Cosa si celava dietro quegli occhi verdi? Lo avevo conosciuto da poco tempo eppure riuscivo a capire che non era davvero come si presentava: scorbutico, sfacciato, arrogante e anche altezzoso.
La giornata era passata velocemente ma ad ogni modo mi sentivo esausta. Dopo la pausa non vidi più Harry, evidentemente non avevamo gli stessi corsi o se l'era filata. L'odore acre della vecchia fabbrica di dolciumi chiusa tempestava nelle mie narici, facendomi starnutire più volte. Non presi il pullman quel giorno avendo lasciato il biglietto a casa. Percorsi una strada abbastanza isolata per recarmi in pasticceria. Sentii improvvisamente delle urla provenire da uno dei vicoli. Mi avvicinai piano al muro scorgendo una sagoma familiare: capelli ricci, gambe lunghe, busto sottile e braccia allenate. Harry. Che diavolo ci faceva lì? Forse faceva parte di una gang, quelle che si vedono nei film. L'umidità fece attaccare i miei capelli alla fronte, faceva caldo ed era facile iniziare a sudare.
Il respiro cominció a farsi pesante quando una mano si posó sulla mia spalla stringendola.
"Chi sei?" Mi voltai piano. Era un ragazzo che frequentava il mio corso d'arte, l'amico di Harry.
"Ciao, Roxy. Molto piacere, sono Jason. Come mai da queste parti?" Chiese come se conoscesse già la risposta alla sua domanda.
"Sono passata di qui per caso... stavo giusto andando a casa." Mi liberai dalla stretta e corsi via. Il respiro era ancora irregolare a causa dell'agitazione. Camminai a passo veloce verso casa senza neanche accorgermi che arrivai in un batter d'occhio.
*
Uscii di casa presto. Volevo farmi un'idea di Los Angeles. Non mi piaceva visitare musei e roba varia, lo trovavo noioso anche se sicuramente per mia madre sarebbe stato 'importante per la mia cultura personale'. Non persi tempo ad andare allo Sweet Cafe di ieri. Lì dentro trovai un viso familiare: era David, il ragazzo che seguiva il corso di arte e biologia. Mi avvicinai sedendomi al suo stesso tavolo.
"Ciao, David."
Mi rispose un po' impacciato. "Oh ciao, Roxy."
"Cosa studi?" Notai che aveva il libro di storia dell'arte aperto con accanto un block notes pasticciato. Sul tavolo c'era una tazza di caffè che ormai non fumava più.
"Sto cercando di riprodurre quest'opera di Van Gogh ma non ci riesco..." aveva lo sguardo un po' scoraggiato.
"Fa' vedere." Presi il block note e la matita che aveva in pugno. "É il volto che non ti riesce vero?" David annuì leggermente. Tracciai delle linee curve sul foglio dove prese forma il viso del personaggio del quadro. David aprì la bocca dalla sorpresa.
"Sei bravissima, Roxy! Ti spiace se presento questo a Mrs. Arnett anche se..."
"Anche se ti ho aiutato? Fai pure." Gli regalai un dolce sorriso. "Ti spiace se mi unisco a te?"
"Assolutamente no." Disse un po' impacciato. Aprii la mia borsa e estrassi l'occorrente.
"Stanno arrivando Brooke e Angel." Disse. Scossi la testa non sapendo chi fossero.
"Sono anche loro nel corso d'arte."
"Stamattina è stato difficile conoscere tutti. Le conosceró tra poco." Sorrisi.
Entrarono nel bar due ragazze sorridenti. Quando David alzó la mano in segno di saluto, capii che erano Brooke e Angel.
"Sei Roxy, giusto?" Chiese Angel abbracciandomi. Annuii sorridendo.
"Posso dirti una cosa? Sei stata fantastica oggi!" Ammise Brooke. "Nessuna ragazza aveva mai osato affrontare Harry. E in quel modo poi!" Rise.
"Se lo meritava, credimi." Aggiunse Angel.
Sentii la porta del bar aprirsi e mi voltai. Vidi Harry entrare. Lo sguardo vagava nella stanza in cerca di qualcosa o di qualcuno. Non so cosa mi prese, ma scappai in bagno. "Torno subito."
In realtà non entrai in bagno, ma rimasi sull'uscio della porta ben nascosta ad osservare le mosse di Harry. Lo vidi avvicinarsi al tavolo dove erano seduti David, Angel e Brooke.
"Ciao, Harry." Salutó appena Angel.
"Ehi, tesoro hai per caso visto..." si bloccó. Guardò la mia postazione vuota e riconobbe la mia borsa. L'avevo lasciata lì, che stupida.
"Se cerchi Roxy é in bagno." Ammise David.
"No, David. Cosa fai?!" Sussurrai dietro la porta. Harry annuì. Vedendolo arrivare verso la porta del bagno entrai subito e mi chiusi a chiave in una delle cabine. Pregai che non entrasse. Chissà, forse non pregai abbastanza.
"Roxy." Chiamó il mio nome. "So che sei qui."
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...