Capitolo 49

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Unknown

<< Mi spieghi perché cammina ancora sulle sue cazzo di gambe quella puttana? >> sbraito ad un palmo dal suo viso. Ho una voglia fottuta di spaccargli la faccia, ma per adesso ho bisogno di lui e di lei. 

Se non fosse il mio socio, probabilmente l'avrei già ammazzato. Non capisco perché gli voglia così tanto procurare un semplice incidente. 

<< Non c'entra nulla lei e nemmeno i suoi amici >> dice scollando le spalle. C'entrano eccome, fanno tutti parte della sua vita. A partire dalle due puttane che la tengono sotto braccio, per poi finire a quei tre coglioni. Il biondino, il moro e il bruno tatuato, quello che mi sta più sul cazzo. 

<< Ti sei affezionato a quella sgualdrina? >> sbraito. Ormai sono quasi due mesi che sono a Miami, è stato più facile del previsto mettermi in contatto con lei e il coglione al mio fianco. 

<< No. Non me ne frega un cazzo di lei. Lascia fare a me. Lascia fuori gli altri e anche lei. Ci penso io. Ho un piano >> dice accendendosi una sigaretta. << Limitati solo a tenerla d'occhio, al resto ci pensiamo noi >> dice indicando la bionda al suo fianco che mi guarda con odio. Oh mi sei mai mancata tanto anche tu...sorellina. 

Ho i nervi a fior di pelle e la voglia di droga è diventata più necessaria delle altre volte. La guardo sedersi al bancone insieme alle altre due, e scoppiare a ridere per qualcosa che probabilmente ha detto una delle sue amiche. E' bella, bellissima. L'ho è sempre stata, fin da quando ne ho memoria. Sono stato il primo, l'ho fatta mia. 

<< Ho un idea >> sorrido malignamente sistemandomi il cavallo dei pantaloni al solo pensiero di quello che vorrei fargli. 

<< Che cosa? >> chiede la bionda. Non la sopporto. Ha scopare è bravissima, come succhia il cazzo poi non ne parliamo. Ma non sarà mai all'altezza della mia principessa. 

<< Tu continua a fare la brava amica con lei, cerca di non fare la stronza. Ti serve amica, non nemica. Non farmi pentire di averti risparmiata biondina. Non ho voglia di risolvere i tuoi casini >> sbuffo tenendo lo sguardo verso il falò. 

<< Ok >> sussurra guardando verso la spiaggia. Brava sorellina.

<< Quindi? >> domanda il ragazzo appoggiandosi allo sportello dell'auto.  << Ti stanno aspettando? >> domando.

<< Si >> bene.

<< Sai.. sarebbe così eccitante drogargli il drink per poi portarmela. Un bel giretto, dopo tanto tempo mi andrebbe di farmelo >> sorrido al solo pensiero di vederla contorcere come un serpente sotto di me. Le sue urla mi rimbombano nelle orecchie. Suono più eccitante non esiste. 

<< Non ti azzardare >> sbraita facendo qualche passo verso di me. Il povero coglione ha preso una sbandata per la mia donna? Non ha capito proprio un cazzo allora. Io voglio quella puttana solo per rovinargli la vita, come ha fatto suo padre con la mia. 

<< Ti sei innamorato di quella ragazza da quattro soldi? >> scoppio a ridere vedendo la sua mascella contratta. Lo fisso per poi puntargli un dito contro. 

<< Ho passato gli ultimi sette anni della mia vita a cercare quella puttana, a finire quello che avevo iniziato. Dopo aver ucciso suo padre, ho promesso a mio padre che l'avrei vendicato, che avrei ammazzato chiunque fosse importante per quel figlio di puttana >> la rabbia al solo ricordo di tutto quello che ho passato torna come un uragano. Cerco di controllarmi per non dare spettacolo qua davanti e per non ammazzare quello coglione che per adesso mi serve. 

<< Quando ho scoperto che suo padre aveva una figlia, e che quella troia di sua madre l'aveva nascosta, non ci ho più visto. Ti rendi conto...>> dico ridendo come uno psicopatico, che probabilmente è quello che sono. << Hanno nascosto quella bambina solo perché non avevano preso l'assassino del suo adorato padre, che guarda caso... >> mi porto le mani al petto << Sono io >> scoppio in una risata isterica tirando un pugno alla portiera della macchina che si piega, facendo sobbalzate la bionda seduta all'interno. Ho visto mio padre morire sotto i miei occhi, per colpa del suo. Ho giurato che avrei reso la vita impossibile a chiunque avesse ostacolato il mio piano. Prima di conoscerla, ho sempre saputo che lei fosse la figlia dell'assassino di mio padre. Sua madre e i genitori del moro, pensavano che facendo quello scambio, non l'avrei mai trovata? Si sbagliavano di grosso. 

<< Sei un bastardo >> dice guardandomi con odio. Oh lo so. Ma posso essere anche molto peggio. 

<< Per adesso tenetela sott'occhio. Poi quando sarà il momento, ci penserò io >> dico. 

<< Devi sapere che io sto lavorando per te per scopi miei personali. Non perché sono uno psicopatico come te >> ringhia velenoso. Non me ne frega un cazzo dei suoi scopi personali. La grana la riceve, la droga da vendere pure. L'unica cosa che deve fare per me e che mi interessa, è che lei si fida di lui. E' stato lui a venire a cercare me. Sempre grazie all'aiuto della mia cara sorellina. Che senza di lei, non avrei mai scoperto dove fosse la bambolina. Ogni tanto nella sua vita fa qualcosa di buono, oltre che a succhiarmi il cazzo. L'ho addestrata bene.

<< Fai quello che devi fare. Non farmi pentire di averti preso con me. Lavori o non lavori con me. Adesso devi lavorare per me >> affermo. Il suo sguardo è perso nel vuoto, e a me fa tremendamente ridere la sua reazione. 

<< Muovete il culo e andatevene. Mi farò vivo io >> dico aprendo la portiera alla bionda che scende andando a rifugiarsi tra le braccia del ragazzo. 

Ridicoli!!!


Odio e Amo - Non posso stare senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora