CAPITOLO 46 - Molossis

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_ Amelie_

I passi delle guardie risuonarono pesantemente nell'aria, mentre un miscuglio semiliquido di ghiaia e fanghiglia, scoppiettava come ciocchi di legna riarsa a contatto con le suole delle loro scarpe.
Strinsi forte il pugnale tra le dita, poi cercai di deglutire, invano.
La mia gola era secca, arida, scavata al suo interno da una dolorosa colata d'acido.
I rumori s'intensificarono.
Passo dopo passo, la presenza di quegli individui prese a gravare sulle nostre teste come una sentenza di morte.
E forse lo era.
Dopodiché, fumi di terrore presero a scorrermi nelle vene.
Era inevitabile.
E d'un tratto, loro erano lì... a pochi metri da noi.

- Stanno arrivando!- mormorò Lizzy, appiattendosi contro la parete rocciosa alle nostre spalle.

Immediatamente, feci altrettanto.
Non volevo farmi trovare impreparata.
Quindi serrai i pugni e chiusi gli occhi, fino a sentir male alla testa.
Se proprio dovevo morire, volevo farlo adeguatamente, con l'immagine di Miguel impressa a fuoco nella mia mente.
All'improvviso, però, mi sentii tirare.
Il mio povero cuore guizzò istantaneamente verso la gola, poi precipitò giù, troncandomi il respiro a metà.
Ma era solo Lizzy, che preoccupata dal tremolio spasmodico delle mie mani, si era affrettata a cingermele con forza.

- Sta calma...- sussurrò con un filo di voce, - Annulla del tutto le tue emozioni, almeno provaci: loro sono in grado di fiutare la tua paura.-

Allora decisi di darmi un contegno, aprire i polmoni e respirare.
Sapevo che probabilmente sarebbe stato tutto inutile: quello non era altro che un disperato tentativo di passare inosservate, eppure... contro ogni logica, la nostra tattica si rivelò efficace.
Gli uomini erano soltanto in due, e ci passarono davanti senza degnarci di uno sguardo.
La cosa mi lasciò senza fiato, completamente sbigottita.
In quella fitta penombra, eravamo invisibili.
Persino ai loro occhi.

- Maledizione! Che cosa ci fanno loro qui?- imprecò d'un tratto Lizzy, non appena l'ultima guardia ebbe svoltato sul cunicolo di destra.

- Che cosa?- bisbigliai.

Non riuscivo a capire. Ma quando mi voltai a guardarla, stentai quasi a riconoscerla.
Era impallidita di botto: la sua pelle era talmente bianca e tirata, da sembrare cadaverica.

- Lizzy...- la spronai, - Che sta succedendo?-

- Hai v-visto i loro m-mantelli?- balbettò in preda al panico.

Annuii con la testa.
Erano capi pesanti, all'apparenza costosi, di una sfavillante sfumatura color porpora.

- E allora?-

- Beh, non credevo che avremmo incontrato proprio loro...- continuò, - Oh, no. Avere a che fare con i Molossis, non rientrava affatto nei miei piani!-

- Che intendi dire? Non sono quelle le guardie di cui mi parlavi?- la interrogai.

- Magari lo fossero... ma no!- scosse il capo.

Ero sinceramente preoccupata.
Sebbene la conoscessi da poco meno di ventiquattrore... non avevo mai visto la coraggiosa Lizzy con una simile espressione.
Pareva pietrificata dalla paura.

- Cosa sano i Molossis?-

Lizzy ridusse i suoi grandi occhi marroni a due fessure scure, mentre le sopracciglia si aggrottarono profondamente, fino a formare una sorta di "V" sulla fronte.

- I cani da guardia del Consiglio: sono forti, senza pietà... duri a morire. Incredibilmente riservati. Di solito non frequentanomai queste parti. Sono relegati ai piani superiori.- rispose.

Come, come, come?
La faccenda s'era fatta così intricata che la mia testa minacciava seriamente di scoppiare.

- Ed ora che facciamo?- domandai.

Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo IntactaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora