CAPITOLO 43 - Speranza

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Speranza

_ Amelie_

D'un tratto, ogni cosa attorno a me prese a girare.

- Amelie?- mi sentii chiamare, - Stai bene?-

Ma no... non stavo affatto bene, e nel giro di un secondo, mi ritrovai con la vista completamente appannata e le tempie formicolanti.
Dopodiché la stasi.
Alcuni istanti di sospensione, farciti da una miriade di puntini grigi danzanti nell'aria.
Poi nemmeno più quelli.
Era come se... all'improvviso, avessi perduto tutti e cinque i sensi.
Passarono minuti interminabili; attimi che parevano ore, secondi che arrestavano di botto la loro corsa, e la terrificante sensazione dell'oblio.

- Amelie!- continuò la voce, risvegliando parzialmente la mia coscienza.

- Riprenditi!-

Avrei voluto risponderle, formulare delle frasi di senso compiuto, ma avevo l'impressione di essere legata, imbavagliata, mi era impossibile persino respirare.

- Adesso calmati, Amelie... non ti agitare. Segui me, segui la mia voce...-

E così feci.
La voce intonò un canto.
Un canto celestiale; fatto di note dolci, armoniose... e parole incomprensibili.
All'inizio non lo riconobbi nemmeno.
Era in qualche modo diverso da come lo ricordavo... ma non del tutto.
Anzi.
Più la melodia andava avanti, più alle mie orecchie sembrava famigliare.

- Ed ora, bambina... - sussurrò incredibilmente vicina, - Apri gli occhi.-

Nel solo udire quelle parole, un fremito mi attraversò le ossa, fulmineamente, come una scarica d'elettricità allo stato puro.

- I-io...- mormorai confusa, cercando di alzare il capo dalla superficie del tavolo.

Ci riuscii con un po' di sforzo, ciononostante, la sensazione di smarrimento non accennava ad andarsene.
Ero rimasta profondamente turbata dalla mia reazione.
Possibile che le parole di Cassandra riguardo ad Erick, mi avessero scosso a tal punto?
Tanto da farmi avere un mancamento?

- Non del tutto...- replicò lei, con calma, come a voler rispondere ai numerosi quesiti che m'intasavano la testa.

- C-come, prego?-

Sentii le sue mani cingere delicatamente le mie, in un tocco gelido, agghiacciante.
In un certo qual senso, la sua pelle era fredda quanto quella di un cadavere.

- La mia rivelazione ti ha scosso, è vero. Ma dimmi, Amelie cara... quant'è che non dormi?-

A dir la verità, non lo sapevo neanche io...

- Immaginavo...- concluse.

La guardai con occhi stralunati, incapace di spiegarmi il suo strano comportamento.
Come sapeva quello che stavo che stavo pensando?

- Leggo nel pensiero, bambina.- rivelò poco dopo, - Mi basta avere un contatto fisico con il soggetto in questione per captare tutti i suoi pensieri.-

Immediatamente, abbassai lo sguardo sulle nostre mani unite e in un eccesso di stizza, le ritirai via con uno strattone.
Ma Cassandra si limitò a sorridere divertita.

- La tua mente è piuttosto interessante... - aggiunse, - Ci sono cose nascoste, lì dentro, cose sfuggenti, inafferrabili, persino per una strega potente come me.-

- Una strega?- sussultai.

I suoi occhi neri luccicarono d'orgoglio.

- È quello che sono...-

Rosso Scarlatto - Prima Parte: Virgo IntactaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora