75.

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|Chapter seventy five|
"Oh, my darling
Please
I'm on my knees"

I miracoli non accadono tutti i giorni.

Tuttavia, il fatto che Angel avesse accettato di andare a trovare Jon quel pomeriggio e parlargli, fu un miracolo.

Erano passati due giorni dal loro primo appuntamento, Draco non aveva smesso di frequentare le lezioni, a differenza di Angel (ne saltava molte) che continuava a cercare Victor e il mangiamorte, cosa che, negli ultimi mesi, era diventata la loro normalità.

La conversazione che portò Angel ad accettare di vedere Jon, avvenne la notte prima.

"Stai bene?" chiese Angel, attirando l'attenzione di Draco. "Ti ho fatto arrabbiare? Dovrei ormai sapere ciò che ti da fastidio, ma sono così stupida nell'imparare queste cose."

Draco scosse la testa, accarezzandole la pelle della schiena. Aveva un braccio avvolto intorno ad essa, mentre Angel aveva la testa appoggiata sul suo petto. "Non sei stupida, non dirlo mai e no, non sono arrabbiato."

Angel alzò la testa e lo guardò in silenzio come se stesse riflettendo su qualcosa. "Pensi che quel prete potrebbe davvero aiutarmi?"

Draco annuì. "Sì, non ho mai visto nessuno zittirti" ridacchiò.

Lei aggrottò le sopracciglia, sembrando perplessa. "Ti fidi di lui?"

"Sì, mi fido" rispose onestamente Draco. "E ovviamente anche Ivan si fida di lui" aggiunse.

"Ma io no" disse Angel con un tono serio, poi si morse il labbro come a voler riordinare i pensieri nella sua testa. "So che Ivan si fida di lui... gli ho parlato di questo, e... se anche tu lo fai e pensi che possa essere utile, allora..."

La sua pausa durò alcuni istanti, poi sospirò. "... Allora forse potrei parlargli e vedere se può aiutarmi a risolvere qualcosa."

"Veramente?"

"Penso ancora che sia uno stronzo. Non mi fido dei preti e non mi piacciono" rispose Angel. "Ma... solo perché non mi piace, non significa che non può aiutare... immagino. Potrei non fidarmi di lui... ma mi fido di te. Quindi credo di poterci provare..."

Draco le sorrise, non riuscendo a controllarsi. Sentiva che il suo cuore sarebbe potuto esplodere per quelle parole.

"Perché sorridi?" chiese Angel, socchiudendo gli occhi.

Draco alzò le spalle. "Sono solo molto orgoglioso di te, tutto qui."

La stanza era buia, ma Draco poteva giurare di aver vestito un rossore salire sulle guance di Angel, che gli rivolse uno sguardo timido.

"Non esserlo... potrei ancora ucciderlo" borbottò, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.

Comunque, fu così che Angel accettò di parlare con Jon.

Aveva chiesto a Draco di andare al solito locale quella sera, dopo l'incontro con Jon, e quando gli aveva chiesto il perché, aveva semplicemente risposto che era l'anniversario di Ivan e Steph, e che lo avrebbero festeggiato lì.

"È un giorno speciale! Dovrei prendere loro qualcosa!" disse Draco, guardando Angel che si cambiava l'uniforme, preparandosi per l'appuntamento.

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