Lasciati Guardare
_ Amelie_
<< Rimasi con loro per giorni interi, immobile, senza mangiare né dormire, mentre il tempo corrompeva i loro corpi. Avrei voluto seguirli anche io, morire con loro, ma c'era quella rabbia, dentro di me, quell'odio incandescente che mi spingeva a vivere. Non potevo arrendermi... lasciarmi andare, altrimenti sarebbe stato tutto inutile. La loro morte, sarebbe stata inutile. Ed io non volevo. Non potevo premetterlo.>> fece una pausa, poi, con voce incredibilmente roca e flebile, riprese a parlare.
<< Così trovai la forza per lasciare quella casa infestata dai ricordi. Le detti fuoco, la guardai bruciare, infine me ne andai. Vagai per secoli alla ricerca di Lilith, girando in lungo e in largo, dall'Europa alle Americhe, solo per vendetta. Purtroppo, non trovai nulla: di mia sorella... di quel mostro, non c'era alcuna traccia. Almeno... fino a qualche tempo fa. >>
<< Che vuoi dire?!>> singhiozzai, << Non l'hai incontrata durante il viaggio in carrozza?>>
Lui annuì in silenzio, sporgendosi in avanti.
<< Sì, l'ho rivista in quel momento. Ma si è intrufolata nei miei sogni molto tempo prima, prendendo le tue sembianze.>>
<< Le mie sembianze?!>> sussultai.
<< Esatto. Manovrare la mente è un gioco che le è sempre riuscito bene, ma ora i suoi poteri sono accresciuti. Arthur, mio padre... era uno dei Primi, il suo sangue era puro, di un retaggio superiore, nonché dotato di una forza sconfinata. Quella notte, Lilith si nutrì da lui fino ad ucciderlo, assorbendo di conseguenza gran parte dei suoi poteri.>>
A quelle parole, dovetti trattenere un conato di vomito.
<< Ma com'è possibile? Lei era una ragazzina! Se veramente tuo padre era così... invincibile, come ha potuto sopraffarlo>>
Vidi Miguel scuotere il capo, per poi stringersi nelle spalle.
<< Non lo so.>> ammise, << Non ne ho la più pallida idea. Ma una cosa è certa: non ha fatto tutto da sola. Qualcuno deve averla aiutata.>>
<< Ma chi? E perché?!>> gridai, in preda all'incredulità più assoluta.
<< Piacerebbe saperlo anche a me, Amelie.>> mormorò con voce strozzata.
I suoi occhi si persero nuovamente nel vuoto, tra i ricordi... e d'un tratto, il suo viso s'incupì... fino a diventare una maschera di dolore.
Istantaneamente, una fitta lancinante mi colpì in pieno petto: era lui, Miguel, la sua sofferenza che si riversava in me, fisicamente, come una cascata d'acqua bollente.
<< M-mi dispiace così tanto! Eri solo un bambino! Deve essere stato uno strazio per te... sopravvivere... andare avanti. Eri così piccolo, maledizione!>> imprecai, << Come può la tua sorella... la tua stessa sorella... aver compiuto un delitto tanto efferato?!>>
Mi coprii gli occhi con entrambe le mani, illudendomi così di fermare il pianto... ma non ci riuscii.
Affogai nelle mie stesse lacrime, col terrore di fissare gli occhi all'interno dei suoi.
Non volevo sembrare debole, o lagnosa... come una qualsiasi ragazzina viziata, superficiale, vissuta da tutta una vita nella bambagia.
Mi sforzavo di capire, anche solo minimamente, quanto Miguel avesse potuto soffrire da bambino, dopo la strage dei suoi genitori, ma era totalmente impossibile per me.
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Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo Intacta
Vampire"In principio ci furono le fiamme." Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidan...