Anche quella mattina mi svegliai tra le braccia di Harry. Avevamo dormito insieme. Ci eravamo addormentati sul divano come due bambini. Il mio capo era accanto al suo e i nostri petti uno sull'altro come la sera prima. Aprii gli occhi trovandomi di fronte ad uno spettacolo meraviglioso. La luce del mattino scolpiva il suo volto simmetrico e le labbra rosee sembravano brillare.
Lasciai un bacio su quelle labbra carnose. Sospirai mentre mi alzavo dal suo corpo. Raccolsi da terra il reggiseno e lo indossai. Harry dormiva ancora, sembrava un angelo. Preferii non svegliarlo e andare a preparargli un caffè.
Andai nella cucina poco attrezzata. Almeno c'era la macchina da caffè. Presi la cialda e la inserii. L'odore del caffè caldo si diffuse nella stanza.
Presi la tazza e la portai in soggiorno.
"Harry?" Gli sussurrai all'orecchio. Strinse le palpebre e indurì la mascella. I miei capelli rossi ricadevano sul suo petto. I miei occhi erano pronti ad incontrare i suoi; passarono pochi secondi prima che il ragazzo aprisse gli occhi. Due iridi verdi mi guardarono dolcemente.
"Piccola." Mi accarezzò il viso. Sorrisi.
"Ehm ti ho preparato il caffè..."
"Oh grazie."
"Senza zucchero come piace a te." Dissi timidamente.
"Mh vedo che ormai conosci bene i miei gusti." Mostrò le sue fossette.
Annuii sedendomi accanto a lui sul divano.
Sollevò il busto sedendosi, prese la tazza di caffè e ne bevve qualche sorso.
"Woah scotta."
"Oh forse dovevo lasciarlo freddare un po' prima di dartelo..."
"No è tutto okay. Va bene così." Mi sorrise.
Qualcosa vibrò nella stanza.
"Cosa è?"
"È il mio telefono." Allungò la mano verso il tavolo da salotto e prese il telefono. Vidi Harry sgranare gli occhi.
"Harry tutto okay?"
"Non proprio."
"È Mike non è vero?"
Annuì.
"C-cosa vuole?"
"Mi ha detto la prossima cifra..."
"E ce l'hai?"
"Sì."
"Menomale."
Sospirò.
"È così alta?"
"Mh."
"Q-quanto?"
"10 000 dollari."*
"Harry ti prego non lasciarmi qui, vengo con te. Non mi accadrà nulla!"
"è meglio di no, piccola. Fai uno strano effetto a Mike e potrebbe metterti le mani addosso, anche se non glielo lascerei fare."
"Appunto, ci sarai tu..."
"Roxy." Disse fermamente mentre avvolgeva intorno al collo una sciarpa grigia. "Non voglio che tu sia presente quando gli darò i soldi." Prese dall'appendi abiti la giacca di pelle e aprì la porta dell'appartamento, pronto ad andarsene.
"Ma Harry." Abbassai il capo rassegnata. "E dove li hai?"
"Li tiene Jason per me, è più sicuro. Non posso lasciarli qui o a casa."
"Mh." Mi avvicinai per dargli un piccolo bacio sulla guancia.
"Rimani qui, ti prego."
"Certo."
"Ho fatto una promessa a tua madre e la manterrò."
Dopo di che mi lasciò un veloce bacio sulla fronte e chiuse la porta. Sbuffai incrociando le braccia al petto. Presi il mio telefono e passai un po' di tempo su twitter e su altri social. Mi arrivò un messaggio.
"Ti prego Roxy chiamami, sono preoccupata per te xx. Lola."
Tutto ciò che era successo il giorno prima mi aveva fatto dimenticare di richiamare Lola. Poverina, le avevo chiuso la chiamata con un pianto isterico ed era ovvio che fosse preoccupata. Decisi di risponderle e di non richiamarla, perchè altrimenti non avrei saputo come moderare la mia voce.
"Ho risolto Lola, avevo solo litigato con mamma. è stata una gionata NO xx."
Qualche minuto di attesa.
"Capisco, ma sappi che verrò a LA molto presto. Mi manchi troppo."
Cosa?! Venire qui? Nella situazione in cui mi trovavo? Se lo poteva scordare, non volevo che quacun altro rischiasse la vita o che venisse a sapere di questa storia.
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...