Sono le sei del mattino, e il mio aereo parte alle otto in punto. In casa regna il silenzio più assoluto.
Siamo tornati a casa che erano le tre di notte. Eravamo molto stanchi e abbastanza brilli a fine serata, così abbiamo deciso di non fare molto tardi.
Per fortuna le valigie le avevo preparate due giorni prima, lasciandole in una stanza che non è mai stata usata da quando siamo qua.
Cerco di fare il meno rumore possibile, nel tentare di scendere le valigie dalle scale. Per fortuna che avevo la patente, anche perché non avevo voglia di prendere un taxi. Avrei usato la macchina che abbiamo affittato, per poi lasciare le chiavi in aeroporto, proprio come abbiamo fatto quando siamo arrivati.
Da una parte mi sento in colpa. Non ho scritto una lettera, non ho lasciato nessun messaggio. Sarei andata via senza dare nessuna spiegazione a nessuno. Fino a ieri pomeriggio, non ero convinta al cento per cento di andarmene, ma dopo l'accaduto di ieri sera, ho capito che era la decisione migliore.
Tremo ancora al solo pensare quello che è successo. Alex, come suo solito, doveva dei soldi a quegli animali. La cosa che mi ha sconvolto di più, è stato che volevano usare me come riscatto. Se lui non avesse pagato, mi avrebbero uccisa.
Non faceva lo stesso nessuna differenza, lui mi voleva morta, ma per mano sua. Non temevo per la mia vita, ma per quella di Demon e dei miei amici.
Non gli avrei rovinato la vita per nessun motivo al mondo. Avrei sofferto ancora, avrei messo da parte la mia felicità e libertà pur di far star bene loro? Si, infatti è proprio quello che sto facendo.
Scappare.
Mi riesce bene.
Fin dall'età dei dodici anni, non ho fatto altro che scappare.
Prima di uscire dal letto, dove ero abbracciata con Demon, gli ho sussurrato che lo amavo, che mi dispiaceva e che speravo che avrebbe capito. Ora sono qua, in mezzo all'enorme salone che mi guardo intorno con le lacrime agli occhi.
Sul tavolino, noto delle polaroid che ha fatto Melody. Le prendo per poi guardarle una ad uno.
Ci sono foto mie e delle ragazze, io e Melody, io con Bryce e Demon. Ma quella che mi fa singhiozzare, è quella che ci ha fatto Megan di sfuggita a me e Demon.
Ci sono io che sto ridendo per qualcosa detta da Melody, che è seduta difronte a me. Ma la persona che mi colpisce di più in questa foto, è Demon in piedi alle mia sinistra, è appoggiato alla porta con le braccia incrociate che guarda il mio profilo con il labbro inferiore tra i denti percependo un piccolo sorriso sulle sue labbra.
Tiro su col naso, asciugandomi le lacrime con la sua felpa che, porto con me. Senza pensarci due volte, la infilo in tasca, insieme ad una altra foto dove io e Demon abbiamo il viso rivolto verso l'obiettivo ma non gli occhi chiusi e il sorriso stampato in faccia, prendendo anche quella dove ci siamo tutti, seduti per terra davanti al camino.
Respiro a pieni polmoni, per poi trascinare la valigia verso l'entrata. Do un ultima sbirciatina, per poi aprire la porta e richiudermela alle spalle.
Venti minuti dopo, con l'aiuto del navigatore, sono finalmente in aeroporto. Mi aspettano altre dodici ore di volo, ma stavolta mi porteranno a Los Angeles da mia mamma.
Consegno le chiavi al responsabile o come si chiama lui, per poi andare a fare il check-in caricare le valigie e aspettare che chiamano il mio volo.
Controllo il telefono per vedere se ho messaggi o chiamate, ma per adesso nulla. Staranno ancora dormendo. Dormiranno per le prossime sette ore, avendo fatto tardi stanotte.
Infatti, per coprire le enormi occhiaie che ho, ho indossano un paio di occhiali da sole.
All'improvviso sento il telefono squillare facendomi mancare l'aria. Ma per fortuna, quando vedo chi mi sta chiamando, tiro un sospiro di sollievo.
<< Mamma >> dico, cercando di regolarizzare il battito cardiaco.
<< Tesoro, buon giorno. Sei già in aeroporto? >> domanda sentendo dei rumori di sottofondo.
<< Si, sto aspettando che chiamino il mio volo. Dovrebbero mancare venti minuti circa >> la informo, osservando il tabellone degli orari difronte a me << Cosa sono questi rumori? >> chiedo.
<< Amore ti ho preparato il tuo cibo preferito, dobbiamo festeggiare Natale e capodanno insieme adesso che ti ho tutta per me >> dice, facendomi sorridere.
<< Il volo 674 per Los Angeles, è pregato di recarsi al Gate 5, Grazie >> sento dire dall'altoparlante.
<< Mamma, hanno chiamato il mio volo. Adesso spengo il telefono. Ci vediamo dopo >> la informo, per poi dirmi che sarebbe venuta lei a prendermi in aeroporto, per poi bloccare.
Una volta seduta sull'aereo, prendo in mano la foto mia e di Demon, incominciando a sentire il magone e il solito dolore al petto che ho sentito durante i mesi che è stato lontano da me.
Appoggio la testa sul sedile, portandomi la foto sul petto stringendola forte a me. Chiudo gli occhi, immaginando che invece del signore stempiato al mio fianco, ci sia Demon che mi abbraccia e che mi dice che andrà tutto bene.
Nel giro di poche ore, tutto il mio mondo è crollato.
Dall'aver rivisto Alex, allucinazione o meno.
A quegli omoni di ieri sera.
Tutto mi riportava a lui, come se fosse uno strano scherzo del destino. Da quando sono uscita da casa, non ho fatto altro che guardarmi in giro, come se avessi la paura che qualcuno potesse seguirmi.
Come se da un momento all'altro, potesse comparire Alex o quelle persone.
Ma sapevo già che questo sarebbe stato solo l'inizio, che il peggio doveva ancora venire.
Ero consapevole che lui si sarebbe preso tutto, con le cattive o con le buone. Mi avrebbe portato via tutto. Avrebbe risucchiato la mia anima, come ha sempre voluto fare.
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Odio e Amo - Non posso stare senza di te
Chick-LitHope Evans. Dopo essere stata abbandonata dal padre dopo un evento accaduto, cambierà città per frequentare il College. Si trasferirà a Miami, nella casa dove vive il padre insieme alla Moglie Chloe e i suoi due figli Logan e Demon. Con Logan andr...