Capitolo 40

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Demon

Sono in bagno, sotto la doccia ormai non so da quanto tempo. L'irrefrenabile voglia di saltargli addosso è troppa, e il fatto che non l'ho fatta venire, stranamente mi da fastidio.

Avrei voluto sentirle urlare il mio nome, avrei voluto vederla contorcersi sotto di me. Ma sono un bastardo, quello stupido giochetto di toccarmi il cazzo per poi fare quel sorrisetto, mi ha fatto uscire fuori di testa. Lei non ha il potere di fottermi il cervello.

Invece si, anche troppo.

Cerco di togliermi dalla testa il suo viso, le sue mani, i suoi occhi. Ma nemmeno l'acqua fredda è in grado di ammosciarmi l'enorme erezione che ho.

Non ho mai avuto la necessità di farmi una sega, perché ogni volta che volevo scopare o volevo qualcuna che mi succhiasse il cazzo, le ragazze erano già pronte a soddisfare ogni mia richiesta.

Ma il fatto che con lei sento la necessità, non mi piace. Non perché sia costantemente eccitato nel solo averla attorno, ma perché non voglio che sia un oggetto, non voglio che ogni volta che sono eccitato lei debba soddisfare ogni mio bisogno.

Le cose che gli ho detto poco fa, le penso sul serio. Per me lei è molto di più, non è solo un corpo, è qualcosa che non riesco a spiegare. Non è amore, non è infatuazione, ma so solo che spaccherei la faccia a chiunque si avvicini a lei.

Nella testa continuano a risuonarmi i gemiti di Hope, facendomi portare la mano sul cazzo, che incomincia a pompare lentamente. Mi immagino le sue labbra sul mio cazzo, le sue labbra che baciano le mie. Dalla finestra del bagno vedo vedo la piscina che stanotte ha assistito a qualcosa di altamente erotico.

Vengo dopo pochi minuti. Mi sono ridotto a venire al solo pensiero di un paio di labbra intorno al mio cazzo. Peggio di così non poteva andare.

Esco dalla doccia, con un asciugamano intorno alla vita. Una volta in stanza, lei non c'è più, e uno strano senso di angoscia, si fa strada dentro di me. Una parte di me, sperava di trovarla ancora nel mio letto, nuda, avvolta nel mio lenzuolo. Ma noto solo adesso che le lenzuola del mio letto non ci sono più. Scoppio a ridere immaginando Hope che esce furtivamente dalla mia stanza con le lenzuola in mano cercando di non farsi vedere da nessuno. Quella ragazzina è un grosso problema.

Nella stanza c'è ancora odore di sesso, odore di noi, odore di lei e del suo profumo di fragole che risveglia il mio stomaco sentendo borbottare. Guardo l'orologio posto sulla scrivania notando che sono le 11.30. Mi accorgo che è più tardi di quando pensassi. Questo vuol dire che con lei il tempo passa subito, con lei ogni secondo,ogni minuto solo i più belli e reali di tutta la mia vita.

Indosso un paio di boxer neri, un jeans bianco con degli strappi e una maglietta a maniche lunghe nere. Oggi l'aria fuori è parecchio fredda. Cosa che mi sta estremamente sul cazzo dato che io odio l'inverno ma adoro l 'estate.

Appena entro in cucina quello che vedo mi mozza il respiro. Ci sono Matt, mia madre, Logan e Melody seduti intorno al tavolo che ridono probabilmente per una battuta fatta da mio fratello. Ma la cosa che ha attirato la mia attenzione non sono loro, ma lei. Voltata di spalle verso i fornelli intenta a cucinare dei pancake. Indossa un pantalone rosso in pelle che le fascia alla perfezione il culo che prima o poi avrei sfondato.

William Shakespeare se fosse vivo, ti farebbe una statua per le tue doti da poeta.

La maglietta invece è bianca a maniche lunghe, semplice. Come se avesse percepito la mia presenza, si volta e per poco con mi strozzo con la mia stessa saliva. La maglietta ha una profonda scollatura sul davanti che mette troppo in mostra ii seni alti e sodi. Col cazzo che lei va a scuola vestita così.

Vedo sulle sue labbra colorare di rosso. Altra cosa che deve fottutamente togliere è quel cazzo di rossetto. Vedo comparirgli un sorriso. Se non va a cambiarsi, penso che potrei ammazzare qualcuno.

Sento il cuore pompare sempre più veloce nel petto e le mani incominciare a tremare e sudare, Come cazzo è possibile che un paio di tette e del cazzo di rossetto rosso mi facciano questo effetto. In questo caso negativo perché la maglietta mostra quello che dovrei soltanto vedere e toccare io. Il rossetto mentre troppo in mostra quelle cazzo di labbra che farebbero cedere anche il più puritano e vergine del mondo.

Fanculo!!!

<< Cambiati >> tuono guardandola negli occhi incrociando le braccia tra loro. Sono appoggiato allo stipite della porta che guardo soltanto lei, e fanculo se gli altri mi sentono. Non mi fa incazzare il fatto che si sia vestita in modo completamente diverso dal solito, mi fa incazzare il fatto che tutti avrebbero potuto vedere le sue forme, il suo corpo. E immagini di lei con altri ragazzi mi manda in fumo il cervello facendomi ringhiare attirando l'attenzione di tutti i presenti su di me.

<< Penso che Hope sia in grado di decidere come vestirti Demon >> obietta mia madre. Da quando sta dalla sua parte? Ok che mi ha detto subito dopo l'arrivo di Hope che gli piaceva, però intromettersi cos', non mi sta bene.

<< Esatto fratellino, qual'è il problema? Hope è grande e vaccinata. Poi sarebbe anche ora che uscisse con qualcuno, vero Barbie? >> sghignazza Logan seguito da Melody. Bastardi, so cosa stanno facendo, stanno cercando di farmi avere una qualsiasi reazione, o segno di gelosia nei confronti di Hope. Ma da me non avranno nulla, anche se ammetto che in questo momento caverei gli occhi a tutto il genere umano maschile.

<< Per me sta benissimo così. Ti vedo diversa. Sembri felice >> dice suo padre sorridendole. In tutto questo Hope non ha mia aperto bocca e non ha mia staccato gli occhi dai miei, anche quando Logan e suo padre parlavano. Guarda solo me, come io guardo solo lei.

<< Mmmh grazie Chloe. Logan non esco con nessuno e non chiamarmi Barbie >> dice diventando rossa come un pomodoro. << Grazie...Matt >> dice soltanto a suo padre.

<< Va bene. Io devo andare a lavoro. Amore ti accompagno io, così vado a comprare qualcosa per stasera >> dice mia madre parlando con Matt. Vedo Hope sedersi vicino a Melody incominciando a parlare di non so cosa. Logan si alza venendo verso di me.

<< Puoi venire un attimo? >> dice indicandomi il giardino. So già cosa deve dirmi e questa situazione mi fa incazzare. Non devo dare nessuna spiegazione a nessuno. Sono libero di scopare con chi voglio. Non devo dare conto a nessuno.

Ma si parla di Hope pallone gonfiato.

Fanculo.

Odio e Amo - Non posso stare senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora