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|Chapter thirty one|
"All the dirty things I would do to you"

Quegli ultimi giorni erano stati pieni di emozioni. Lentamente Angel si stava aprendo con Draco, soprattutto riguardo il suo passato; il presente non era qualcosa di cui le piaceva parlare.

Non aveva avuto altri attacchi di panico; diceva che non accadevano ogni giorno, massimo una volta a settimana. Ma comunque non era una cosa normale come credeva lei. Draco sapeva che erano dovuti agli abusi ricevuti, all'alcool e da molte altre cose che ancora non sapeva.

Quel sabato sarebbe andato con lei in un posto, ancora non sapeva dove, ed era abbastanza in ansia. Sarebbero tornati al Manor il venerdì dopo la fine delle lezioni, ma prima Angel gli aveva detto che aveva organizzato qualcosa da fare insieme.

Non si erano visti molto, tra lo studio e i vari impegni legati al Signore Oscuro, e sentiva il bisogno di fare qualcosa per lui.

"Dove mi porterai domani?" chiese Draco, seduto con la schiena poggiata ad un albero.

"Vedrai" sorrise Angel, sdraiandosi sull'erba.

Il clima era diventato più caldo con l'arrivo della primavera e quella sera era piacevole stare vicino al lago nero a guardare il sole tramontare.

"Non puoi fare a meno di indossare quei vestitini, vero?" chiese lui, facendo scorrere lo sguardo sul suo corpo.

Angel si mise seduta, guardando il vestito nero che indossava. "Ho qualcosa che non va?"

Draco scosse la testa pensieroso, con uno sguardo divertito. "Assolutamente no, l'unica cosa che non va qui è quello che mi passa per la testa quando ti vedo vestita così."

"Quindi preferiresti che indossassi dei pantaloni o qualcosa del genere?" chiese Angel giocosa, alzando le sopracciglia verso di lui.

"Ti preferisco in qualsiasi cosa mi dia facile accesso alla tua biancheria intima" rispose lui, sorridendo tra sé e sé.

Lei gli sorrise di rimando, sentendo quel calore nel petto diventare un fuoco. "Sei molto bello, oggi" disse senza pensarci.

"Sono diventato bello adesso? Mi stavo abituando ad essere solo carino."

"Non fare l'impertinente o verrai retrocesso" lo avvertì scherzosamente lei.

"Non credo proprio" mormorò lui, lanciandole uno sguardo sfacciato.

"Tieni a bada il tuo ego, tesoro."

Draco mise il broncio, mettendo una mano sul suo ginocchio. "Non so di cosa stai parlando, Angel."

Fece scivolare la mano più su, accarezzandole l'interno coscia, prima di portarla sulla sua intimità come se niente fosse.

Lei gliela tolse immediatamente, lanciandogli un'occhiataccia. "Siamo in un luogo pubblico, placa gli ormoni."

I venti minuti successivi furono orribili.

Draco non faceva altro che allungare la mano, sfiorare la sua intimità, per poi ritirarla e continuare a leggere il suo libro di incantesimi.

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