"Scusami, Dave." Aprii il mio armadietto e ne inserii alcuni libri."Ora mi spieghi."
Chiusi con forza l'armadietto provocando un eco nel corridoio semi vuoto.
"E va bene, ti spiego."
Non sapevo come dirglielo, non trovavo le parole. "Dave i miei genitori... come dire... io non vorrei ma...""Ma?"
Un'altra volta ero costretta a trovare il coraggio per dire quello che stava per accadere alla mia vita. Dischiusi le labbra e parlai.
"Ritorno a Brooklyn."
Mi guardò spaventato. Sì, penso sia la definizione giusta per definire il suo sguardo in quel momento.
"E quando avevi intenzione di dirmelo Roxy?! Scommetto che se non avessi insistito l'avrei scoperto quando ormai saresti stata lontana! Sull'aereo!"
"Ma no Dave, io l'ho saputo solo ieri sera. Te l'avrei detto entro oggi..."
"Roxy sei la mia migliore amica, tengo così tanto a te che non posso pensarti lontana. Sei stata la prima persona a difendermi e..." sembròtrattenere le lacrime.
"Dave." lo abbracciai e sentii le lacrime rigarmi il viso. Singhiozzai stringendo tra le mani i biondi capelli del ragazzo.
"Ti voglio bene."
*
Tornai a casa per le tre di pomeriggio.
"Sono a casa!" dissi scocciata.
Gettai la borsa sul pavimento, al lato del portone. Quello sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola e l'indomani sarebbero iniziate le vacanze di Natale, mi sarei rilassata e avrei staccato la spina da tutto il resto.
Mi recai in salotto. Quello di fronte a me mi fece rimanere di sasso: Harry in salotto con i miei. Ma cosa ci faceva lì?
"Harry?" dissi esigendo spiegazioni.
I tre si alzarono non appena mi videro."Che ci fai qui?" dissi bruscamente.
"Roxy, Harry è venuto a parlare con me e tuo padre riguardo il trasferimento."
"Ah capisco. Hai solo sprecato tempo, questi due sono irremovibili." Ero così arrabbiata con Harry per avermi trattato da schifo oggi, e altrettanto con i miei per il trasferimento.
"Vedremo." il ragazzo riccio si avvicinò a me salutandomi con un bacio sulla guancia. Un brivido mi percorse la schiena: le labbra calde del ragazzo si erano posato sulle mie guance fredde.
"Ciao." dissi chiudendo gli occhi, sapendo che stava andando via. Forse sarebbe stata l'ultima volta che avrei sentito le sue labbra sulla mia pelle.
Sapevo che i miei non avrebbero facilmente cambiato idea, quindi non c'era motivo di illudersi.
"Domani andremo a cena da Harry e la sua famiglia." disse mia madre.
Eravamo rimasti noi tre in casa. Riaprii gli occhi.
"Mi fa piacere," risposi. "ma io non voglio sentirmi dire che andremo a cena dagli Styles, voglio sentire che non ce ne andremo via."
Percorsi le scale e mi chiusi in camera.
Dovevo riposarmi, ero stanchissima e il freddo invernale non aiutava affatto.
Mi privai del cappotto, degli anfibi e mi distesi sotto le calde coperte. Chiusi gli occhi sperando che fosse tutto un brutto incubo.*
È la vigilia di Natale. Quella mattina mi sveglia verso le undici essendo stanca dal giorno precedente. La mia testa era diventata la casa dei dubbi e delle incertezze. Oscillavo, a causa del sonno, da destra a sinistra nel corridoio che mi avrebbe portato in bagno. Mi guardai allo specchio: orribile. Le occhiaie grigie mi contornavano gli occhi e dei residui di matita era sbavata al lato dell'occhio sinistro.
"Un mostro." Aprii il rubinetto e feci scorrere l'acqua per lavarmi subito dopo il viso. Mi sentivo decisamente meglio dopo aver gettato dell'acqua fredda sul volto. Quella mattina sarei andata a pranzo da Harry e la sua famiglia ed ero davvero molto nervosa. Non avevo mai parlato con i suoi genitori, avevo solo incontrato una volta sua madre quel giorno in cui andai a trovarlo. Ash la conoscevo già, avevamo vissuto quella terribile esperienza insieme e almeno con lei non mi sarei sentita a disagio. E Harry? Con lui ero ancora arrabbiata ma non mi andava di tenere il broncio anche alla Vigilia.
