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|Chapter Fourty two|
"Through you

I can do anything"

Quel mercoledì avevano il pomeriggio libero e Angel aveva pensato di fare qualcosa per Draco.

Lui l'aveva aiutata in molte situazioni e, per una volta, voleva essere lei a rendersi utile.

Non si arrabbierà, vero?

Quando lo aveva condotto fuori dai confini di Hogwarts e lui aveva chiesto dove stessero andando, lei aveva risposto prontamente: "È una sorpresa." Ma, in quel momento, essendo vicini alla rivelazione, era un po' in ansia.

Erano anche andati nella Stanza delle Necessità prima di partire, Ade aveva mandato Moira, dopo aver ricevuto venti insistenti lettere da Angel, ed avevano deciso di pranzare lì.

La prima tappa era a Diagon Alley; le mani di Angel stavano già tremando.

Draco notò il suo nervosismo e le chiese se stesse bene e, quando gli rispose di sì, la guardò consapevole che stesse mentendo, ma non chiese altro.

Spero che ne valga la pena. Sono terrificata.

Angel continuava anche a pensare a domenica, quando Draco l'aveva costretta ad arrabbiarsi abbastanza da tirar fuori quel lato aggressivo che cercava sempre di nascondere quando erano insieme, e questo non aiutava a placare la sua agitazione.

Appena arrivarono davanti al negozio, Draco le lanciò uno sguardo strano e lei gli sorrise, cercando di reprimere l'impulso di vomitare.

Fece un respiro profondo e gli prese la mano. "Dai, andiamo."

Draco la costrinse a fermarsi e la fece voltare verso di lui, sentendo quanto stesse tremando. "Cosa sta succedendo?"

Angel sospirò, tirandolo per incitarlo a seguirla. "Vedrai."

Lui aggrottò la fronte, non amando il tono inquieto della sua voce, ma la seguì comunque.

Entrarono nel negozio, dirigendosi verso il bancone. C'era una ragazza, non sembrava avere più di 20 anni, che sorrise dolcemente appena li vide, soffermandosi su Draco.

Angel aggrottò le sopracciglia, spostando lo sguardo tra lei e Draco.

Non avevo un omicidio in programma, ma...

"Benvenuti a Il Serraglio Stregato, come posso aiutarvi?" chiese la ragazza, guardando insistentemente Draco.

Angel si schiarì la voce, attirando la sua attenzione, e le sorrise falsamente. "Potresti portarci a vedere i topi, per favore?"

Lei sorrise. "Certo! Seguitemi!"

Angel lanciò un'occhiata dietro di lei, per vedere Draco che la guardava con le sopracciglia aggrottate e gli occhi spalancati. Gli rivolse un piccolo sorriso nervoso e gli strinse la mano, seguendo la ragazza.

Più si avvicinavano alle gabbie, più sentiva di star per svenire. Il battito del suo cuore le rimbombava nel petto e nelle orecchie, i suoi polmoni stavano lottando in cerca di aria.

Erano un po' indietro rispetto alla ragazza, così decise di parlare per distrarsi.

"Sai..." iniziò ansiosamente. "Avevo un'amica, più o meno, che è la ragione per cui ho paura dei topi" guardò Draco, che la osservava con aria confusa.

"Davvero?"

"Sì..." sospirò. "In realtà ricordo che mi piacevano quando ero molto piccola. Mi piacevano tutti gli animali, li amo ancora, ma lei era terrorizzata da loro, li odiava."

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