CAPITOLO 25
"Come potresti darmi fastidio? Siediti." Mi invitò ad accomodarmi sul suo letto, mi avvicinai a lui e gli tenni una mano. "Non suono mai questa chitarra..." A quelle parole inarcai le sopracciglia perplessa. "Me l'hanno regalata i miei quando avevo nove anni e la portavo sempre con me quando andavo in campeggio. Io e Chris la suonavamo sempre davanti al fuoco. Diciamo che ero io quello che suonavo, lui mangiava." Un piccolo sorriso gli apparve sul volto. Strinsi involontariamente il mio palmo sul suo. "Ecco perché non amo suonarla..."
"Perché ti ricorda Christian." Intrecciai le mie dita con le sue accarezzando le nocche bianche. Annuì regalandomi un bacio sulle labbra. Staccò le sue dita dalle mie e cominciò a sistemare le dita sulle corde della chitarra. Le prime note vennero fuori facendomi sorridere fino a terminare la canzone qualche minuto dopo. Era così bello quando era concentrato in qualcosa. Mi venne da ridere. Ripensai al primo giorno che lo avevo incontrato, costruiva degli aereoplanini di carta facendoli volare per tutta l'aula.
"Da' qui, la metto a posto." Mi diede lo strumento in legno sorridendomi. "Ti spiace se la prendo?" Indicai una sedia grigia accanto alla finestra coperta da delle tende bianche. Una camera piuttosto semplice per un ragazzo, in fondo Harry era così. Il ragazzo riccio annuì passandomela mentre mi osservava sorridente nell'intento di sistemarla decentemente sullo scaffale. Poggiai il piede destro sulla sedia e poi il sinistro. Due mani grandi mi afferrarono le gambe facendomi sussultare.
"Non sbirciare!" Risi stringendo tra le gambe il vestito blu. Non riuscivo ad arrivare allo scaffale che era troppo alto per me pur essendo su una sedia. "Harry?"
"Vieni qui." mi invitò a scendere dalla sedia. Piegò le ginocchia dandomi le spalle.
"Ma che fai?" Ridacchiai vedendolo in quella strana posizione.
"Salta su." disse. Ero contenta che si fosse calmato e che stesse sorridendo. L'impresa per salire sulle sue spalle fu abbastanza complicata ma ce la cavammo. Saltai prima sul letto e poi potei finalmente mettermi sulle sue spalle. Harry continuava sbandare rischiando di farmi cadere.
"Mi fai ridere, Roxy." Mentre Harry rideva a crepapelle io tentavo di avvicinarmi allo scaffale. Finalmente misi a posto la chitarra. "Un altro giro?"
"Oh no, ti prego." cinsi le mie braccia intorno al suo collo mentre ridevamo insieme. Le sue mani mi strinsero i fianchi pronto a farmi scendere. Non appena toccai terra sospirai e mi gettai sul morbido letto; le coperte erano fresche ed era una sensazione bellissima a contatto con la mia pelle accaldata. Tirai a me Harry. Passò le mani sulla mia coscia facendo alzare il vestito.
"Non ti arrendi eh?" Lo provocai passando con forza una mano tra i suoi ricci. Inarcò il capo all'indietro. Subito dopo si gettò sul mio collo mordendo e baciando ogni centimetro di pelle nuda. Scostai i capelli rossi dalla fronte portandoli all'indietro mentre Harry continuava a baciarmi. Le sue labbra contornarono la mia mascella e poi si fermò sulle mie labbra accaldate.
"Roxy io..." sembrò volermi dire qualcosa ma si bloccò. Stessa storia di poco prima.
"Ti ascolto." Dissi mentre gli rubavo un bacio.
