Graffiai la sua schiena. Un piacere indescrivibile percorse la mia spina dorsale. Sentii le mie unghie andare a fondo nella sue pelle. Inarcai la schiena. Le gambe erano strette al suo bacino, il quale si muoveva dall'alto verso il basso. Seguivo i suoi movimenti. Gemetti. La mano del ragazzo massaggiò i miei glutei. Un brivido mi percorse il corpo. Sentivo la pressione aumentare dentro di me. Harry aumentò la velocità dei movimenti rendendo il nostro rapporto più doloroso. Sentivo dolore in ogni movimento e spinta a causa della rissa con Mike, ma questo lo rendeva ancora più eccitante.
Baciai il suo collo caldo mentre lasciavo la presa dalla sua schiena. Strinsi tra le mani i suoi ricci che avevo ormai disordinato.
Il dolore che sentivo crescere si trasformò in piacere. Un piacere immenso. Sentivo di star per raggiungere il culmine della sopportazione, così pregai gemendo Harry di fermarsi. Dischiusi le labbra.
"Harry." Ripresi fiato.
Sentii Harry uscire da me.
Staccai le gambe avvolte al suo bacino. Mi gettai in dietro sul letto. Il petto si alzava e abbassava velocemente. Il cuore batteva e la voglia di Harry cresceva.
Il ragazzo si mise su di me baciandomi. I nostri corpi nudi erano sovrapposti.
Passò una mano sulla mia fronte. Gemetti dal dolore. La botta che avevo preso sbattendo la testa mi aveva provocato una ferita sulla fronte che poi un infermiere aveva disinfettato.
"Scusa." Baciò il mio collo solleticandomi la pelle calda. Harry stava lasciando una scia di baci lungo il mio petto. Le mie mani stringevano il lenzuolo mentre le labbra di Harry scendevano più in profonditá. Baciò il mio ventre. Inarcai leggermente la schiena.
Sentii le labbra calde del ragazzo sul mio basso ventre. Cominciò a baciare il mio interno coscia, a tratti mordendolo. Ritrassi appena la gamba sentendo quei piccoli morsi nella mia intimitá.
Harry cominciò a baciare e a soffiare sul mio clitoride.
Strinsi forte le lenzuola tra le mani. Gemetti. Inarcai il collo portando il capo indietro. I capelli rossi erano sparsi sul cuscino dove cercavo di tenere il capo fermo. Mi morsi un labbro.
Guardai Harry. I suoi occhi poi guardarono me. Lessi soddisfazione e desiderio di me nei suoi occhi verdi.
Allontanò le labbra da me.
Staccai le mani dal lenzuolo tenendole tra i suoi ricci e pregandolo di continuare. Spinsi il suo capo tra le mie gambe (cosa che non avrei mai fatto prima di Harry). Con Harry la sessualitá non era mai imbarazzante. Mi faceva stare bene e mi rispettava, senza costringermi a fargli tutto ciò che gli passava per la testa nei nostri momenti intimi.
Spalancai la bocca non appena sentii qualcosa solleticarmi più forte. La sua lingua passava su ogni centimetro delle mie parti intime.
Ecco di nuovo un piacere incontrollabile percorrermi dal basso ventre. Un gemito strozzato uscì dal fondo della mia gola. Sentii di star per raggiungere l'orgasmo.
Non avevo mai provato un simile piacere e non avevo affatto esperienza in questo campo, al contrario di Harry che sembrava il nuovo, ma più moderato e meno folle, Christian Grey.
Quando sentii di non riuscire più a trattenere i gemiti staccai le mani dai ricci del ragazzo e mi ripresi le lenzuola, stringendole quando arrivai all'orgasmo.
"Piccola." Si staccò da me.
"Dio." Allentai la presa sulle lenzuola.
"Sei stata bravissima."
"Parla per te." Risi. Lui sì che ci sapeva fare, a contrario mio.
Si stese accanto a me accarezzandomi la guancia. Strinsi le braccia e il petto a lui baciandogli il collo più volte.
