Non sono riuscita a chiudere occhio stanotte, ho passato la notte a fissare il soffitto. Tra poche ore dovrò prendere l'aereo che mi porterà in un'altra città. Sento la sveglia suonare. Mi alzo bofonchiando parole senza senso, rifaccio il letto e mi guardo intorno. Ho promesso a mamma che sarei tornata a casa per le festività.<< Hope, tesoro sei sveglia? >> sento mia mamma chiamarmi da qualche parte della casa.
<< Tesoro buongiorno, oggi è il grande giorno. >> esulta con un sorriso sulle labbra sbucando da dietro la porta. Sembra più contenta lei più di quanto lo sia io.
<< Già >> sospiro. Vedo mia mamma andarsi a sedere sul letto invitandomi a seguire il suo gesto.
<< Amore non sei felice? >> domanda con sguardo triste. Che cosa dovrei dirgli? Certo mamma, sono felicissima di trasferirmi a casa di papà che non vedo da sette anni, sono felice di conoscere la nuova moglie e di conoscere i suoi due figli... Invece rispondo << Certo che sì. Non mi pesa il trasferimento, ma il fatto che debba andare da lui. Sono felice per il College, solo... >> sospiro
<< Hope, lo sai che con me puoi parlare di tutto, vero? >> mi interrompe accarezzandomi una guancia.
<< Ho solo paura di non riuscire a integrarmi a scuola, a non essere in grado di creare nuove amicizie, ma soprattutto non riuscire ad andare d'accordo con papà >> sussurro con un nodo alla gola.
<< Amore, sei la ragazza più dolce, gentile, intelligente e altruista che io conosca e non lo dico solo perché sono la tua mamma, ma perché lo penso veramente. Sono orgogliosa della donna che sei diventata. >> mi rassicura abbracciandomi.
<< Hope, stai andando al College, devi divertiti, ma anche studiare >> mi avverte toccandomi il naso.
Quando arrivò la lettera di ammissione alla FIU ( Florida International University ) ero a casa con mamma. Eravamo molto emozionate, ma anche spaventate, anche se quella spaventata ero più io dato che mamma fosse sicura al cento per certo che mi avessero ammesso. Quando aprimmo la lettera, urlammo dalla gioia per poi incominciare a piangere come bambine a qui hanno tolto il loro pupazzo preferito. Ero orgogliosa di me stessa e dei sacrifici fatti durante tutto il mio percorso scolastico.
<< Ti preparo la colazione, intanto tu preparati >> dice scomparendo in cucina.
Mi fiondo in doccia per poi incominciare a lavare i mie lunghi capelli. Sono di un banalissimo castano chiaro, nulla che dia all'occhio. Mi rilasso sotto il getto caldo dell'acqua massaggiandomi le spalle per la tensione che ho nell'incontrare mio padre e la sua nuova famigliola, scorro le mani fino alla pancia, ma poi la mia mano si blocca sul punto che odio di più del mio corpo. Quella cicatrice...la mia condanna che mi riporta a pensare alla mia vecchia vita. La vecchia me.
Una volta uscita dalla doccia mi copro con un asciugamano e incomincio ad asciugarmi i capelli. Come vestiti ho optato per una maglietta a maniche corte bianca con sopra una giacca di pelle nera e dei jeans anch'essi neri. Come trucco metto solo un po' di mascara e un lucida labbra, non amo molto truccarmi. Non penso ci sia nulla che valga la pena mostrare del mio viso.Dieci minuti dopo sono pronta.
Quando raggiungo mamma in cucina, sento spezzarsi qualcosa dentro.
Mi mancherà moltissimo. Siamo sempre state io e lei, ci siamo sempre state luna per l'altra. Come se avesse percepito la mia presenza, si volta sorridendomi per poi fare un cenno col capo alla tavola.<< La colazione è pronta >> mi avvisa indicandomi il piatto a tavola .
<< Grazie mamma >> rispondo sedendomi e incominciando a mangiare. Parliamo del più e del meno. Di quando da bambina avessi paura dei palloncini, non so spiegare il vero motivo del perché ne avessi paura...so solo che quando incontravo bambini con dei palloncini o vedevo i venditori per strada, ne stavo a debita distanza. Abbastanza imbarazzante...lo ammetto. Per lei sarò sempre la sua piccola bambina, come per me lei rimarrà sempre la mia supereroina. Non so come avrei fatto senza di lei, come sarei andata avanti. Probabilmente se non ci fosse stata lei al mio fianco, non sarei qui.
Una volta finito di mangiare e aver aiutato mamma a lavare i piatti, iniziamo a caricare le valigie in macchina sentendo sempre di più il nodo in gola che non mi permette di respirare bene come vorrei.
Mezz'ora dopo ci ritroviamo in macchina pronti per partire. Per l'arrivo in aeroporto mamma mi ha informato che ci vorrà un'oretta.
<< Sei pronta tesoro? >> domanda accarezzandomi il ginocchio.
<< Certo che no, andiamo? >> scoppia a ridere per poi mettere in moto.
Non so cosa mi aspetta, ma sono curiosa di scoprirlo.L'unica cosa che so, è che sarò a chilometri di distanza dal mio passato, anche se mi perseguiterà per il resto della mia vita.
Miami, sto arrivando.
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Odio e Amo - Non posso stare senza di te
Literatura FemininaHope Evans. Dopo essere stata abbandonata dal padre dopo un evento accaduto, cambierà città per frequentare il College. Si trasferirà a Miami, nella casa dove vive il padre insieme alla Moglie Chloe e i suoi due figli Logan e Demon. Con Logan andr...