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|Chapter Fourty one|
"I've always liked to play with fire"

Mancavano circa tre secondi allo strangolamento di Draco.

Quella mattina si era svegliato con uno stato d'animo molto più esuberante e allegro e, evidentemente, la sua missione era quella di infastidire Angel.

Angel pensava che le cose andassero bene quando si erano svegliati, dopo gli eventi della sera prima.

Il resto del doppio appuntamento era stato incentrato su Steph che teneva un impacco di ghiaccio sulla mascella e Draco che aveva dovuto tirare via Angel che era attaccata a Steph, urlando che se avesse menzionato ancora il suo corpo, avrebbe fatto molto più che provare ad ucciderlo.

Stephen, tuttavia, dopo era rimasto lì, sorridendo come un idiota, come se non fosse successo nulla, ed era tornato a comportarsi come un fratello con Angel; E Draco, pensava di aver capito, che era questo il modo in cui dimostravano il loro affetto: Litigando.

Ma invece, già dal pranzo, Angel aveva iniziato ad insospettirsi per lo strano comportamento di Draco.

Era come guardare un bambino che si comporta in modo insolitamente dolce e innocente, per poi scoprire che ha rotto il vaso più costoso.

Cosa stai facendo, piccolo stronzo?

Ad esempio, Angel era andata a fare una doccia e, mentre era di spalle e si lavava i capelli, lui si era intrufolato dentro.

Le aveva avvolto le braccia intorno alla vita, spaventandola a morte, e l'aveva tenuta ferma contro di lui, facendo scivolare la mano tra le sue gambe, mentre le sussurrava parole terribili all'orecchio, per poi semplicemente lasciarla andare e uscire come se niente fosse.

Angel gli aveva quasi lanciato il flacone di shampoo in testa.

Poi, quando era uscita per vestirsi, era andata a cercare i suoi vestiti sul lavandino... ma non c'erano.

Si avvolse un asciugamani e uscì fuori, trovando Draco sdraiato sul letto, che probabilmente fingeva di leggere un libro.

"Dove sono i miei vestiti, Draco?" chiese impaziente, incrociando le braccia al petto.

Lui non la guardò, ma gli angoli delle sue labbra si curvano, tentando di combattere un sorriso. "Quali vestiti?"

Angel sbuffò, socchiudendo gli occhi. "Quelli a cui magicamente sono cresciute le gambe e sono scappati dal bagno."

Lui inclinò la testa di lato, non distogliendo lo sguardo dal libro. "Penso che dovresti cercarli, Angel, suona sospetto."

Angel serrò la mascella, sbuffando, e andò verso il suo armadio, prendendo una delle sue magliette, solo per scoprire che aveva fatto sparire anche la biancheria intima che aveva portato con lei. Il che la fece urlare: "Vaffanculo, Draco."

Sarebbe potuta tornare in stanza, ma probabilmente c'erano Pansy e gli altri, e non voleva che la vedessero in quelle condizioni. Avrebbe aspettato un po'.

Dopo di questo, ci erano voluti parecchi minuti per calmarsi, e andò a sedersi accanto a lui, tenendo le braccia incrociate sul petto.

Draco chiuse il libro e la guardò allegramente... troppo allegramente.

Si chinava periodicamente, spostava i suoi capelli dalla spalla, e le baciava dolcemente il collo e si tirava via, solo per poi tornare di nuovo, diversi minuti dopo, mordicchiando e baciandole la pelle, per poi continuare ad ignorarla.

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