EYES ep. 3

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Il ragazzo si risedette sofferente. In quell'istante rientró la professoressa meravigliata soprattutto nel vedere Harry al suo posto e anche un po' pallido.

"Bene ragazzi prima di iniziare, passiamo alle presentazioni." Si rivolse a me "Abbiamo in classe una nuova alunna Maria Rox.. " la fermai subito.

"Roxy. Roxy Hastings."

"È così che ti chiami allora, Roxy." Il ragazzo mi fissó e io risposi con una smorfia.

"Taci per una buona volta Haro..."

"Harry. Styles." Anche lui la bloccó.

"Ah allora é così che ti chiami, Harry." Ribattei provocandolo.

"Va bene Roxy, parlaci un po' di te". Tutti si aspettavano una risposta ben dettagliata.

"Sono di Brooklyn e sono qui con mia madre."

"Come mai ti sei trasferita qui? Per lavoro immagino."

"Ehm... non proprio." I miei occhi divennero lucidi e le guance rosee. "Sono venuta a Los Angeles perché ho perso mio padre da poco tempo e volevamo lasciare i brutti ricordi lì." Vidi che Harry continuava a fissarmi, ma questa volta in modo diverso. Mi risedetti ancora con la sensazione di essere osservata. Alzai il capo notando l'espressione della prof, penso si sentisse un po' in colpa per la domanda, glielo si leggeva sul volto.

*

Non appena la campanella suonó, tutti raccogliemmo i libri e uscimmo dall'aula. Composi velocemente il numero di Lola.

"Pronto, Roxy!"

"Lola mi manchi tanto! E anche quella pazza di Maia! É lì con te?"

"Sì e ti manda un bacio. Dai, raccontami, com'é LA?"

"È fantastica ma ho conosciuto gente strana." risi.

"E i ragazzi? Belli, vero?"

"Be'... in realtà" pensai subito ad Harry visto che era l'unico ragazzo attraente che avessi incontrato lì per ora. "Ne ho conosciuti alcuni. Pensa che uno ha provato a baciarmi e si é beccato una ginocchiata nelle palle! Gliele avró sfracellate!"

"È così che si fa, ragazza! Roxy ti devo salutare, è arrivata Mrs. Williams."

"Va bene, Lola. Ti voglio bene." Chiusi la chiamata e voltandomi mi ritrovai di fronte ad Harry.

"Cavolo!" Esclamai, sperando che non avesse ascoltato la telefonata.

"Sì, é vero. Me le hai sfracellate."

"Te lo sei meritato. Non dovevi provare a baciarmi."

"Sai, Roxy, nessuna ragazza ha mai rifiutato un mio bacio."

"Be' Styles c'è sempre una prima volta, no?."

Me ne andai scostandolo e abbassando il viso ormai rosso. Mi diressi verso la bacheca sperando di non vederlo più, almeno per oggi.

Seconda ora: biologia.

Entrai nell'aula di corsa, cercando qualche posto libero. Mi bloccai vedendo la figura di Harry appoggiata ad un banco in terza fila. Un ragazzo si avvicinó al banco per sedersi, ma lui glielo impedì bruscamente.

"Smamma, é occupato."

Cercai di attraversare l'aula nella speranza di non incrociare lo sguardo di Harry. Ce l'avevo quasi fatta quando una mano mi bloccó il polso: la mano di Harry. Sollevai a malapena il capo guardandolo con la coda dell'occhio.

"Ti ho occupato il posto." Disse sorridendo.

"Posso sapere perché?" ero abbastanza sorpresa, devo ammetterlo.

"Mi andava." Rispose mentre raccoglieva i ricci in uno chignon disordinato.

Mi sedetti nervosamente. "Capisco, allora grazie." Sussurrai.

Il professore di biologia era appena entrato e non perse tempo, cominció a spiegare la nascita delle cellule.

Mentre io prendevo appunti, Harry costruiva aereoplanini di carta. Sorrisi vedendo Harry così concentrato su dei semplici pezzi di carta. Mi fermai a guardarlo per un po' perdendo il filo della riproduzione cellulare.

"Che c'è? Ne vuoi uno?" Fui colta in fragrante. Ritornai sui miei appunti arrossendo. Finalmente l'ora era terminata. Pensai io a buttare gli aereoplani di carta visto che Harry si era già dileguato senza salutarmi. Non sapevo nemmeno perché gli stavo dando tanta importanza.

*

Mi stesi sul prato dell'immenso giardino sotto una quercia. Mi impossessai delle cuffie sistemando la borsa sotto la nuca. Scelsi dalla mia playlist Thinking out loud di Ed Sheeran. Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dalla dolce melodia di quella canzone. Avevo gli occhi chiusi fino a quando sentii un respiro caldo infrangersi sulla mia faccia. Spalancai i miei grandi occhi verdi trovandone un altro paio sui miei, ma più belli e più intensi. Era Harry. Mi sollevai sui gomiti privandomi nervosamente delle cuffie.

"Mi hai spaventata..."

"Molte ragazze si intimidiscono quando ci provo con loro."

Questo voleva dire che ci stava provando con me? Mi persi ancora nei suoi occhi quando porsi il mio sguardo di nuovo su di lui.

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