unica cosa che somiglia vagamente ad una scappatoia è quella. Ma potrebbe anche non esserlo" precisò infine alzando il dito nella mia direzione "quindi, non illuderti ragazzina"

"Quando avete intenzione di portarci lì?" chiesi cercando di nascondere la felicità che provavo in quel momento. Volevo urlare. Avrei potuto essere libera finalmente. Non dover più subire tutta la pressione che mi causava l'imponenza di quell' enormi mura. "Frena, frena. Staremo qui ancora per un po'. Credo..."
Certo, non era sicuro. Ma almeno era un inizio. E quel 'credo' alla fine, prometteva bene.

"Grazie Minho" gli diedi un bacio sulla guancia e cominciai a correre verso il casolare per preparare la cena insieme a Fry. "Di niente bellezza!"

_______

Forse dormire in due su un'amaca non era mai stata un'ottima idea, ma a noi andava più che bene. Quella sera la radura era particolarmente silenziosa. Tutti dormivano. Non c'era anima viva che camminava sotto il cielo stellato. Non riuscivo a chiudere occhio. Avevo cercato di farmi cullare dal respiro regolare di Thomas o dal battito del suo cuore, appoggiando la testa sul suo petto. Ma non c'era niente da fare.
Non avevo per niente intenzione di dormire.

Quella fu la prima di tante sere piene di terrore.

Sembrava tutto normale: le porte chiuse, i radurai addormentati, il cielo limpido...
O almeno finché il terreno non cominciò a tremare leggermente. Lo stesso tremolio provocato dall'apertura delle porte. Sentii Thomas agitarsi sotto di me, così mi alzai in piedi e decisi di andare a controllare.

Giunta davanti alla porta che di solito veniva usata dai velocisti, mi accorsi che era leggermente aperta. Di circa cinque centimetri. Fu in quel momento che accadde. Una forte scossa nel terreno coinvolse tutta la radura, svegliando tutti i ragazzi. La porta cominciò ad aprirsi usando un'andatura particolarmente veloce.

Il mio respiro accelerò, mentre la mia più grande paura si avverava. Vidi un enorme ombra avvicinarsi dietro allo spiraglio. Lo riconobbi immediatamente. Era la prima volta che vedevo un dolente da così vicino.

Era scoppiato il caos.

Ragazzi che correvano da una parte all'altra della radura, nel più completo panico. "Thomas!" Dovevo trovarlo, non avrei mai permesso che gli facessero del male.

𝓣𝓱𝓮 𝓜𝓪𝔃𝓮 𝓡𝓾𝓷𝓷𝓮𝓻//𝓗𝓸𝓹𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora