CAPITOLO 22 - Giorni Contati

840 44 7
                                    

Giorni Contati

_ Miguel_

Ribollivo di rabbia.
Se fosse stato possibile, avrei dissanguato a morte la boriosa contessa che mi dava le spalle, ma ahimè, quella donna mi serviva ancora. Quindi chiamai a raccolta tutta la pazienza e l'autocontrollo che possedevo, feci un bel respiro ed infine provai a contare fino a dieci.

Sembrava facile.

Uno, due, tre, quattro... cinque e... SBAM!

Richiusi violentemente la porta alle mie spalle, fin quasi a scardinarla. Lamia urlò ed io maledissi ulteriormente il giorno in cui l'avevo incontrata.

Perché allora non l'avevo uccisa e basta?

Sarebbe stato così facile...

Di sicuro, se ciò fosse realmente accaduto, gli eventi avrebbero preso una piega diversa... magari migliore?

Furioso come un toro nel bel mezzo della corrida, lasciai il corridoio per imboccare le scale.
Non avevo tempo da perdere, non quando il mio Piccolo Tarlo mi stava aspettando.
Ogni fibra del mio essere era proiettata verso di lei; i miei sensi la cercavano, i miei occhi la bramavano e il mio corpo fremeva nell'attesa di riabbracciarla una volta per tutte.

Possibile che avessi così bisogno di Amelie?

Che la desiderassi così tanto?

Nel giro di pochi secondi mi ritrovai al piano superiore, il fiato corto per la folle corsa. Feci per aprire il portone della mia camera, ma una mano calda e ben curata si posò sulla mia, bloccandomi.

<< Non ora.>> sentenziò con voce rauca l'uomo. << La signorina Amelia sta ancora dormendo!>>

<< Stai facendo dei progressi, Ryan. Complimenti. Non ti ho sentito arrivare.>> sibilai fra i denti, voltandomi a guardarlo.

Lui ghignò divertito, lasciando la presa con un gesto teatrale.

<< Oh, Miguel... questo è perché il sangue di quella ragazza ti ha dato alla testa!>>

<< Può darsi...>> affermai, << O forse è per colpa del tuo tradimento?>>

Per nulla risentito, quell'imbecille si limitò a sorridere a trentadue denti.
Gli occhi illuminati da un guizzo sadico.

<< Suvvia, amico mio... ti stavo solo facendo un favore!>>

<< Un favore?>> ripetei, inarcando scettico il sopracciglio.

<< Mmh mmh, hai capito bene!>> annuì soddisfatto.

Per chi mi aveva preso?

Feci un passo verso di lui, che prontamente indietreggiò, fino ad arrivare all'altro capo della parete.

Non aveva scampo. Non ora che mi ero ripreso completamente.

<< Ryan...>> mormorai, poggiandogli amichevolmente una mano sulla spalla.

Lui mi guardò negli occhi, le lenti tondeggianti degli occhiali appannate dalla tensione.

<< Da quanto tempo conosci Ravaléc?>>

Lui deglutì.

<< Non molto.>>

<< Bene, e che mi dici dell'Ailthium? I capi della Prima Legione sanno quello che stai facendo?>>

Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo IntactaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora