EYES ep.20

136 15 1
                                    

"È stata una mattinata bellissima." Ammisi mentre cingevo le mie braccia intorno al suo collo davanti all'ingresso di scuola.

"Concordo." Disse baciandomi il collo. Gli feci cenno di entrare. Avevamo il corso di letteratura e cominciai a pregare che Schwartz non mi interrogasse per l'ennesima volta. Quasi dimenticai che era Harry il ragazzo nuovo di cui parlava Schwartz.

"E così ti piace la letteratura, non lo sapevo." Risi.

"Tu non sai molte cose di me." Ci accomodammo in classe, dove c'erano già alcuni studenti, tra cui Angel e Dave che mi puntarono uno sguardo insolito. Angel aveva un'espressione quasi rimproverante, al contrario Dave era tranquillo, reazione strana da parte sua. La ragazza dai lucenti capelli neri si alzò dalla sua postazione dirigendosi verso me e Harry che eravamo sull'uscio della porta.

"Roxy ma dove eri finita stamattina?" Mi chiese.

"Ero con Harry." le sorrisi e guardai Dave che era rimasto ad osservare la scena "Non mi è accaduto nulla." Sorrisi.

"Oh, con Harry..." lo guardò non convinta della mia ultima affermazione. Si schiarì la voce tossendo. "Ero preoccupata, non ti ho più vista entrare in classe." Mi abbracciò forte. Angel era così affettuosa nei miei confronti ed era l'unica amica che avevo lì ed era bello che si preoccupasse per me.

Entrò in classe Schwartz che già blaterava in latino. Mi preparai a subire una sua lunga e noiosa lezione. Mi guardò attentamente bloccando la sua corsa verso la cattedra.

"Miei cari ragazzi avete mai letto il famoso libro ................ sullo spionaggio? Ve lo consiglio vivamente. Non potete nemmeno immaginare quanti studenti ho beccato che se la spassavano invece di essere fra i banchi di scuola alle otto del mattino." Si sedette sulla cattedra addentando una mela. Mentre ancora masticava ricominciò a parlare, spettacolo che sconsiglierei a tutti. "Signorina Hastings lei lo ha mai letto?"

Mi si gelò il sangue. Era un modo per dirmi che ci aveva beccati?

"No, mai letto." dissi nervosamente. Harry mi guardò perplesso. In ogni caso avrei falsificato il permesso di uscita e sarei stata più che tranquilla.

*

Sono a casa, mamma!" urlai per avvertire mia madre di essere rincasata. Non feci caso a mia madre insieme ad un'altra figura in salotto che in un primo momento non distinsi, così mi diressi verso le scale che mi avrebbero portato nella mia stanza.

"Roxy." sentii qualcuno nominare il mio nome; tolsi le cuffie dalle orecchie voltandomi e mi fermai sul terzo scalino. Lasciai cadere le cuffie sulle scale, le quali rotolarono giù fino al parquet. Sentii le gambe tremare alla vista di un ragazzo alto e biondo di fronte a me, insieme a mia madre. Jamie sembrava calmo ma manteneva uno sguardo di rimprovero nei miei confronti come mia madre.

"Oh, ciao." salutai alzando una mano. Feci per salire il quarto gradino quando fui interrotta dalla voce di mia madre.

"Vieni qui, Roxy." mia madre mi incitò ad andare da lei tenendo lo sguardo fisso sulle punte delle sue scarpe rosso laccato.

"Dimmi, mamma." Mi sedetti accanto a lei sul divano in pelle del salotto. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Rimase in silenzio. "Mamma non sto capendo, che succede?" chiesi tranquillamente.

"Vuoi davvero sapere cosa è successo?!" urlò facendomi saltare dal divano. Spostò lo sguardo dalle punte delle sue scarpe ai miei occhi confusi. "Qualcuno di nome Schwartz mi ha chiamato dicendomi che alle prime tre ore non hai frequentato le lezioni! Ecco cosa è successo!"

"Merda." Imprecai. Stavo cominciando ad odiare quell'uomo. Sospirai cercando di trovare le parole adatte per giustificarmi, ma non potevo. Non avevo nessuna scusa. Mi arresi al fatto che avevo sbagliato in pieno e che sarei rimasta in punizione per il resto dei miei giorni.

EYESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora