Un forte rimbombo si espanse intorno a noi.
Sentii il rumore dello sbattere di ali degli uccelli. Uno stormo di volatili scappava via dagli alberi; il forte trambusto li aveva spaventati.
Mi sentii terribilmente strana.
Ero stanca, affaticata, scioccata da quello che era appena successo.
Cominciai a confondere forme e colori intorno a me. I miei occhi puntavano a più parti; mi soffermai su una macchia rossa su un'altra più scura, nera. Misi a fuoco e dopo urlai dentro di me.
Era morto.
Ed ero felice.
Mike non c'era più.
Non appena ripresi conoscienza gettai la pistola a terra.
Mi guardai le mani. Tremavano.
"Anche io ho cercato di ucciderti piú volte, proprio come te. L'unica differenza é che io ci sono riuscita, tu no." Dissi sottovoce mentre fissavo il corpo disteso sul prato infangato e umidiccio.
Tuonó.
Sentii alcune gocce scontrarsi contro le mie mani. L'acqua delle gocce si mischiò al sangue che avevo sulle mani. Poche tracce del suo sangue erano schizzate su di me, come quella volta al pub.
Da un momento all'altro mi ritrovai completamente bagnata con la pioggia che riempiva me e quel nuovo giorno, perchè sarebbe stato un nuovo giorno per tutti.
Delle voci mi fecero alzare il capo e con esso lo sguardo.
C'era Harry. Tra tutti riuscivo a vedere solo lui.
"Harry." Sussurrai.
Corremmo entrambi l'uno contro l'altro. Sembrammo due calamite. Due corpi che per mezzo di un agente esterno si attraggono. Quell'agente era l'amore.
L'impatto fra i nostri petti fu stupendo.
Avvinghai le braccia intorno al suo bacino e le sue mi trattenevano.
Percepii così tante emozioni che non so descrivere quanto amore provai in quell'istante.
L'unica cosa fuori posto era la pioggia, anzi, forse no. Rendeva il tutto più romantico.
"R-roxy sei viva."
"Si Harry, sono qui. Non ti lascio più."
"Non lasciarmi piú, okay?"
Le nostre braccia non potevano fare a meno di stringere ancora di piú i nostri corpi.
"Te lo giuro Harry." Annuii con le lacrime agli occhi.
Vidi Harry con gli occhi arrossati. Non riuscii ben a capire se stesse piangendo o se fossero solo le gocce della pioggia a rigargli il viso. Non lo avevo mai visto piangere.
"Amore mio." Dissi alzandomi in punta di piedi per dargli un bacio sulla fronte.
Poggiò il mento sulla mia strofinando poi la punta del suo naso nell'incavo del mio collo.
"Roxy io non ti ho detto una cosa..."
Che altro doveva dirmi?
"D-dimmi Harry."
Aspettó qualche secondo prima di guardarmi negli occhi e parlare. Le sue iridi verdi contro le mie. Tutto quello di cui avevo realmente bisogno.
"Ti amo."
Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito.
Lo baciai senza esitare un istante.
Le gocce di pioggia si scontravano contro le nostre labbra. Poggiai una mano sulla sua guancia.
Fu il bacio più romantico che ci fossimo mai dati. Era tutto perfetto. Io avevo lui, era quello che contava.
Un sorriso nacque sulle nostre labbra.
Respirai ed assaporai il forte odore della pioggia mischiata al terriccio. Harry era tutto spettinato e i ricci bagnati seguivano lo stesso una forma perfetta.
Lo presi per mano.
"È finita, Harry. È finita."
Vidi la felicità espandersi nei suoi occhi. Brillavano di gioia.
"Ragazzi dovete seguirmi in centrale." Un poliziotto si avvicinò a noi portandomi una coperta.
"Oh... si certo. G-grazie." Dissi infreddolita. Harry mi aiutò ad indossarla.
Seguimmo il poliziotto. Jamie veniva spinto all'interno di un'auto ammanettato. Mi rivolse un ultimo sguardo che mi fece gelare il sangue.
Rimasi a guardare la scena allontanandomi dalla strada.
C'era un'ambulanza.
"Signorina si sieda qui." Un'infermiera mi indicó l'interno della vettura. "Dobbiamo farle qualche controllo."
Annuii sedendomi.
"Come si chiama?"
"Sono Ro-" Mi bloccai.
Stavano portando il corpo di Mike su una barrella. Non stavano procedendo come se fosse morto. Aveva una mascherina per ricevere ossigeno e una coperta termica su di esso. La pioggia ricreava un rumore snervante su di essa.
"S-scusi ma ..." deglutii. "... non era morto?" Chiesi spaventata alla donna accanto a me.
"A quanto pare no."
"C-come? E lo portate in ospedale anche dopo quello che ha fatto?"
"È la procedura. Ora riprendiamo. Come si chiama?'
"N-no non è giusto. Lui doveva morire!"
"Signorina si calmi." Poggiò le sue mani sulle mie spalle rassicurandomi. La donna teneva i capelli raccolti in uno chignon disordinato e ormai bagnato; indossava la divisa da infermiera e mi guardava compassionevole.
"O-okay." Quasi sussurrai. "Sono Maria Roxanne Hastings."
La barrella col corpo veniva avvicinata a noi sempre di piú per farlo entrare in ambulanza.
"Devo andare via da qui. Non voglio vederlo mai più." Mi allontanai in fretta dall'infermiera raggiungendo Harry che teneva un ombrello. Sotto con lui c'era una ragazzina un po' più bassa di lui.
"Ash?"
La ragazza si voltò.
"Roxy!" Mi abbracciò. "Oh mio dio per fortuna stai bene. Ho temuto il peggio." Pianse.
Fui colpita da quell'abbraccio ma ricambiai con piacere. Le accarezzai dolcemente il capo.
"Ssh è tutto finito." Guardai Harry. "Forse è meglio se tu ti faccia accompagnare a casa dagli agenti." Le suggerii. "Io e tuo fratello dobbiamo andare in centrale."
Annuì col capo staccandosi da me.
Mi avvicinai all'orecchio di Harry.
"È ancora vivo."
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...