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|Chapter Sixty five|
"And I'm just an arrogant son of a bitch
Who can't admit when he's sorry"

1 giugno, 1997

"Vieni, stronza! Ho fatto shopping!"

"Stephen, non ne sono sicura" disse Angel, entrando nella sua stanza.

Lui la salutò con un sorriso eccitato, indicando tutte le buste ammassate sul letto. "Ci divertiremo un mondo."

Voleva che Pansy l'accompagnasse a comprare lingerie, poiché aveva in programma qualcosa per il compleanno di Draco. Voleva fargli una sorpresa, ma non aveva avuto tempo tra le riunioni, cercare Victor e il mangiamorte, quindi Stephen si era offerto volontario per aiutarla.

"Sai qualcosa di lingerie?" chiese, inclinando la testa di lato.

Stephen la guardò di scatto, mettendosi una mano sul cuore, come se si fosse appena sentito offeso. "Se so qualcosa di lingerie? Hai dimenticato chi sono?'

"Stavo solo chiedendo..."

"Smettila di preoccuparti. Ti vestiremo come un piccolo angioletto sexy. Draco morirà quando ti vedrà" le assicurò lui, ma questo la rese solo più nervosa. "Ora provali" aggiunse, prendendo vari indumenti tra le braccia.

"C'è davvero bisogno di farlo?" chiese Angel, seguendolo verso il bagno.

"Sì! Faremo una piccola sfilata di moda."

Angel si fermò di colpo, guardandolo imbarazzata. "Non ci penso proprio."

"Non ti guarderò mentre ti cambierai, andrai in bagno" la rassicurò, allungando goffamente una mano per afferrarle il braccio.

"Aspetta, Steph, che ne dici di..."

"No. Fine della discussione. Prima le signore" la interruppe lui, spingendola nel bagno.

Mise tutti li indumenti sul mobiletto e la guardò in attesa, mentre Angel incrociava la braccia al petto, senza avere la minima intenzione di fare quella sceneggiata.

"Amore, ti ho vista in bikini e, inoltre, non è che ti fotterò con gli occhi come fanno Draco e Ade. Sei come la mia sorellina, okay? Anche se non fossi gay, comunque non ti vedrei più di così" la rassicurò, in un raro momento di serietà. "Ora spogliati" aggiunse, uscendo dal bagno, e chiuse la porta.

"Scegli prima quello che vuoi provare e fammi sapere quando sei vestita" disse lui, la voce attutita dalla porta, ma quando non ricevette risposta, chiese: "Sei viva, tesoro?"

"Sono viva" rispose lei, togliendosi i vestiti e facendoli cadere sul pavimento.

Rimase in mutande, cercando di capire cosa stesse dicendo Stephen, mentre prendeva uno dei set che aveva comprato. Il primo che vide era rosso e sembrava fastidioso da dover sopportare. La maggior parte del materiale era composto solo da cinghie ed Angel era abbastanza sicura che sarebbe sembrata un prosciutto con quella roba addosso.

"Non so davvero cosa sto facendo" mormorò distrattamente, tentando di indossare quella biancheria intima. Fece un respiro sconfitto e iniziò a lavorare per mettere le mutandine abbinate, se potevano essere chiamate così; erano completate trasparenti e non avevano la parte anteriore.

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