Guardai fuori dalla finestra dell'appartamento. Era quasi l'alba.
Mi girai nuovamente verso Harry. Le sue iridi verdi fissavano il soffitto e le sue labbra erano leggermente dischiuse. I ricci gli contornavano il viso e un paio scendevano sulla fronte. Era lo spettacolo piú bello che avessi mai visto.
Era bello addormentarsi con di fronte la cosa più bella del mondo.
*
Qualcosa morse il mio labbro inferiore. Sorrisi. Sentii subito il freddo autunnale farsi spazio su tutta la pelle. Rabbrividii.
Aprii piano le palpebre imbattendomi contro gli occhi di Harry. Sorrisi ancora.
"Freddo?"
"Mh." Annuii cercando a tastoni le coperte. Mi accorsi subito dopo di essere ancora nuda. La mano calda di Harry scivolò lungo la mia schiena. Manteneva il capo sul gomito del braccio destro, facendo mettere in risalto i suoi bicipidi. Era una meraviglia, ed era tutta per me.
I tatuaggi lo rendevano ancora più sexy di quanto non lo fosse giá.
"Sono preoccupata."
"Per Carol?"
Annuii. Il ragazzo mi coprì con una coperta calda.
"Oggi andiamo in ospedale e vediamo come è andata."
"Speriamo bene... non voglio perderla." Dissi con voce rotta. Mi abbracciò.
"Grazie."
Mi baciò la guancia. "Forse è meglio se ci sbrighiamo o faremo tardi a scuola."
Il ragazzo annuì sbuffando. Si gettò a terra. Si alzó in piedi. Era completamente nudo.
Tossii in imbarazzo.
"Ehm Harry..."
"Cosa?"
Gli indicai col dito le sue parti intime scoperte.
"Stanotte non mi sembravi contraria alla mia nuditá."
Arrossii.
"Ma infatti non lo sono..." mi schiarii la voce. Lo vidi raccogliere i suoi boxer neri dal pavimento e li indossò.
"Contenta?" Disse con un sorriso stampato sulle labbra. Annuii ridendo. "Vado a fare il caffè." Stavo per correggerlo. "Sì lo so, per te un tè."
"Beh vedo che mi conosci bene ormai."
Mi rivolse uno sguardo. Uscì dalla camera da letto a piedi nudi.
Tenevo la coperta stretta al mio petto. Cercai con lo sguardo gli slip e il reggiseno. Erano buttati sul comodino accanto al letto. Li indossai. Aprii l'armadio di Harry, da cui presi una mia larga maglia bianca e dei skinny jeans blu. Avevo portato da casa alcuni dei miei vestiti poichè dormivo da Harry.
La maglia bianca aveva delle maniche larghe a tre quarti con degli inserti in pizzo alla fine delle maniche e sulla scollatura a V. La sensazione dei jeans freddi sulla pelle calda mi fece rabbrividire. Indossai i miei anfibi neri e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio. La ferita sulla fronte era coperta da un cerotto, ma era comunque orribile da vedere, e bruciava. Per il resto il mio viso era apposto. Qualche livido era apparso sul ginocchio destro ma non ne diedi importanza.
I capelli rossi erano arruffati. Presi una spazzola che avevo portato io da casa. Era al bordo del lavabo.
Pettinai i capelli mossi con un po' di fatica. Subito dopo li raccolsi in una treccia. Qualche ciocca rossa cadeva ai lati delle mie orecchie e il ciuffo aveva abbandonato la treccia, venendomi davanti agli occhi.
Uscii dal bagno raccogliendo da terra lo zaino nero. Lo misi sulle spalle e andai da Harry.
"Pronto?"
Era ancora in boxer che vagava in cucina sorseggiando una tazza di caffè. Risi.
"Se non ti sbrighi perderemo la prima ora."
In una mano teneva la tazza di caffè e nell'altra una tazza bianca con del tè. Per me. Me la porse. La presi. Sorseggiai un po' della bevanda. Era bollente. Mi scottai il labbro inferiore; me lo morsi dal bruciore.
