CAPITOLO 34 - Passato Sepolto

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Passato Sepolto


_ Amelie_


Due pozze di ghiaccio liquido si posarono su di me.

Rabbrividii.

Potevo quasi sentire quel gelo penetrarmi nelle ossa, fulmineamente, fino a cristallizzarmi il cuore.

Non l'avevo mai visto in quelle condizioni.

Mai.

Ed avevo paura.

Non per me; io ero pronta a tutto ormai, preparata al peggio; mi sarei gettata volontariamente nelle fiamme, pur di dimostragli l'intensità il mio amore. Ma il terrore che mi pietrificava il respiro, era unicamente rivolto a lui.

Era per lui.

Come se da un momento all'altro, Miguel potesse disintegrarsi davanti ai miei occhi.

<< T-tua sorella?>> sussurrai incredula, misurando il tono della voce.

<< N-non pensavo tu avessi una sorella...>>

Lui annuì appena.

Aveva i pugni talmente stretti da lasciar intravedere il bianco delle nocche e la mascella incredibilmente serrata.

Tutto il suo corpo era in tensione, rigido, contratto, pronto a scattare in posizione di difesa.

<< Sei soddisfatta, ora? O vuoi sapere altro?>>

Sentii la sua voce graffiare l'aria.

Era cupa, beffarda, glaciale... non lasciava trasparire alcuna emozione.

Ma mai quanto i suoi occhi.

Incapace di sostenere ancora quello sguardo, feci un segno d'assenso col viso e mi sporsi in avanti per accarezzargli il volto.

C'era qualcosa in lui, qualcosa di magnetico, bruciante, che mi attraeva e respingeva al contempo.

In continuazione.

Da una parte sentivo il bisogno impellente di toccarlo, di abbracciarlo, di circondarlo col calore del mio corpo, ma dall'altra avevo paura persino ad avvicinarmi.

Non toccarlo... se lo tocchi si spezzerà!

Ma prima che potessi solamente sfiorare la sua pelle, Miguel mi trapassò da parte e parte con un'occhiata tagliente.

Non avevo mai visto i suoi occhi così freddi, profondi, torbidi... sembravano sconfinati abissi oceanici nei quali affogare.

<< Non farlo!>> ringhiò.

Piuttosto sconcertata, ritirai la mano.

Lui si allontanò di botto, alzandosi dal letto in malo modo.

<< Cos'hai?>> gli chiesi preoccupata, seguendolo all'interno della stanza con lo sguardo.

Miguel scosse la testa, e senza alcun preavviso, si strappò di dosso le bende che gli fasciavano il corpo.

Ci fu uno stridore aspro, secco, di stoffa lacerata... e le garze insanguinate caddero a terra in brandelli.

Parevano tanti coriandoli di carta.

<< Non ho bisogno di queste!>> disse fra sé, come se io non ci fossi.

Feci per replicare, ma il tenue bagliore dorato delle candele lo illuminò del tutto rivelandone la pelle chiara, liscia e assolutamente intatta. Non c'erano più ferite.

Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo IntactaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora