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|Chapter twenty six|
"And I say, love
Come run away with me
You're all I ever need"

Erano andati nella Stanza delle Necessità prima che Pansy tornasse in stanza e facesse domande vedendo in che condizioni fosse Angel.

Draco ero solo passato dalla sua stanza per vestirsi e poi l'aveva portata lì; avevano passato un ora abbondante in silenzio. Angel sembrava essersi calmata e stava tranquilla seduta su una sedia a guardarlo lanciare incantesimi all'armadio svanitore, senza sapere quanto fosse turbato.

Nella sua mente giravano un sacco di domande. Cosa era successo nella sua vita per averla resa in quel modo? Cosa aveva dovuto fare per sopravvivere che la spaventava così tanto?

L'aveva sempre vista così sicura di sé e fiduciosa, senza una singola insicurezza; pensava che la sua arroganza venisse da un profondo ego e una forte incoscienza. Ma dopo averla vista in lacrime, si era reso conto di quanto fosse autodistruttiva.

Perché odiava se stessa?

"Angel?" si voltò verso di lei, la voce rauca per il fatto di essere rimasto in silenzio.

"Mhm" mormorò lei, guardandolo negli occhi.

"Ti ricordi quando ti ho portata all'acquario?"

"Quando ti sei presentato davanti a mio nonno e mi hai praticamente rapita? Vagamente" disse giocosa. Non era stato facile per lei mostrarsi in quello stato e sperava che potesse dimenticarlo presto.

Draco sorrise e camminò verso di lei, sedendosi sul pavimento tra le sue gambe. "Sono terrorizzato dall'acqua" confessò.

"Davvero?"

"Si" annuì, allungando una mano verso di lei e tirandola per farla sedere sul pavimento.

Angel incrociò le gambe e gli prese la mano. "E c'è un motivo?"

Draco sospirò, lasciandole un bacio sul dorso. "Sono quasi annegato quando ero più piccolo, un paio di volte" iniziò ed Angel dovette trattenersi dal chiedergli come diavolo avesse fatto ad annegare due volte.

"Fa paura all'inizio, quando non riesci a respirare... cerchi di aspirare aria e tutto ciò che ottieni è acqua. Ti senti impotente" la sua voce era calma, quasi distratta, come se stesse rivivendo quel momento mentalmente. "Ma poi, c'è questo momento, quando pensi che sia finita. Quando pensi che non uscirai mai dall'acqua e in un certo senso lo accetti... Tutto va via, non hai più paura ed è tranquillo, niente fa più male, è rilassante."

Angel trattenne il respiro, cercando di non mostrare quanto si sentisse turbata dalle sue parole.

"Andare all'acquario mi fa quasi provare quella stessa sensazione di sollievo, senza dover entrare in acqua. Non riesco più a farlo. Mare, laghi, fiumi... non posso entrarci."

Quale bambino fa questo tipo di pensieri sull'annegamento?

"Perché mi ci hai portata? chiese Angel, cercando di mantenere un tono di voce rassicurante.

Draco portò le loro mani unite sul suo petto, continuando a guardarla negli occhi. "Volevo vederti disegnare" mormorò cautamente, studiando la sua reazione. "Ma ti ho portata lì, perché mi dai quella stessa sensazione. Sei come l'acqua, solo che non ho paura di te."

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