Attenzioni Indesiderate
_ Amelie_Le mie palpebre si schiusero lentamente, come le margherite bagnate dalla luce del sole. Peccato che di luce, ne vedessi assai poca.
Le pesanti tende di velluto blu erano tirate all'ingiù, in modo da coprire per bene le finestre e mantenere l'ambiente abbastanza in ombra.Avevo la netta sensazione di aver dormito troppo, però dovetti ammettere che l'idea di rimanere a letto e prendere sonno un'altra volta, non mi dispiaceva affatto.
"Perché nessuno mi viene a svegliare?" pensai fra me e me.
Immaginai che Josephine si fosse dimenticata di chiamarmi.
Povera donna, ormai aveva superato da tempo la soglia dei settant'anni e alla sua età, gli acciacchi della vecchiaia cominciavano a farsi sentire.
Molto fiaccamente, rotolai sull'altra sponda del letto, infagottandomi per bene sotto le lenzuola."Da quanto in qua, il mio letto è così spazioso?" mi chiesi assonnata.
Spostai lo sguardo sulla parete ben decorata, poi sul lampadario a gocce e - con un verso animalesco - sbadigliai, stiracchiandomi per bene.
Non ricordavo che nella mia stanza ci fossero degli arazzi... ma soprattutto, dove diavolo era finito il baldacchino?Piuttosto confusa, mi sedetti pigramente sulle ginocchia, feci balzare lo sguardo da un punto all'altro e con stupore, mi resi conto che quella, non era la mia stanza, ma bensì la camera di Miguel.
Spalancai gli occhi dallo stupore, facendo correre lo sguardo per tutto l'ambiente in modo agitato.
E lui dov'era?
Mi portai una mano alla bocca, sfiorando timorosamente il labbro inferiore. Sentivo ancora il sapore del suo sangue.
Mi chiesi se quel gesto tanto sconsiderato fosse stato dettato da una sorta di ripicca nei miei confronti, ma non trovai risposta e come sempre, il suo comportamento rimase un arcano mistero ancora da svelare.
Per quanto riguardava il ciondolo d'oro, invece, non capivo se l'avesse perduto oppure no.
Quella strana collana non aveva fatto altro che bruciare per tutto il tempo, come un tizzone in fiamme ed io, ero stata costretta a nasconderla sotto il materasso. Ardeva troppo ed era impossibile per me tenerla addosso.Nel pensare al fuoco, una fitta mi colpì alla testa.
Sì, avevo fatto un sogno quella notte - un tremendo incubo per la precisione - , solo che non ricordavo nulla.
La mia memoria sembrava bloccata. Frenata. Completamente arrestata, e le uniche cose che riuscivo vagamente a rammentare erano tre: il volto sofferente di Miguel, una stanza ricoperta di lenzuola insanguinate e delle fiamme... divampate in un gigantesco incendio.<< Oh, milady! Finalmente vi siete svegliata!.>> disse euforicamente una voce sconosciuta.
Con fatica, portai una mano agli occhi per difenderli dalla luce.
La sagoma misteriosa entrò all'interno della stanza, chiuse la porta alle sue spalle e con disinvoltura, andò alla finestra per aprire le tende. Il bagliore del sole, mi accecò di nuovo.<< C -chi siete voi?>> urlai fragilmente.
I miei occhi, si abituarono in fretta alla luce mattutina e in pochi secondi riuscii a distinguere alla perfezione i lineamenti fanciulleschi dell'uomo che mi stava di fronte.
Mi coprii istintivamente con le coperte e lui, con grande scioltezza, fece la riverenza.<< Perdonate la mia maleducazione, milady! Il mio nome è Ryan Blackwood, e sono qui al vostro servizio... in veste di nuovo assistente del dottor Ravaléc!>> disse rivolgendomi un grande sorriso che mi contagiò immediatamente.
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Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo Intacta
Vampire"In principio ci furono le fiamme." Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidan...