"I put my arms around you."
Era bello come non mai e le farfalle nello stomaco che si stavano scontrando tra loro erano la prova di quanto io lo amassi come il primo giorno.
"Harry." lo salutai da lontano con un cenno della mano. Ero davvero troppo in imbarazzo per seguire il mio istinto e baciarlo. Com'era possibile che non lo vedevo da nemmeno 24 ore e già avevo sentito la sua mancanza?
"Su, Harry falla accomodare. Io nel frattempo faccio vedere un po' casa ai genitori di Roxy."
"Buongiorno signori Hastings e auguri." disse lui educatamente. I miei genitori ricambiarono: mai stata più in ansia.
Il ragazzo mi porse la mano. Cosa faccio? Gli presi la mano. Mentre ci allontanavamo dal resto della famiglia sentii un commento di Amber.
"Roxy è davvero adorabile."
Sorrisi a quel complimento e proseguii a camminare con Harry verso il piano di sopra. Le sua mano era calda e ben stretta alla mia.
"Se vuoi dai pure a me il cappotto." la sua voce era fredda come il ghiaccio: si addiceva benissimo a quella gelida giornata di fine Dicembre. Mi privai del caldo indumento e glielo porsi.
"Sì, grazie." Aprì la porta della sua stanza. Era proprio come l'avevo vista la scorsa volta: in ordine, pulita e luminosa. Il letto era ben fatto e i cuscini sembravano esser stati messi lì con un ordine prefissato da lui. Avevo dimenticato che nel cappotto tenevo il suo regalo. Prima che potesse riporre il mio indumento nell'armadio lo fermai da un braccio.
"Aspetta Harry."
Aggrottò le sopraciglia fermandosi al mio tocco. Prima lo guardai e poi estrassi dalla tasca destra il pacchettino.
"E quello?" Sembrò sorpreso.
"Ehm è per te. Te l'ho comprato un po' di tempo fa. Spero ti piaccia." Sapevo di essermi tinta il volto di rosso. Tutto il contesto mi stava mettendo in imbarazzo.
"Ah, grazie."
Abbassai lo sguardo convinta di aver sbagliato nell'avergli dato il regalo visto il leggero momento di crisi che stavamo attraversando. E se non gli fosse piaciuto? Che figura avrei fatto? Continuavo a fissare la punta delle mie scarpe tanto era l'imbarazzo. Con la coda dell'occhio lo vidi sedersi sul letto e iniziare a scartare il pacchetto. Alcuni ricci gli ricadevano sulla fronte. Ero davvero in ansia e ogni secondo che passava era una tortura per me. Dopo aver aperto il pacchetto ne estrasse il contenuto. Era sorpreso, la sua faccia diceva tutto. Ecco, come immaginavo. Non gli piaceva. Sbuffai sentendomi una cretina ad avergli fatto quel regalo. Mi misi una mano sul volto. Lo vidi alzarsi dal letto e venire verso di me; teneva la gabbietta che era piccola tra le sue mani.
"Lo so è orribi-" mi fermò.
"Potrai mai perdonare un ragazzo orgoglioso e testardo? A volte non sa quello che fa."
Questa volta ero io quella sorpresa, mi aveva lasciata senza parole.
"Allora? Lo perdoni?"
Annuii abbracciandolo. Lui cinse le sue braccia intorno al mio busto riscaldandomi un po'.
"Ti ho preso questo perchè c'è tutto un ragionamento dietro." dissi mentre ancora lo abbracciavo. Respiravo il suo profumo che tanto mi era mancato. Se non riuscivo a stargli lontana più di un giorno come avrei fatto tutta la vita?
"E io ti ho capita in pieno. Grazie Roxy."
Ero decisamente più tranquilla e il rossore sulla mia faccia si era trasformato in un grande sorriso.
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EYES
FanfictionRoxanne Hastings è una ragazza di sedici anni, dovutasi trasferire con la propria madre a Los Angeles a seguito della morte del padre. Il suo progetto di ricominciare da zero si concretizzò quando incontrò Harry: apparentemente ragazzo chiuso e scos...