"Roxy sei sveglia?" gridò mia madre dalla cucina."Sì!" risposi io con lo stesso tono di voce. Uscii dal bagno e ritornai in stanza per vestirmi: avrei indossato un vestito color crema a maniche corte sfiancato, abbellito da una cinta nera in pelle. L'ho già sistemato sul letto insieme ai bracciali in argento che avrei indossato insieme. Mi privai del pigiama e indossai sbuffando l'abito, aggiunsi la cinta e mi guardai allo specchio mentre abbellivo il polso con i bracciali: sono davvero bassa ma i tacchi mi avrebbero aiutato a slanciare la mia figura. Le calzo un po' a fatica ma riesco a mantenermi in piedi. Diedi una spazzolata ai capelli decidendo di lasciarli mossi e mi truccai, delineando la palpebra superiore con una linea di eyeliner e un po' di mascara che non guasta mai. Aprii nuovamente l'armadio per prendere il cappotto fermando lo sguardo su un pacchetto sul fondo, mi piegai per prenderlo: era il regalo per Harry. Ero indecisa sul prenderlo o meno... gli avrebbe fatto piacere? Nel dubbio lo strinsi tra le mani e lo presi insieme al cappotto. Tenevo molto a quel regalo visto che per me aveva un certo significato.
"Possiamo andare." dissi freddamente ai miei che erano in salotto a decidere quale bottiglia di vino regalare agli Styles.
"Bianco o rosso? O forse meglio optare per lo champagne!"
"No, Carol lo champagne non lo abbiamo!"
"Allora prendi il rosso!"Roteai gli occhi vedendo mia madre e mio padre discutere per una bottiglia di vino.
"No, bianco."
"Rosso."
"Bianco."
"Facciamo che li prendete entrambi?!" intervenni brusca.
I miei genitori mi guardarono accigliati.
"Sì, forse dovremmo fare così."Mio padre tutto in tiro afferrò le due bottiglie e le mise entrambe in una busta di stoffa con dei motivi natalizi rossi e bianchi.
Mia madre indossava un tubino rosso ciliegia e aveva i capelli biondi legati in un morbido raccolto, era ben truccata, con gli occhi azzurri esaltati da un ombretto panna.
"Sei davvero carina, Roxy." mi accarezzó la guancia.
"Grazie mamma." dissi con un mezzo sorriso mentre uscivamo di casa per dirigerci verso l'auto di papà.
"E quello?" mi chiese indicando il pacchettino che tenevo stretto tra le mani.
"È per Harry... spero lo accetti."
"Certo che lo accetterà."
"Tu e papà avete ancora una brutta impressione di Harry, vero?"
Esitò un po' nel rispondere: "Io ho conosciuto Harry prima di papà e l'ho adorata da subito, ma rimane il fatto che ti ha cacciato in un guaio più grosso di voi."
"Ma no, mamma ho deciso io di aiutarlo."
"Ma perchè Roxy? Qual era il motivo?"
"Il motivo è lui." dissi mentre mi allontanavo scocciata da mia madre che era rimasta alla fine del vialetto. Proprio non riusciva a capire che molte volte l'amore può far fare pazzie e quello era il mio caso, ma a me non importava. Avevo Harry ed era l'unica cosa che davvero poteva importarmi.*
La casa era proprio come me la ricordavo: luminosa, pulita, ordinata.
Sentii la voce dei genitori di Harry accogliere me e i miei genitori. Il mio sguardo era un po' perso ma mi ripresi non appena la mamma di Harry mi fece gli auguri. Ricambiai con un abbraccio caloroso. Il padre mi strinse la mano mostrando un sorriso smagliante e delle fossette carine come quelle di Harry. D'istinto sorrisi.
"Harry ci raggiunge tra un attimo, è ancora in camera a farsi bello." ridacchiò la madre. Pensandoci non sapevo nemmeno il suo nome.
"Scusi ma ancora non so il suo nome. Harry non me lo ha mai detto, e così per suo marito."
"Oh cara perdonami, io sono Amber e mio marito è Simon."
"Harry vi assomiglia moltissimo." aggiunsi.
"Eccoti finalmente!" esclamò Amber guardando dietro di me.
Davo le spalle alle scale che portavano al piano di sopra.
Mi voltai vedendo un riccio molto elegante.
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...