to the end...

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|Epilogue|
"We'll be alright"

24 Dicembre, 1999

"Dì che non fanno schifo!"

"Stephen!"

Pansy lo chiamò, afferrandolo e tirandolo via dai due ragazzini che aveva messo alle strette al muro.

Lo allontanò da loro, come una madre che strattona un bambino impertinente, e gli puntò un dito contro con un'espressione severa. "Non puoi puntare la bacchetta contro dei bambini!"

Stephen aggrottò le sopracciglia, guardando la bacchetta che aveva in mano, mentre Ivan era appoggiato al muro a pochi metri di distanza, guardandolo dolcemente.

"Oh, andiamo, non stavo certo per ucciderli" si lamentò Stephen, rivolgendole un broncio. "Non ci ascoltano e sono scortesi. Li stavo solo spaventando, tutto qui. Scommetto che non pensano di essere così duri ora."

Pansy spalancò la bocca, fissandolo con occhi increduli. "Stephen. Non. Puoi. Puntare. La. Bacchetta. Ai. Bambini!"

"Hanno iniziato loro!" ribatté lui, indicando con la mano che teneva la bacchetta i ragazzini premuti forte contro il muro.

"Dire che le crocchette di pollo fanno schifo non è un motivo per puntare la bacchetta contro qualcuno!" gridò Pansy.

Non aveva mai visto Stephen così offeso come quando aveva offerto a quei ragazzi delle crocchette e loro lo avevano fissato come se fosse stato un idiota, dicendogli che facevano schifo.

"Ho ucciso per molto meno" sbuffò Stephen. "E non è stato solo per quello. Sono stati scortesi e, inoltre, ti assicuro che quando mi puntavano la bacchetta, da bambino, facevo tutto ciò che mi veniva detto."

Pansy si fermò, lanciando un'occhiata alla bacchetta. "Victor ti puntava contro la bacchetta quando eri piccolo?"

Stephen la infilò nella giacca, scrollando le spalle. "Si, roba da vero padre dell'anno, giusto? Funzionava, però. Se non era la bacchetta, era un coltello da cucina o qualcosa che mi spaventava a morte."

"Stephen, io... mi dispiace" disse sinceramente Pansy, e Stephen scrollò nuovamente le spalle, sorridendo. "... Ma visto che sai come ci si sente ad avere una bacchetta puntata contro, quanto è spaventoso... forse non vuoi che quei ragazzi vivano ciò, no?"

Stephen inclinò la testa pensieroso, finché la sua espressione non si capovolse, come se una lampadina si fosse appena accesa nella sua testa.

Pansy stava per aggiunse altro, ma lui si voltò e fece lunghi passi verso i due ragazzi.

Kai e Will. Il primo aveva 12 anni ed era un ragazzo bruno con grandi occhi nocciola, mentre il secondo aveva solo 9 anni, ed aveva i capelli un po' più scuri e gli occhi verdi.

Frequentavano quell'orfanotrofio da ormai un anno, ma era la prima che li vedevano lì.

Stephen si fermò davanti a loro. "Scusate per prima, credo di aver sbagliato. Ma siamo ancora amici, giusto?"

Come fa a far sembrare quella domanda una minaccia?

Entrambi annuirono velocemente e Stephen sorrise, facendo un passo indietro. "E ci ascolterete d'ora in avanti?"

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