"Non so come hai fatto, hai dipinto il buio."
ROXY'S POV:
Ero felice. Sì, finalmente potevo dirlo. Stavo riassaporando quell'emozione che nell'ultimo periodo avevo dimenticato. I miei genitori erano ancora fermi sull'idea che era meglio troncare la relazione con Harry. Lo feci in teoria, ma non in pratica; di fatti io ed Harry ci vedevamo di nascosto. Erano passati cinque giorni dall'udienza in tribunale e avevamo trascorsi momenti brevi ma magnifici insieme.Raccontavo ai miei diverse balle, le solite scuse: "Devo andare a studiare da Dave" , "Mi vedo allo Sweet Cafe con Angel e Brooke." e altre simili. Quando ne avevo bisogno, mio padre o mia madre mi accompagnavano a destinazione, non mi lasciavano prendere il pullman perchè non si fidavano abbastanza. Per quanto riguardava la scuola, beh a quello si dovevano adattare. Io e Harry frequentavamo quasi tutti gli stessi corsi ed era impossibile non ritrovarsi. Approfittavamo delle ore di buco per stare insieme.
Quella domenica mattina avrei dovuto "vedere Dave".
Mio padre era seduto sul divano che sfogliava il giornale, ben attento ai titoli in prima pagina.
"Papà?"
L'uomo alzò il capo verso di me.
"Dimmi Roxy."
"Tra una mezz'oretta devo vedere Dave." Sorrisi.
"Mh dove ti devo accompagnare?"
"Al parco qui vicino. E comunque non c'è bisogno che mi accompagni, saranno un centinaio di metri, se parto ora sarò lì anche in anticipo."
"No, Roxy. Preferisco di no."
Sbuffai.
"E va bene. Prendo la cartella e scendo."
Mi voltai per raggiungere le scale.
"Studiate?"
"Sì." dissi freddamente.
"Cosa?"
"Papà, cos'è questo un interrogatorio?" Lo guardai accigliata.
Lui scosse la testa con una smorfia.
*
"Mi raccomando, passo a prenderti a mezzogiorno."
"No." dissi fermamente. "Mangio a casa di Dave. Sua madre ha insistito molto e ho accettato." Lo salutai in fretta dandogli un bacio sulla guancia. La barba rossa mi punse le labbra. "Ahia! Tagliati la barba!" risi.
Mio padre si toccò il viso rendendosi conto di doversi radere. "Hai ragione." rise fragorosamente.
Chiusi la portiera dell'auto poggiando i piedi sulla morbida superficie. L'erba era umidiccia. Avvolsi la sciarpa blu scuro intorno al collo, attenta a non far penetrare nemmeno uno spiffero d'aria invernale.
Il Natale era alle porte, mancavano davvero pochi giorni e quell'anno non avevo affatto assaporato la gioia nell'attesa della festa. Era il 22 dicembre e io non avevo nemmeno avuto il tempo di comprare qualche regalo per Dave, Angel, Brooke, Harry e Lola che era ritornata a Brooklyn qualche giorno fa. Le avrei sicuramente spedito il regalo per posta.
Vidi intorno a me molte decorazioni, luci intorno agli alberi e bambini, tutti ben attrezzati per proteggersi dal freddo, canticchiare canzoni natalizie.
Respirai l'aria gelida e subito dopo mi chiusi nel mio cappotto nero. Cercai Harry con lo sguardo mentre camminavo per il parco.
Eccolo! Stava aiutando un bambino a prendere da un albero un aereoplanino di carta. Mi venne da ridere; mi riportò alla mente il primo giorno di scuola.
Il ragazzo sorrideva e si vedeva nel modo in cui teneva in braccio quel bambino, che lo faceva con amore."Harry!" Lo chiamai agitando una mano. Subito lui si voltò. I ricci non gli coprirono la fronte come quasi sempre perchè a tenerli fermi c'era un berretto di lana azzurro. Era così carino, ecco perchè anche i bambini lo adoravano. Era buono e bello; entrambe caratteristiche ben difficili da trovare insieme in un solo ragazzo. Harry era appunto l'eccezione alla regola.

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EYES
FanficRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...