Harry si sedette su uno degli sgabelli della cucina a penisola. Feci lo stesso anche io. Soffiai nella tazza da cui usciva del fumo intenso. Respirai il buon odore di frutti di bosco che emanava la bevanda. Era il tè preferito anche di mia madre, era una delle poche cose che avevamo in comune.
"Harry?"
"Mh?"
"Posso chiederti una cosa?"
Il ragazzo annuì.
"Non mi hai mai detto quale sia la cifra che devi dare a Mike... perchè non me la dici?" Chiesi mentre tenevo tra le mani la tazza quasi tiepida.
"Mh... non te l'ho mai detta perché non volevo farti preoccupare."
"Allora sono un mucchio di soldi, più di quanto mi aspettassi."
"Sì."
"Da quando ci conosciamo gli avrai dato 40.000 dollari!"
"Se solo fosserò così pochi."
"Dai."
Abbassò lo sguardo sulla tazza fumante. "Un milione."
"Cosa?!" Lasciai la tazza di scatto. Sgranai gli occhi.
"Sì Roxy. E gliene avrò dati quasi 200.000."
"Ma così ti ripulirá il conto in banca!"
"Fortunatamente i miei fanno lavori con uno stipendio altissimo."
"Okay Harry ma prima o poi i soldi finiscono... cosa pensano i tuoi di tutto questo?"
"Non lo sanno..."
"Diamine."
"Ed è meglio così. Evito di farli preoccupare."
"Ma è una cosa molto più seria di una bevuta con amici! Qui c'è in gioco la tua vita!" Mi sembró di star ripetendo ciò che Harry mi diceva sempre.
*
"Cosa c'è?" Mi chiese. Scossi il capo in cerca del suo sguardo. Avevo la testa altrove.
"Mh nulla."
Non sembrò soddisfatto della mia risposta.
"Tranquilla pomeriggio vedrai Carol."
"Non è per quello..." abbassai lo sguardo sulle punte dei miei anfibi neri. "...o almeno, non solo."
"È per quello che ha detto Dave ieri sera?"
"Beh si. "
"Mh."
"Odio questa sua protezione eccessiva, è assillante e accusa tutti di tutto."
"Se solo prova a mettersi tra me e te dovrá vedersela con il sottoscritto."
"Non fare cazzate, Harry. Qui nessuno se la vedrá con nessuno." Dissi con fermezza. "Abbiamo giá abbastanza problemi, se ora ti metti a fare risse siamo nella merda."
"Tranquilla."
Non potevo stare tranquilla. Harry avrebbe fatto di tutto pur di non rovinare il nostro rapporto.
"Ma se dovesse scapparmi un pugno..."
"Non ti scapperá, scemo." Lo guardai sorridendo.
Fermò l'auto di scatto. Divenne improvvisamente più serio di quanto non lo fosse giá. Spostai lo sguardo da Harry alla strada. Di fronte alla nostra auto c'era Dave. I capelli biondo rame erano mossi dal vento lasciandogli cadere il ciuffo sugli occhi. Gli occhiali neri cadevano quasi sulla punta del naso e la camicia a quadri verdi e neri era abbottonata fino all'ultimo bottone. I jeans erano consumati dal tempo e le vans non erano nelle migliori condizioni.
Deglutii. Una sensazione strana coinvolse il mio stomaco.
Vidi Harry stringere le mani sul volante. Le nocche divennero bianche.
"Harry." Dissi come per calmarlo.
Mostrò i denti come se stesse ringhiando.
Dave ci guardava in modo inquietante. Rabbrividii. Cosa stava succedendo a Dave? Gli volevo così bene, ma lui mi dimostrava il contrario. Tutto ciò mi rendeva ancora più triste. Mi era stato amico dal primo momento e mi aveva protetta quando avevo dei "problemi" con Harry qualche mese fa.
Osservai bene la scena.
Harry guardava Dave. Dave guardava Harry. Era come se non ci fossi più nell'auto. I due si stavano scambiando uno sguardo che conteneva troppe emozioni differenti per descriverle.
Che stava succedendo lì?
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...