EYES ep.23

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Sentire il suo sapore ancora sulla mia bocca mi annebbiava i sensi, ma quei dolci e tranquilli pensieri svanirono non appena ripensai a Mike. Lui ed Harry si erano già incontrati un paio di giorni fa e il pensiero di doversi vedere ancora mi spaventava a morte.

Stesa sul mio letto sentivo le risate di mia madre e Jamie. Era la persona più meschina che avessi mai conosciuto e sapere che baciava, abbracciava e toccava mia madre era una cosa che non riuscivo ad accettare.

Decisi di vedere che combinavano: erano beatamente stesi sul divano mentre gustavano del vino bianco facendo ondeggiare e vibrare il vetro dei bicchieri a ritmo delle loro risate. Mia madre si accorse della mia presenza non appena sollevò il capo. Ero sulle scale, con i gomiti poggiati sul passamano in legno.

"Oh, Roxy tesoro, stai bene?" Chiese mia madre mentre ancora rideva.

"Sì. Voi come ve la passate?" Jamie mi rivolse uno sguardo provocante mentre sorseggiava del vino. Tutto ciò mi fece venire un senso di rigetto. Jamie era uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto e sfruttava le sue doti in malo modo, al modo e per mezzo di Mike.

"Roxy ti posso parlare?" Mi domandò Jamie mentre posava il calice di vetro sul piccolo tavolo del salotto rischiando di rovesciarne il contenuto quasi trasparente.

"Non penso che..."

"Andiamo, Roxy non ti mangio mica." Quelle parole mi fecero salire di uno scalino abbandonando il freddo passamano di legno. Scossi la testa indietreggiando sempre di più chiedendomi quando avrebbe sferrato la sua carta.

"Sarà stanca, Jamie. Avrete modo di parlare domani." Intervenne mia madre mentre versava nel bicchiere altro vino.

Corsi in camera e mi ci chiusi dentro tentando di calmare il respiro che arrancava. Prima o poi Jamie avrebbe cercato di mettermi le mani addosso e anche se stavo cercando di evitarlo sapevo che al momento opportuno ne avrebbe approfittato.

Camminai per la stanza fino ad arrivare alla finestra che mi aveva permesso la fuga più di una volta, questa volta non la usai per scappare, ma per sedermi sul davanzale. Su di esso c'era il mio libro preferito che avevo letto già ben cinque volte, lo presi per leggerlo per la sesta. Sfogliai le pagine senza alcun bisogno della luce di una lampada, visto che c'era quella della luna a mostrarmi le parole. Il dolce suono del fruscio delle foglie mosse dal vento autunnale mi fece rilassare facendomi sbadigliare più di una volta. Avevo letto una decina di pagine appena, ero stanca e gli occhi rossi e lacrimanti dal sonno si chiudevano ad ogni parola che leggevo.

Indossavo ancora la felpa blu e la gonna umida. Scesi dal davanzale pronta per andare a letto; aprii l'armadio e ne uscii un paio di shorts bianchi che usavo come pigiama e una larga canotta bordeaux. Mi abbandonai sul letto cercando di scacciare tutti i brutti pensieri.

*

"Basta! Non toccarmi, ti prego!" Era davanti a me, lo vedevo, era steso su di me. Ad un tratto non lo vidi più, era scomparso. Fu come un fulmine. Agitavo le mani dove precedentemente avevo visto il ragazzo biondo; mi resi subito conto che era stato un altro incubo. Spalancai gli occhi cercando di riprendere il controllo di me stessa mentre sentivo bussare con insistenza alla porta della mia stanza.

"Oh mio dio, Roxy stai bene?" La voce di mia madre era dall'altra parte della porta. Risposi subito alzandomi dal letto barcollante.

"S-sto bene... è stato solo un... incubo." misi le mani sulla porta poggiandoci la fronte sudata.

"Tesoro fammi entrare, parliamo."

"Davvero, mamma non ce n'è bisogno." La mia voce era secca e rotta e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso; mi portai la mano alla bocca cercando di strozzare dei singhiozzi.

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