EYES ep. 8

228 17 2
                                    

"Odio fare sport." Dave mise il broncio. In effetti a vederlo non era affatto un tipo da corse campestri o pesi massimi. Da quello che potevo dedurre, pesava poco più di cinquanta chili e di massa muscolare nemmeno l'ombra. Io invece ero ben allenata, poiché a Brooklyn avevo il tempo di praticare nuoto due volte a settimana e altrettanto mi concedevo qualche ora di palestra.

Indossavo un paio di shorts blu e un top bianco per allenarmi per la corsa campestre. Raccolsi i capelli in una coda alta lasciando respirare il collo nudo.

"Dave ho lasciato l'acqua nell'armadietto dello spogliatoio, torno subito." Mi recai in fretta nello spogliatoio, quando la mia attenzione si soffermó su due sagome nascoste dietro gli alberi secolari della palestra. Riconobbi subito Harry dai suoi capelli ricci che svolazzavano al vento.

"Spero che tu non abbia detto nulla a Roxy di questa situazione. Non deve saperlo nessuno sarebbe pericoloso. Per te e anche per lei."

Fu come se qualcuno mi avesse trafitto il cuore e me l'avesse lacerato. In che situazione si trovava Harry? Pericolo per lui e per me? E io cosa c'entravo?

Mi nascosi subito non appena Harry si giró per controllare se ci fosse qualcuno.

"Tranquillo, Jason. Non le ho detto nulla... " fu interrotto da Jason.

"Sei un coglione." Ammise Jason. Harry aggrottó le sopracciglia sorpreso.

"Si vede lontano un miglio che muori per Roxy pur conoscendola da una settimana."

"Roxy?" Si mosse i riccioli. "Lo so." Il mio cuore smise di avere un battito regolare. "Ma la metterei solo in pericolo se dovessi uscire con lei. Sono in una situazione di merda e gli scagnozzi di Mike potrebbero farmi fuori da un momento all'altro e potrebbero mettere le mani su Roxy." Si passò una mano sul volto. "Non posso assolutamente."

"Ne usciremo amico, e nessuno si farà del male."

Harry sollevò la maglietta di Jason. "E questa?" Gli ricordò la cicatrice sul costato. Cosa era successo a Jason? E soprattutto, chi lo aveva ridotto così? Sentii una stretta al cuore; quei ragazzi devono proprio essersi cacciati in un bel pasticcio.

"Non accadrà più, fidati, Harry." I due ragazzi raggiunsero la pista. Mi misi una mano sul petto controllando il respiro. Temevo per Harry. Ma un sollievo si fece spazio nella mia anima non appena ripensai alle sue parole: aveva paura che se uscissi con lui quest'uomo di nome Mike mi avrebbe fatto del male.

Ora si spiegava tutto: il dimenticare il bacio, la domanda se avessi sentito qualcosa vicino al vicolo. Sì, mi sentivo sollevata, ma non riuscivo ad ammettere a me stessa che un po' Harry mi piaceva. Uscii allo scoperto e con discrezione ritornai in campo.

L'allenamento fu stancante, quindi decisi di sedermi su una delle panche che contornavano la pista. Presi la bottiglia per bere un sorso d'acqua, quando mi resi conto che Harry mi stava fissando. Mollai l'acqua, i nostri sguardi non si lasciarono per un istante. Mi faceva sentire più piccola di quanto non lo fossi già. I suoi occhi mi facevano perdere la testa.

*

"A domani, Dave!" Ci salutammo come ogni giorno. Ormai non prendevo più il pullman per tornare a casa, preferivo camminare per le vie di Los Angeles. Avevo appena sorpassato il cancello quando i miei fianchi furono fermati da delle mani grandi.

"Chiunque sia mi tolga le mani di dosso o lo stendo." Non avrei mai potuto ribellarmi a quella forte stretta. "Harry." Dissi senza accorgermene. Ricordai quello che avevo sentito all'allenamento e cercai di non far sospettare nulla, continuando a comportarmi come avevo fatto prima d'allora.

EYESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora