EYES ep.17

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Non volevo che qualcuno mandasse in frantumi il cuore di mia madre. Aveva già sofferto abbastanza per la morte di mio padre e non avrebbe retto un altro colpo. Vidi Jamie chiudere la chiamata. Rientrai subito nella mia stanza richiudendo la porta a chiave dalla paura. Non potevo neanche immaginare quali pensieri perversi potessero passare per la mente di quel ragazzo. L'impulso mi fece digitare il numero di Harry sullo schermo del mio telefono, ma prima che potessi chiamarlo sentii bussare alla porta della mia stanza.

"Roxy, che fai? Ti chiudi a chiave ora?" Pregai che non avesse più insistito e che non mi avesse vista pochi istanti fa. Decisi di non rispondere e fargli credere di essermi addormentata. Dalla paura mi tappai la bocca con una mano, pur sapendo che non avrei spiaccicato parola. "Dormi?" Capii che aveva afferrato il concetto. Potei rilassarmi, anche se l'ombra della sua figura rimaneva di fronte alla porta della stanza. Stette lì per qualche minuto mentre io pregavo insistentemente che se ne andasse. All'improvviso scomparì e potetti respirare. Dovevo fare qualcosa, Jamie avrebbe potuto sfondare la porta senza alcuno sforzo, non mi sentivo al sicuro in casa. I sintomi della febbre si facevano ancora sentire, la testa mi girava e le gambe tremavano. Indossai una felpa blu e dei leggins. Raccolsi le converse dal pavimento e le indossai pronta ad uscire. L'unico modo per evitare Jamie e andare da Harry ad avvisarlo del pericolo in cui mi trovavo era avvertirlo il prima possibile. La finestra era l'unica via d'uscita, così mi la spalancai e mi affacciai sul panorama di LA. Il sole era tramontato da un pezzo e il cielo si stava man mano scurendo. Sulla facciata del palazzo che mostrava la mia stanza c'era un reticolo in ferro coperto da foglie larghe verdi ed era possibile scendere. Presi coraggio e mi sporsi maggiormente sul prato. Poggiai il piede destro sul reticolato, strinsi le mani sul davanzale della finestra e pian piano mi voltai fino a poggiare anche il piede sinistro sul materiale in ferro. "Okay, Roxy ce la puoi fare. Hai scansato una pallottola, puoi fare anche questo." Incoraggiai me stessa.

Ora che stringevo tra le dita il reticolato e il fogliame mi sentivo più sicura. Procedetti con cautela giù per la rete assicurandomi che Jamie non mi vedesse da una delle finestre del salotto o della cucina. Un ultimo metro mi separava dalla terra ferma; saltai con grande agilità pur non essendo messa bene. Protessi il capo con la braccia attutendo la caduta.

"Ahi." Sussurrai non appena toccai il prato, poiché avevo urtato violentemente il braccio sinistro. Gattonai sotto la finestra della cucina dove Jamie stava frugando nel frigorifero. Sbirciai lasciando intravedere solo i miei occhi verdi scuri. Stava mangiando la mia pizza.

"Bastardo. Ora si mangia anche la MIA pizza." C'erano cose più importanti a cui pensare, ma odiavo quando qualcuno toccava le mie cose senza il mio permesso. Continuai a gattonare evitando di sbirciare i movimenti di Jamie. Dovevo fare in fretta o si sarebbe accorto della mia assenza. Superata la fase 'finestra' attraversai il giardino scavalcando la siepe e immettendomi nella strada trafficata. Los Angeles era bellissima di sera, tutti i palazzi erano illuminati e i fari delle auto la facevano sembrare un cielo stellato. Non sapevo esattamente dove fosse casa di Harry, così decisi di chiamare Jason; me l'avrebbe detto sicuramente. Composi il numero e aspettai finchè una voce roca rispose.

"Pronto?"

"Ciao, Jason sono Roxy... ho bisogno di un favore..."

*

"Avenue Street 142. Avenue Street 142." Continuavo a ripetere tra me e me, mentre correvo sui marciapiedi trafficati di LA, per non dimenticare l'indirizzo di casa di Harry. Jason era stato gentilissimo nel darmi l'indirizzo e a promettere che non avrebbe detto a Harry della mia visita improvviso, soprattutto nello stato in cui mi trovavo, perché altrimenti non mi avrebbe fatto muovere da casa.

Con l'affanno, il respiro irregolare e le gambe tremolanti arrivai di fronte ad un grande appartamento. Controllai sul pezzo di carta che avevo in mano se la via in cui mi trovavo fosse esatta. Controllai tra le targhette se ci fosse il cognome di Harry. Rimaneva solo un problema: come sarei entrata?

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