EYES ep.32

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Il luogo in cui mi ritrovai era cupo e a far luce c'erano delle lampade quasi fulminate qua e là. Il fumo formava una sorta di cappa sul soffitto. L'odore acre mi fece bruciare gli occhi; più che un odore era una puzza, un mix di fumo di marijuana e tabacco, di alcool e sudore. Qualcosa che avrei sconsigliato a tutti di provare. Mi portai una mano alla bocca e al naso per tentare di non respirare quella puzza insopportabile. La sala non era molto abbellita, ma era abbastanza affollata. Uomini di ogni età erano concentrati sul gioco d'azzardo e nel bere birra e a fumare chissà cosa.

Non riuscii a trattnere ancora il respiro e tossii facendo voltare ogni singolo uomo nel bar. Mi sentii osservata. Tutti gli occhi erano puntati su di me. Anche il barista, il quale stava asciugando con un panno che lasciava a desiderare un boccale di vetro, sollevò lo sguardo verso di me rivolgendomi un ghigno divertito. Mostrò un sorriso sgradevole, i denti erano gialli e i canini erano color oro. Una cosa insolita visto che non aveva il resto dei denti non curati.

"Cosa ci fa una ragazza così carina in un posto del genere?" Rise mostrando completamente la sua dentatura. Decisi di non rispondere finchè non arrivai al bancone. Mi schiarii la voce.

"Ehm devo parlare con una persona..."

"Dimmi il nome piccolina." Gettò il panno umido sulla sua spalla. Non aveva un gran bell'aspetto da vicino. La fronte era sudata e i capelli spettinati, gli occhi rossi e il grembiule sudicio. Deglutii sentendomi mancare il respiro.

"Harry Styles."

"Mh non conosco nessun Harry Styles." Diavolo e ora?

"Allora... ehm conosce un certo Mike? Mike Campbell." Tutto tacque nel bar al suono del nome 'Mike'. Come poteva Mike essere così temuto da tutti essendo così giovane? Era un poco più che ventenne. La ricchezza era davvero simbolo del potere assoluto allora.

"è meglio se se ne va signorina, è un consiglio." Sussurrò l'uomo. Guardai con la coda degli occhi gli uomini presenti nella stanza che mi guardavano allibiti. "E voi smettetela di guardare!" Urlò. Ognuno di loro tornò a giocare e a bere bisbigliando qualcosa che non riuscii a captare.

"Nessun consiglio. è qui sì o no?" L'uomo sospirò abbandonando il panno sul bancone umido e polveroso.

"Aspetta qui. Il signor Campbell non accetta quasi mai visite quando lavora." Sottolineò l'ultima parola facendomi rabbrividire. Si allontanò dal bancone percorrendo la pedana in legno che rimbombava il rumore dei suoi passi. Il barista si avvicinò ad una scala a chiocciola chiusa da un cancelletto all'interno del locale. Estraette dalla tasca del grembiule un mazzo di chiavi. Ne prese una e aprì il cancelletto. Scese le scale afferrandosi ad un corrimano arruginito. L'uomo scomprave lì sotto. Mi avvicinai al cancelletto evitando gli sguardi degli uomini ubriachi nella stanza. Poggiai le mani su una delle sbarre e abbassai lo sguardo. Non riuscii a vedere e sentire nessuno, così decisi di scendere la scala. Mossi la porta del cancello controllando se fosse aperta, cercando di essere il più discreta possibile. Era aperto. Scesi il primo scalino e poi il secondo. Mi inginocchiai sul secondo scalino piegando il collo lateralmente mentre cercavo di scrutare qualche sagoma. Eccolo. Harry era lì. Era seduto intorno ad un tavolo con Jason e Mike e altri due uomini. C'era anche il barista che sussurrava a Mike qualcosa, forse la mia visita improvvisa. Per mia sfortuna non ebbi il tempo di sentire nemmeno una parola di quello che stessero dicendo, visto che le mie spalle furono afferrate da due grandi mani che mi sollevarono da terra con forza. Gettai un gridolino.

"Non dovresti essere qui." Un uomo alto due mentri afferrò il collo della 'mia' maglietta e mi sollevo con una tale facilità che mi fece guardare il vuoto sotto i miei piedi. Mi scrollò poi dalle spalle e mi afferrò il braccio destro. Scendemmo le scale in ferro che cigolano ad ogni nostro passo. Arrivammo al piano di sotto. La stanza era abbastanza luminosa. Banchi di fumo sorvolavano nella stanza, i quali erano pi evidenti intorno ad un lampadario al centro della sala.

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