25.

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|Chapter twenty five|
"Tell me how to be in this world
Tell me how to breathe in and feel no hurt"

"Mi manca." Angel piangeva sul pavimento del bagno, le braccia avvolte alle gambe strette al petto, sperando che lei l'ascoltasse e si preoccupasse.

Ma come sempre, non ricevette risposta.

Rimaneva sempre lì, inespressiva, a guardarla disperarsi, senza mai cercare di confortarla o abbozzare un sorriso rassicurante.

Le mancava la vecchia lei, era bellissima. Viveva spensierata, con la testa tra le nuvole.

Ora aveva paura di tutto, del tempo e di come stesse andando avanti, sentendosi bloccata in qualcosa senza fine.

I giorni passavano e lei non riusciva a fare nulla, non importa quanto si sforzasse, era diventato troppo per lei.

Angel alzò lo sguardo verso di lei, guardandola dritta negli occhi. La sua peggior nemica: il suo riflesso.

Una risata di scherno le uscì dalle labbra, asciugandosi con il dorso della mano le guance umide. "Come potrebbe mai qualcuno starti accanto?"

Si alzò in piedi, indossava solo l'intimo, e si guardò attentamente. C'erano ancora dei lividi lungo le sue gambe, i segni delle torture sulla schiena, le occhiaie disegnate sotto i suoi occhi.

Fece un passo indietro, continuando a studiare il suo riflesso. "Come potrebbe mai qualcuno starti accanto" pensò ancora, sorridendo disgustata.

Una ragazza troppo distrutta per amare se stessa.

"Angel." Draco aprì la porta del bagno, rimanendo in piedi sulla soglia. "Stai bene?"

Forse lui potrebbe farlo.

Il mio segno del destino.

Lei sforzò un sorriso e annuì. "Esco subito" mormorò e lui uscì.

Indossò alcuni vestiti scelti a caso e uscì, entrando nella stanza. Immediatamente lo vide steso sul letto, la testa sul cuscino e un libro in mano.

"Sei molto carino oggi" disse, avvicinandosi a lui.

Draco alzò immediatamente gli occhi su di lei, come se gli avesse appena dato una notizia sconvolgente. Poi i suoi occhi si addolcirono e scosse la testa, come se si stesse vergognando.

Angel ridacchiò e si sedette con le gambe incrociate; le sue parole erano sincere e non stava parlando solo del suo aspetto. Era una bella persona perché era diverso da chiunque avesse mai incontrato nel corso della sua vita.

"Perché continui a sfogliare il mio libro?" sorrise, guardando la vecchia copertina di "Romeo e Giulietta".

"Leggo le frasi che hai sottolineato" rispose Draco, passando lo sguardo sulle parole scritte. "Perché ti piace così tanto?"

"È una storia lunga."

"Beh, non abbiamo nulla da fare" osservò lui, evitando di proposito di non pensare che aveva ancora un armadio svanitore da riparare.

Angel rise, prendendogli il libro dalle mani. Accarezzò delicatamente la copertina con le punte delle dita, lo sguardo perso come se stesse riflettendo su qualcosa.

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