Sapore Di Sangue
_ Amelie_
Fiamme, fumo e una pioggia di lava.Era così che cominciava quell'incubo, ripresentandosi davanti ai miei occhi più macabro e violento del solito.
Incredibilmente nitido e... si, quasi reale.Quelle creature disgustose mi avevano accerchiato e la loro immagine appariva così dettagliata da far impressione. Semplicemente orribili, rivoltanti... ma questa volta erano diversi.
Somigliavano a lupi e come tali, sbranavano le mie carni con vorace bramosia.Sentivo il dolore sulla pelle, l'affanno nel respiro e il bruciore all'interno della gola che gridava aiuto.
Disperazione, rassegnazione, speranza... tutto vagava a briglia sciolta nella mia testa, mescolando sensazioni e sentimenti in un vortice caotico ed incomprensibile.
Poi, come sempre accadeva nei miei sogni, arrivò l'ombra oscura che avrebbe cacciato via quelle creature. Dalle sue mani spuntarono degli artigli e con quelle lame acuminate smembrò le bestie, facendole atrocemente a pezzi.
Una volta finito il massacro con un bagno di sangue, l'ombra si tramutò in Miguel... il mio Miguel.
Tutto il suo corpo era lordo di sangue, soprattutto il volto e le mani da cui grondava in gran quantità.
Mi guardava con occhi affamati, ammalianti, colorati di fiamma.
Mi scrutava... si, ma furiosamente incollerito, mostrando un sorriso diabolico sulle labbra.
Il suo bel viso si contorse in una smorfia crudele, e sussurrando parole incomprensibili si avvicinò a me per poi...
---L'urlo di terrore, questa volta uscì dalla mia bocca gracile e sommesso.
Avevo la fronte imperlata di sudore e la sottile stoffa della camicia da notte incollata sulla pelle. Ero avvolta da una lieve penombra dalle sfumature bluastre. Da qualche parte in quella stanza proveniva anche la luce di una candela ma ero così debole ed indolenzita che facevo fatica persino a tenere gli occhi aperti.Deglutii rumorosamente sentendo la gola secca ed infiammata. Con molto sforzo, riuscii a sbattere le ciglia e con ancora più impegno fui capace di girare la testa, così da capire in che razza di luogo mi trovassi.
La stanza era buia, spaziosa e mi sembrava famigliare, peccato che non fosse la mia.
Era di qualcun altro, qualcuno che col suo profumo delicato ed inconfondibile impregnava l'aria.<< Vedo che ti sei svegliata.>> disse Miguel con voce carezzevole.
Peccato che il timbro non rispecchiasse il tono. Suonava aspro e duro come un rimprovero.
Dal canto mio, feci un grande respiro, sforzandomi di girare il capo verso di lui.
Se ne stava in piedi, con le spalle rivolte verso la finestra mentre si rigirava fra le dita un bicchiere di vino rosso.
Anche lui mi fissava, solo che il suo sguardo era freddo e sprezzante, capace di trafiggermi e colpirmi forte, come un ceffone tirato in pieno viso. E faceva male.<< C-cosa... c-ci faccio qui?>> sussurrai con voce quasi inesistente.
Miguel fece una lieve smorfia, arricciando il naso.
<< Non ricordi nulla?>> disse severamente, poggiando il calice di cristallo sul mobiletto più vicino.
<< No.>> ammisi, sinceramente sconcertata.
Lui sorrise appena, rivolgendomi il più ambiguo degli sguardi.
Cercai di tirarmi a sedere, ma una fitta agghiacciante mi fece sussultare, pungendo dolorosamente l'addome e la gamba destra. Lui posò gli occhi sul mio corpo sdraiato e senza perder tempo, lo feci anch'io. Puntai lo sguardo nello stesso posto in cui lui si era fermato a guardare e... restai di sasso.
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Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo Intacta
Vampire"In principio ci furono le fiamme." Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidan...