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|Chapter Eighty|
"Are we too young for this?"

24 Giugno, 1997

Rimasero a letto per circa un ora, dopo essersi svegliati: Angel cercava di recuperare l'uso della gambe, mentre Draco era tutto brontolii e gemiti assonnati, e continuava a tirarla verso di lui, nonostante non ci fosse più spazio.

È così appiccicoso e bisognoso d'affetto quando è stanco.

Rimasero così finché lui non decise che voleva alzarsi e farsi la doccia, e Angel decise di unirsi a lui, anche se non è che avesse avuto molta scelta.

L'aveva già tirata fuori dal letto.

Draco era ancora di buon umore, come lo era stato praticamente da quando avevano lasciato l'acquario e, a quanto pare, aveva dei piani per quel giorno.

Quali sono? Indovinate.

Beh, come al solito, era una sorpresa.

Angel aveva cercato di capire cosa avesse intenzione di fare, mentre lo guardava preparare la colazione, cosa che, aveva notato, gli piaceva più di quanto lasciasse credere.

Mangiò sul divano, mentre Draco era rimasto in cucina a fare chissà cosa, finché non uscì, dicendole di andare a vestirsi. Avrebbe chiesto perché, ma sappiamo tutti che non glielo avrebbe detto, così scrollò le spalle e andò in camera.

Faceva caldo e il sole splendeva attraverso tutte le vecchie grandi finestre, dando al cottage una sensazione quasi magica.

Tutto quello che potevano sentire erano gli uccellini che canticchiavano fuori.

Una volta vestita, uscì dalla camera da letto, solo per scoprire che Draco non era lì. Guardò ovunque, in cucina e in soggiorno, ma lui non c'era.

Si avvicinò alla porta d'ingresso, per vedere se fosse fuori, ma Draco era appena entrato dalla porta sul retro, e la sorprese alle spalle, spaventandola a morte.

"Cazzo, Draco!" gridò, battendosi una mano sul petto, dove il suo cuore sembrava voler uscire fuori.

Lui alzò le mani in segno di resa e cercò di soffocare una risata. "Non volevo spaventarti."

Angel gli lanciò una rapida occhiata, vedendolo vestito con una camicia bianca, con le maniche sollevate fino agli avambracci, e pantaloni neri, e scosse la testa.

"Niente vestito oggi?" chiese Draco, allungando le mani per metterle sui suoi fianchi, per poi piegarsi per darle un bacio sulla guancia.

Angel guardò quello che indossava. "Beh, è praticamente la stessa cosa."

Draco si abbassò per afferrare la parte inferiore della sua gonna, e la tirò leggermente su, prima di riportare lo sguardo su Angel. "Immagino di sì. Sono ancora un fan di tutto ciò che mi dà facile accesso alle tue mutandine."

Lei gli lanciò un'occhiataccia e lui sorrise, contento che fossero tornati ad una specie di normalità.

"Sei bellissima, ora andiamo" aggiunge lui, prendendole la mano. "Seguimi."

"Non ho messo le scarpe" gli fece notare Angel, ma lui scosse la testa.

"Non ne avrai bisogno, non le ho neanche io. Ora seguimi" disse, stringendole dolcemente la mano.

Angel aggrottò le sopracciglia e, un attimo dopo, si erano smaterializzati.

Un picnic.

Sull'erba, nello stesso identico punto dell'ultima volta, c'era la coperta del loro primo appuntamento.

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