"Ti voglio rendere mia, Roxy." finalmente parlò. Mi imbarazzai un po' a quelle parole, ma alla fine lo volevamo entrambi. "Voglio toglierti di dosso questo vestito per una buona volta." ringhiò aumentando la pressione sul mio petto. Gemetti sia per il dolore che per il piacere. Allentò la presa resosi conto del mio gemito improvviso. Le punte dei nostri nasi si sfiorarono facendomi il solletico, i nostri occhi erano pieni di passione. Le sue mani si impossessarono dei lembi del mio vestito, lo sollevò con passione accarezzando i miei fianchi. Piegò la testa sul mio basso ventre baciando e inumidendo la mia pelle calda. Rabbrividii al suo tocco mentre stringevo nei pugni le lenzuola tentando di frenare i gemiti di piacere che uscivano strozzati dal fondo della mia gola. Continuò a baciare la mia pelle come se fosse qualcosa di prezioso, di raro. Poggiò le mani sui lati dei miei slip in pizzo bianco. "Preferisco il nero." Rise mentre delicatamente li abbassava senza staccare le labbra dal mio corpo accaldato.
"Harry." gemetti. Un forte rumore si celò nell'appartamento.
"Chi cazzo è?!" lasciò il vestito e i miei slip sollevando il capo. Mi rivolse uno sguardo confuso.
"Harry? Sei in casa?" Urlò una voce femminile. Chi diamine era?
"Tirati su!" mi sussurrò. Mi sistemai il vestito e mi misi in piedi vicino ad Harry. Scossi la testa con aria interrogativa. "Mia sorella." deglutì.
Una ragazza dai capelli ricci e scuri lasciati sciolti si affacciò alla porta della stanza di Harry. I suoi occhi erano come quelli di Harry, ma contenevano qualche sfumatura color miele. Era bellissima come suo fratello. Sorrisi non appena la vidi. Al contrario Harry mi sembrò molto irritato e in imbarazzo. La ragazza teneva in mano un casco nero con i bordi bianchi, era vestita con pantaloni in pelle e maglione nero.
"Ciao." mi salutò dolcemente con un cenno della mano "Ho per caso interrotto qualcosa?" chiese un po' a disagio.
"No, Ash stavamo giocando a scarabeo!" ironizzò Harry.
"Dai, Harry non arrabbiarti con lei." gli sorrisi prendendogli la mano.
"Ah e così sei tu la nuova fiamma del mio fratellone? Dai, Harry e quanto la terrai?" Ash fu molto scortese nei miei confronti visto che ero io la presunta 'ragazza di turno.' Guardai Harry che mostrò uno sguardo perplesso e arrabbiato.
"Ma che cazzo dici, Ash?! Lei è Roxy." Disse Harry mentre prendeva le mie difese. "La mia ragazza."
"Scusami, fratellone. Sai che scherzo." Mi rivolse uno sguardo giocoso mentre io invece tenevo il muso. Incrociai le braccia giocherellando con le ciocche rosse di capelli che si poggiavano sulle spalle. "Molto piacere, sono Ash." Allungò la mano verso di me. Rimasi sorpresa dalla sua presentazione. Ricambiai il saluto stringendole la mano.
"Piacere, Roxy."
"Scusami per quello che ho detto. Harry sa che scherzo, ma per le gente che non mi conosce non è lo stesso." disse impacciata. Annuii sorridendole.
"Non c'è problema." Risposi mentre continuavo a guardare Harry un po' sulle sue. Forse l'avermi presentata alla sorella lo aveva messo un po' in imbarazzo.
"E quel casco?" domandò Harry a Ash.
"Sono in moto con Hannah, sono solo passata a prendere la borsa. È stato un piacere, Roxy." Le sorrisi mentre Harry chinava il capo per stamparle un forte bacio sulla guancia. Gli ritornò il sorriso. La ragazza si dileguò oltre la porte della stanza lasciando di nuovo me ed Harry da soli.
"Ash è davvero bella."
"Già e anche stronza."
"Si è fatto tardi, Harry. Devo andare."
"Ti accompagno."
*
Parcheggiammo davanti al cortile di casa. Diedi un leggero bacio sulle labbra rosee di Harry e lo salutai. Una mano mi bloccò il polso facendomi rientrare nell'auto. Aggrottai le sopracciglia interrogativa. Il ragazzo riccio non parlava, erano i suoi occhi a farlo. Il suo sguardo era fisso sulla mia bocca.
"Non mi basta." Si impossessò delle mie labbra coinvolgendomi in un bacio frenetico. Chiusi la portiera dell'auto abbandonandomi nelle sue labbra, nei suoi baci.
"Ti prometto che non basteranno mai."
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...